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ITALIANI ALL'ESTERO - FESTA UNITA' - AMENDOLA(ESTERI SEGRET. PD):PROIEZIONE GEOPOLITICA ITALIA ALL'ESTERO: NECESSARIA RETE BUROCRATICA PIU' LEGGERA E INTELLIGENTE.PD PROTAGONISTA DI CIO' CHE GIA' VIVONO CONNAZIONALI

(2015-09-07)

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  "Italiani all'estero e proiezione del Sistema Paese come strumento di politica estera" ovvero come "ricostruire in un partito che ha una vocazione internazionalista il tema della rete delle comunità all'estero " l'argomento al centro del confronto con Enzo Amendola, responsabile Esteri del Partito Democratico, e - secondo voci accreditate - prossimo Vice Ministro agli Affari Esteri con auspicata delega  agli italiani all'estero , alla Festa nazionale de l'Unità a Milano nel corso del tradizionale incontro con gli italiani all'estero.

Una politica, quella estera, complicata per definizione, ha stigmatizzato Amendola, che tuttavia nel contesto che stiamo vivendo presenta delle novità, alla luce dei cambiamenti strutturali della proiezione geo-politica.

Tre i livelli sui quali si è soffermato il parlamentare del PD:
" Noi stiamo vivendo,  nella proiezione geo politica del nostro Paese, in  uno schema indubbiamente molto più libero del passato. Non perchè le alleanze o le scelte (identità europea o alleanze transoceaniche) siano venute a mancare  ma perchè lo schema di risposta ai grandi fenomeni di crisi economica e alle grandi migrazioni determinate da guerre, squilibri e continenti che si espongono verso una glocalizzazione più equa, determinano  che molti paesi - medie potenze, come l'Italia - devono ricostruire una loro condizione geopolitica".
In sintesi: " non siamo sicuri come in passato , allorchè anche gli schemi esistenti, che pur erano una sorta di gabbie,  sapevamo come interpretarli e muoverci.

In queste ore, invece,  ci troviamo di fronte a rivolgimenti che non solo sono figli dell'emigrazione economica che c'era, c'è e ci sarà , ma a sconvolgimenti geo politici."..." Sicchè,  ci troviamo, e ci troveremo nei prossimi anni, a dover reagire senza poter essere bloccati da burocrazie, da idee di alleanze di politica estera mutuate su alcuni concetti per vederne il possibile sviluppo da qui ai prossimi cinque anni. Non è più possibile. Bisogna essere più reattivi. E costruire nuove alleanza che portino pace e cooperazione.

In buona sostanza, per il PD  la proiezione geopolitica dell'Italia è necessariamente cambiata dalle riforme...siamo in prima linea in un contesto che cambia. "Non è un caso che dopo 27 anni - ha spiegato Amendola -  abbiamo cambiato la legge sulla cooperazione. La vecchia legge guardava ad un mondo in cui la politica estera e la cooperazione avevano  tempi larghi. Oggi abbiamo una cooperazione più forte....e fondi per poter intervenire dopo anni in cui i fondi per la cooperazione sono stati massacrati....".

Amendola ha quindi introdotto un secondo punto della proiezione geo politica del nostro Paese:
"Abbiamo una grande rete burocratica a livello internazionale. Siamo una media potenza.Non abbiamo i numeri della Germania. Abbiamo bisogno di riformare la struttura burocratica dell'Italia nel mondo.  Abbiamo iniziato - lo confesso - nella prima parte un pò male. Adesso stiamo facendo riforme più ragionate...

La rete deve essere piu’ leggera ma deve essere anche piu’ intelligente. C’è una diversa politica e nuove comunità  preparate (lo dice il fatto che una nostra connazionale in appena 3 anni è arrivata ad essere prima dei non eletti del Partito Laburista in GB ).
In buona sostanza: bisogna riorganizzare questa rete per strutturare la nostra presenza.... Ed è  fattore culturale far si’ che la rete su l'export funzioni... Sono  tanti gli imprenditori che hanno coraggio: vedi le piccole imprese in Iran arrivate nonostante l'embargo, che ora saranno privilegiate... Ma bisogna investire anche in termini culturali perchè la cultura faccia da traino..."

Terzo punto sulla proiezione politica estera e riguarda non solo burocrazia e geopolitica e politica che stiamo costruendo ma il partito. Dobbiamo fare un salto di qualità."
  Il caso Tunisia. "Abbiamo ascoltato poco il  PD in Tunisia. Sono errori cosmici. Le imprese, invece, sono rimaste e lavorano. I pensionati italiani ci vanno a vivere. La presenza italiana  storica c'è. C'è la  presenza politica dell’ENIi ed una generazione italiana – non giovane – che si vede rispettata".
Dunque " Il PD deve essere intelligentemente protagonista di ciò che già vivono i nostri concittadini".

  Traendo le somme "Abbiamo molto lavoro da fare. Dunque, rifondare il PD sulla sua cultura, sulla sua proiezione. Meno dibattito culturale ma più azione politica. Ogni 24 ore che passano non stiamo parlando della stessa politica estera. Oggi c’è una proiezione politica del nostro Paese che è molto più dirompente e molto più forte.... (07/09/2015-ITL/ITNET)

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