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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - RIFORMA - SAMPAOLO(CIPLA): SUPERARE DUALISMO PATRONATI "FRA "DOGMA" FRONT OFFICE P.A. E "ESIGENZE" NUOVO WELFARE PER DOMANDARSI QUALE SIA REALE BISOGNO CLIENTE"

(2015-02-16)

"Un fronte unico" questo lo slogan che ha visto impegnato nei mesi scorsi Gabriele Sampaolo, Coordinatore dei Patronati aderenti al CIPLA, il Comitato di intesa tra i patronati dei lavoratori autonomi, che raggruppa i Patronati 50&PIU' ENASCO Confcommercio,  EASA Casartigiani,  ENAPA Confagricoltura,  EPACA  Coldiretti, EPASA-CNA  INAC-CIA,  INAPA Confartigianato e ITACO Confesercenti. Lo ha sottolineato nel suo intervento al Seminaro promosso dal Patronato ACLI, nei giorni scorsi a Roma, dal titolo "Patronato 2.0, al quale ha preso parte anche il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.

Chiarita la posizione dei patronati del CIPLA nella vertenza che ha visto i 28 Patronati riconosciuti dal Ministero del Lavoro in un serrato confronto con il Governo sulla vicenda dei tagli al Fondo Patronati, Sampaolo (VIDEO: http://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=1941) ha, tuttavia, commentato "Era facile fare fronte comune fra tutti i Patronati sui tagli che il Governo aveva previsto nella Finanziaria 2015, ma sarebbe stato necessario farlo anche sui contenuti sui quali ci saremmo dovuti, poi, ritrovare qualche settimana dopo, in questa fase, che è quella ricostruttiva, e su questo non ci siamo, invece, intesi fino in fondo."

Ed oggi è uscito chiarissimamente dalle parole dello stesso Ministro Poletti quando parlava di Stato e Società, oppure quando si parlava di mediatore sociale o di infrastrutture trasversale, modello cooperativo... per una riforma che è 'entrata dalla finestra". Si perchè , ha sottolineato con estrema chiarezza Sampaolo, le riforme solitamente non si fanno durante la predisposizione di una legge di stabilità e non si dovrebbero fare soprattutto  - ha aggiunto - senza un confronto. Però,  do atto che in questo testo emerso dal provvedimento finale  c'è una qualità abbastanza nuova"

Per il Segretario Generale di 50 e più, oltre che coordinatore del CIPLA, sono evidenti due posizioni: c'è un  'dogma' intangibile e sul quale si sono infranti anche alcuni elementi della riforma della Legge 152 (ndr. attualmente in vigore), a sostegno di un modello di front office per la Pubblica Amministrazione; dall'altra parte, c'è invece la posizione di chi afferma "dobbiamo aggiornarci" e "rimettere al centro le esigenze del nuovo welfare". E  "chi è a servizio diretto degli utenti, questa cosa la sa" in tutti i patronati.

Per l'esponente del CIPLA "se si vuole andare verso una risoluzione della questione il problema è farsi le domande giuste , altrimenti non ci possono essere le risposte giuste. Chiedere quale sia il ruolo dei Patronati, credo non sia la domanda giusta. Piuttosto, secondo Sampaolo, occorrerebbe chiedersi come si può evolvere un istituto

L'unica domanda giusta per noi e per qualsiasi impresa sociale di altra natura che si muove sul mercato sociale è "quale sia il bisogno del cliente, delle persone."  E Sampaolo, pur facendo presente che si parla di patronati dai nomi certificati, con una storia alle spalle, ha invitato a prendere atto come  talvolta essi vengano "scavalcati" da chi storia non ne ha ed apre e chiude sedi rapidamente, senza essere certificati ma possedendo la validità di dare risposte alla domanda di servizi della gente. Sono aspetti, ha sottolineato,  che vanno colti perchè la gente chiede questo. Oggi, ha rimarcato,  non chiede più il front office della pubblica amministrazione. Oggi la gente chiede servizi sociali".

Pertanto, ha rimarcato Sampaolo "L'iniziativa del Governo: il taglio di 150 milioni a fronte di un fondo di circa 400 milioni, non può che essere considerata comeuna presa di posizione politica: un invito a ripensare modello, ragioni e finalità degli Istituti di Patronato". "I Patronati - ha ricordato - sono nati in tempi in cui i valori fondamentali alla base della nostra democrazia, e che hanno dato vita al sindacato, erano valori in cui era insita la lotta per il riconoscimento di determinati diritti. Oggi, invece, lo ha detto lo stesso Ministro,c'è  un interesse coincidente fra la pubblica amministrazione, le parti sociali ed i cittadini e le esigenze di questi ultimi sono d'interesse comune."

Infine, il coordinatore del CIPLA non ha nascosto che "L'attesa per i decreti attuativi apre una fase rischiosa, anche se a breve termine, come ha dichiarato il Ministro Poletti. Quanto alle modalità: loro li scrivono e noi li emendiamo" ebbene "il metodo va bene comunque - ha concluso il Segretario Generale di 50&piu', purchè sia trasparente ed uguale per tutti". L'invito agli altri Patronati? Cerchiamo di armonizzare in questa fase le proposte attuative con altre leggi riguardanti gli aspetti sociali"."(16/02/2015-ITL/ITNET)

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