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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - PICCININI(PRES. INCA CGIL): GOVERNO NON HA COMPRESO DANNO CHE STA PRODUCENDO CON TAGLIO FONDO PATRONATI. UN ATTO DI CORAGGIO: ELIMINI PAGAMENTO PRESTAZIONI CITTADINI"

(2014-12-03)

  "La riduzione del taglio che è stato fatto alla Camera sulla Legge di Stabilità è insufficiente" lo afferma con estrema  chiarezza la Presidente del Patronato INCA CGIL, Morena Piccinini, all'indomani dell'approvazione della L. di stabilità, con voto di fiducia -  324 sì, 108 no e 3 astenuti.
Per cui, l'esponente del CEPA - patronati ACLI; INAS, INCA e ITAL -  "Apprezziamo molto il lavoro dei tanti parlamentari che ci hanno sostenuto ma evidentemente il Governo non ha ancora compreso il danno che sta producendo con quel taglio (ndr.75 milioni di euro)". (video: http://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=1921)

Quindi - riassume Piccinini -  noi chiediamo al Senato (ndr: dove la L. di stabilità è ora all'attenzione delle Commissioni) ed al Governo di intervenire per un' ulteriore riduzione di quel taglio ai Patronati e per eliminare il concetto di "pagamento delle prestazioni da parte dei cittadini." Elemento, quest'ultimo, distintivo dell'azione del Patronato rispetto alla generalità del mercato dei servizi, tant'è che la Presidente del Patronato INCA afferma: "Io non so se sono pienamente consapevoli della rottura di sistema che producono nell'eliminare l'universalità e la totale assoluta gratuita' delle prestazioni offerte dal Patronato"

E Piccinini aggiunge "Io non sono solo preoccupata dalle ripercussioni che avrà sul Patronato". Per meglio dire "anche,  perchè sicuramente le ripercussioni che avrà un taglio di questo genere porterà ad un massacro, ma sono preoccupata perchè apre alla distruzione di un'idea di copertura e sostegno pubblico alla tutela per diritti costituzionalmente garantiti ed apre la strada ad una progressiva inversione dei fattori con sempre di più servizi a pagamento e sempre meno servizi offerti gratuitamente al cittadino".

"Quindi, riassume l'esponente del CEPA "noi chiediamo di rifletterci e di ragionare di nuovo sulla questione. Chiediamo ancora che si ritorni indietro rispetto al taglio al fondo patronati e soprattutto che si ripristini la totale gratuità."

Indubbio il consenso dei cittadini alla protesta dei Patronati. Centinaia di migliaia le firme a sostegno della petizione lanciata dai "Patronati d'Italia", I patronati del CEPA - ACLI; INAS, INCA e ITAL.
" Abbiamo chiesto l'incontro con il Presidente del Senato Grasso e con lo stesso Presidente del Consiglio per consegnargli questa enorme quantità di firme dei cittadini" e "Stiamo pensando ad iniziative sul territorio nel rapporto con i parlamentari e le istituzioni" fa presente Morena Piccinini. "Ed è nostra intenzione durante i lavori del Senato mantenere alta l'attenzione ed anche la mobilitazione per far capire che i cittadini sono con noi".
E la Presidente dell'INCA stigmatizza "stiamo realizzando il più grande referendum che sia mai stato realizzato in Italia a favore dei Patronati e contro il taglio del Fondo."

E Piccinini aggiunge " Le persone, i cittadini ci stanno dimostrando che ci vogliono davvero bene, perchè sentono l'indispensabilità di questo servizio. Chiediamo al Governo, visto che non questa cifra che cambia le dimensioni nè il segno della L. di stabilità, di fare un atto di coraggio e  di coerenza rispetto al mantenimento di questo grande principio costituzionale". 

Quanto all'impegno sulla questione da parte degli Istituti previdenziali ed assistenziali - INPS e INAIL - che nei giorni scorsi si sono pronunciati sia a livello nazionale che territoriale negativamente nei confronti dei tagli ai Patronati, Morena  Piccinini esprime l'auspicio che "tale sostegno non sia solo a parole ma anche nei fatti" perchè "devono essere consapevoli che un Patronato indebolito rischia di essere un Patronato che a loro determina una maggiore difficoltà nel lavoro".
E sottolinea " La ristrutturazione che è stata operata sia all'INPS che all'INAIL è passata solo per il fatto che hanno incontrato patronati disponibili a farsi carico di una intermediazione sociale molto pesante ed un ricarico rispetto alla diminuzione degli apparati al loro interno. Se non vogliono implodere loro come effetto della nostra implosione devono a loro volta fare in modo e sostenere che si possa noi lavorare in tranquillità per aiutare il lavoro di tutti."

Infine, sulla questione dei criteri restrittivi imposti dalla L. di stabilità nei confronti dei Patronati. Un dibattito già da tempo in atto all'interno dei Patronati del CEPA, la Presidente dell'INCA dichiara ad Italiannetwork/Italialavorotv:
  "Che siano necessari criteri restrittivi è sotto gli occhi di tutti. Che siano necessari criteri di qualità per valutare il lavoro dei Patronati e per fare in modo che chi sta in campo nella intermediazione sociale sia un soggetto riconosciuto nel pieno della propria qualità di operare è un principio che noi riteniamo opportuno".
Ovvero "noi non crediamo che sia utile sponsorizzare e legittimare nessuna espressione formale del faccendariato con le varie sue definizioni. Patronato deve essere tale se fa tutta l'attività prevista dalla legislazione. Se è insediato su tutto il territorio nazionale. Se è in grado di dare dimostrazione di solidità e di serietà dal punto di vista  del mantenimento del personale e di regolarizzazione del personale e della capacità di rispettare a pieno le indicazioni che provengono dal Ministero. Noi a queste sollecitazioni ed a questi criteri anche rigorosi ci stiamo, perchè li riteniamo importanti a salvaguardia della nostra funzione pubblica. Se ci sono soggetti che non sono in grado di rispondere a questi criteri pensiamo debba essere fatta pulizia nel sistema" conclude la Presidente del Patronto INCA CGIL.(03/12/2014-ITL/ITNET)

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