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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO -"ORGOGLIO ITAL" IN SVIZZERA - DE SANTIS(PRES. ITAL):"FONDAMENTALE RAPPORTO CON SINDACATO UNIA". CONSOLE FONDI: "ELEZIONI COMITES DA NON PERDERE. MASSIMA SINERGIA NEL RISPETTO PROPRIE COMPETENZE"

(2014-09-06)

  Contrassegnata da una costante e forte collaborazione con il sindacato UNIA la presenza del Patronato ITAL UIL in Svizzera. A testimoniarlo la presenza del co-Presidente dell'UNIA, Renzo Ambrosetti, fra i partecipanti al Seminario di Studi su "Le nuove sfide" cui deve dare una risposta il patronato sindacale nei confronti sia della vecchia che della nuova emigrazione italiana nella Confederazione Elvetica promosso dal Patronato Ital UIL Nazionale e dall'Ital UIL in Svizzera e dalla UIM il 4 e 5 settembre a Lugano nella sede del Sindacato Unia di Manno-Lugano. (video: http://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=1846).

  Un impegno a Losanna nell'ambito del progetto "Orgoglio ITAL" che per il Patronato della UIL ? giunto al suo quarto appuntamento, dopo gli incontri di Bruxelles, Tolosa e Berlino e che permette il monitoraggio delle istanza delle comunit? e le possibili risposte da mettere in atto nell'affrontare le nuove sfide che al Patronato si pongono. 

"Una vicinanza mai formale, ma per la quale sono stati messi a disposizione uomini, strutture ed idee affinche' gli italiani iscritti e non iscritti al sindacato avessero una giusta ed opportuna tutela sia dal punto di vista previdenziale che del pi? largo spettro dei diritti dei lavoratori. Un rapporto con il sindacato che in tutti i Paesi ed in Svizzera, in particolare, risulta  pertanto fondamentale"  ha sottolineato il Presidente dell'ITAl UIL Gilberto De Santis, aprendo i lavori del Seminario a cui ha preso parte una delegazione dell'ITAL nazionale, composta dal vice Presidente Alberto Sera e dalla Responsabile dell'Internazionale Anna Ginanneschi, ed accompagnata dal Presidente della UIM Mario Castellengo e dal Coordinatore europeo dell'Unione Italiani nel mondo, Dino Nardi.

Nel suo intervento il Presidente del Patronato Ital ha, tra l'altro, fatto presente l'importanza dei Comites per la collettivit? italiana, stigmatizzando, tuttavia, come questi organismi siano stati spesso oggetto di disattenzione, soprattutto in Italia, da parte delle autorit? italiane, mentre essi sono punto di riferimento per gli italiani all'estero, collettore dei loro bisogni ed esigenze e luogo di convergenza del contributo della comunit? sia al Patronato che all'Italia

Quanto al rapporto con i Consolati e le Ambasciate italiane all'estero il Presidente del Patronato ha ribadito con estrema chiarezza  "non vogliamo fare le cose che fanno loro ma vogliamo soltanto essere di aiuto per sgravarli di alcuni impegni attraverso una collaborazione che rispetti i ruoli." "Siamo a disposizione - ha quindi affermato il Presidente del Patronato - di tutte le sedi della nostra rete consolare nei confronti della collettivit? italiana."

"Un'emigrazione diversa dal passato, per lo pi? giovane, meno stanziale ma che non si pone l'obiettivo di un rientro in Italia, ed alla quale occorre assicurare un concreto rapporto con lo stesso Patronato" "Pi? difficolt? hanno nel rapporto con l'Italia, ha affermato pi? tardi il sindacalista della UIL, e pi? si distaccano dall'Italia. Diventa fondamentale, quindi, il mantenimento di un efficace rapporto con la nuova emigrazione italiana all'estero"."

Per il Presidente del Patronato Ital UIL in Svizzera, Mariano Franzin, l'efficienza del rapporti sindacali che pure sono e sono stati in oltre 50 anni di attivit? sinergica estremamente significativi non bastano a fornire una risposta tradizionale alle esigenze della comunit?. "I problemi di grande attualit? con i quali siamo confrontati vanno al di l? della nostra quotidiana attivit? -  limitata da disposizioni legislative che ci permettono o ci vietano di operare. Quattro, in particolare, "i punti che abbiamo di fronte a noi, da subito, ma che necessiteranno molto lavoro e una stretta collaborazione: l vecchia emigrazione italiana ha praticamente cessato di rimpatriare;  il problema del pensionamento e invecchiamento (case di riposo insufficienti); i giovani italiani della seconda e terza generazione (doppia cittadinanza); la nuova immigrazione dall'Italia con connotati completamente diversi dalla tradizionale (preparazione e conoscenza linguistica - inglese - ;  istruzione con Laurea e Master) tendente addirittura, dove ? possibile, all'occupazione pendolare presso le multinazionali di Zurigo e Basilea.

Un'emigrazione in crescita - ha fatto presente Mariano Franzin - che ha registrato un incremento all'Aire del 3% (dai    4'662'213 del 2012 ai  4'828'279 del 2013), e di poco meno di 30.000 in Svizzera (dai 556'883 nel 2011 agli  582'172  nel 2014.

Logica conseguenza, per Franzin, ? che "il compito del Patronato resta e va ulteriormente incrementato, come  quello della sindacalizzazione  su grande scala dei cittadini italiani  e non solo che non sono ancora membri di una organizzazione sindacale"  Ma anche " in prima fila la necessit? assoluta di vedere finalmente approvata la legge  tra Patronati e MAE alfine di riconoscere un grande lavoro peraltro mai o solo parzialmente remunerato".

  Infine, riflettendo sulla nuova immigrazione che ha ripreso a lasciare l?Italia nell?ultimo decennio, Franzin ha fatto presente che si tratta di una " nuova emigrazione che, sia pure in gran parte tecnologica e poliglotta, spesso se ne va all'estero allo sbaraglio ed incontra comunque gli  stessi problemi della prima emigrazione e quindi necessita anch?essa del supporto della rete consolare, del patronato ed anche della protezione del sindacato per non essere sfruttata".
Una preoccupazione condivisa dal Console d'Italia a Lugano quella verso  i lavoratori altamente specializzati che raggiungono la Svizzera solo per alcuni giorni alla settimana.  "Una categoria molto particolare che non per questo non ha bisogno di tutele sindacali ma che richiede, al contrario, nuove tutele. In questo senso, si tratta di una sfida per il sindacato"

Un supporto, quello della rete consolare, sul quale il Console Generale d'Italia a Lugano, Ministro Plenipotenziario Marcello Fondi, non ha esitato ad esprimere il proprio rammarico per la "netta, rapida ed evidente restrizione delle sedi consolari in Svizzera", e - dir? piu' tardi - anche del personale addetto, il cui livello di remunerazione ? in costante decrescita pur a fronte di un costante aumento del costo della vita in Svizzera".

  Fondi pur facendo presente come per rispondere alle esigenze della collettivit? si stia cercando "di sopperire con le nuove tecnologie dell'informatica", ma ha d'altra parte, ha ammesso come sia difficile per l'anziano pensionato risolvere il proprio rapporto con l'autorit? consolare attraverso tali strumenti. Motivo per cui lo sportello consolare cerca di sopperire con ogni metodo alla domanda di servizi consolari. "Non intendiamo sottrarci...al mandato che ci viene affidato".  In questo senso - ha sottolineato il Console Generale d'Italia a Lugano - cos? come negli anni cinquant e sessanta - ? per me utile oggi poter contare sulla collaborazione con i Patronati e con le istanze rappresentative della comunit? italiana". 
Sappiamo bene che il Patronato non pu? sostituirsi, ha preseguito il diplomatico - non ha i mezzi per farlo ma ha un now how tipico delle organizzazioni sindacali che certamente il Consolato non ha e non riesce ad acquisire e, d'altra parte, non ? nemmeno questo l'orientamento da parte delle autorit? italiane."

"Un appuntamento da non perdere" quello con le prossime elezioni per il rinnovo dei Comites,ha affermato il Console e raccogliendo le voci contrapposte ha aggiunto " nonostante le riserve e le valutazioni personali che si possono avere nei confronti di queti organismi di base della comunit?. Oggi pi? che in passato ? necessario disporre di un Comites attivo, presente e capace di rappresentare le istanze della comunit? a qualunque livello." Cos? il diplomatico italiano che  ha definito i Comites  "lo snodo del rapporto fra la comunit? italiana e l'ufficio consolare, l'ambasciata, ecc....Negli anni si sono aggiunte altri soggetti rappresentativi..ma se si perde di vista il primo anello di congiunzione tra la comunit? italiana e le sedi istituzionali" . 

Il Ministro Fondi, che pure non ha nascosto una qualche preoccupazione per l'impegno di fine dicembre ma del quale ancora non si conosce ancora la data, ha assicurato che presto verr? interpellato il connazionale che abbia espresso la propria volont? di partecipare alle elezioni dei Comites. "Tutto avverr? sicuramente  per posta elettronica - ha fatto presente, auspicando che anche Comites e Patronati possano mettere a disposizione dei connazionali pi? anziani le proprie strutture informatiche in modo che possano comunicare al Consolato il loro intendimento".

Massima collaborazione e sinergie, dunque, da parte del Consolato con i Comites ed i Patronato, pur nel rispetto delle proprie competenze, per fornire "un servizio" alla comunit? vecchia e nuova. Un servizio senza il quale - ha concluso il diplomatico - il Consolato non ha ragione di esistere".(06/09/2014-ITL/ITNET)

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