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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - CONVENZIONI INTERNAZIONALI - DAL PATRONATO INCA CGIL - MISCI (CONV. INTERNAZ.INCA): "UNA GUIDA SUI DIRITTI PREVIDENZIALI PENSIONI E CALCOLO TRATTAMENTI PENSIONISTICI"

(2014-06-26)

  Il Patronato INCA CGIL ha pubblicato in questi giorni una guida sulla "Previdenza in regime internazionale"  che offre nuovi apporti rispetto ad altre pubblicazioni in materia da parte dello stesso Istituto di Patronato. Quali le differenze fra quest'ultima pubblicazione e le precedenti, Italialavorotv/Italiannetwork lo ha chiesto a Rossella Misci, responsabile del Coordinamento convenzioni Internazionali del Patronato INCA CGIL (VIDEO:http://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=1826 )                         

"Intanto questa guida ha la presunzione di trattare la materia complessa della previdenza a regime internazionale sotto un punto di vista complessivo, non esaminando convenzione per convenzione, cosa che l'INPS ha fatto in passato, ma di cogliere il senso della convenzione non solo a s? stante, ma anche in rapporto con le altre" sottolinea l'esponente del Patronato INCA, esemplificando " la persona che ha lavorato in Venzuela, in Australia, od in altri Paesi  pensa che siccome l'Italia ha la convenzione sia col Venezuela che con l'Australia possa sommare questi periodi assicurativi. Purtroppo, per?,  non ? cos? semplice, perch? ogni convenzione va valutata in modo autonomo. Talvolta ? possibile fare questa operazione, ma in altri casi non  ? possibile farla. Deve esistere all'interno della convenzione una norma ad hoc che ne disciplina la possibilit?.

Ci sono, inoltre,  persone che pensano che l'Italia si accolli il costo di prestazioni che sorgono sulla base di periodi assicurativi esteri. Invece non ? cos?: ognuno paga la sua parte.

Oppure qualcuno pensa che bisogna mettere insieme tutti i diritti dei vari paesi e solo quando tutti i diritti sono perfezionati si pu? andare a pensione nei tre paesi, mentre non ? cos?. Ognuno lo valuta secondo le proprie regole.

Ecco, con questa pubblicazione ? stato fatto il tentativo di dare una lettura della materia delle convenzioni bilaterali che fornisca lo strumento per comprendere la convenzione, in senso lato, speriamo che sia utile."


Sicuramente utile per gli operatori ma per il cittadino non esperto della materia c'? un elemento, un filo logico,  che lo aiuti e  faciliti la comprensione della pubblicazione ?

"Mi auguro di si, ma - avverte Rossella Misci - ? una materia abbastanza complessa e articolata. Le  faccio un esempio: proprio un paio di giorni fa mi ? accaduto che abbia telefonato una persona che aveva letto su internet che potevano essere cumulati periodi assicurativi di tre diversi paesi. Infatti mi ha indicato la pagina cui faceva riferimento e c'era scritto proprio quanto asseriva la persona in questione. Ebbene, l'errore pu? capitare a tutti, perch? era stata data una lettura molto superficiale della possibilit?  di cumulare vari periodi ovvero la totalizzazione multipla - senza capire che va letta approfonditamente ciascuna convenzione perch? non basta che un paese abbia la convenzione con gli altri due. E anche se c'? questa previsione bisogna considerare altre regole.
La pubblicazione offre quindi  un aiuto  al cittadino che non tratta da esperto queste materie per comprendere se ci sia la possibilit? di perseguire un diritto. Altrimenti se non lo si capisce neanche se ne fa una ragione, magari crede che con un contenzioso possa riuscire  ad ottenerlo ed  allora si affida magari a dei legali che ci provano anche se il risultato non ? scontato.

Questa guida, inoltre,  tratta tutta la materia delle convenzioni internazionali, nel senso che affronta le convenzioni bilaterali che l'Italia ha stipulato con i paesi, alcuni di emigrazione, altri di immigrazione, ma anche i regolamenti europei. L'idea di cimentarsi con questa pubblicazione ci ? venuta, d'altra parte, al l'indomani della stesura dei nuovi regolamenti comunitari, entrati in vigore nel 2010 ma che hanno dovuto attendere poi ancora un paio d'anni per avere anche gli allegati aggiornati. Quindi abbiamo dato ampio spazio anche ai regolamenti europei, che sono la materia che coordina le previdenze dei singoli paesi comunitari fornendo regole a volte anche diverse da quelle che esistono sul piano del territorio nazionale. Ad esempio:  in Italia non posso percepire contemporaneamente una pensione di vecchiaia e un trattamento di disoccupazione, o ASPI come si chiama attualmente, se invece la prestazione pensionistica non ? italiana ma ? estera, io posso fare questo cumulo, perch? ci sono delle regole che travalicano la normativa nazionale. 

Dunque, la pubblicazione permette di avere la consapevolezza di diritti che derivano da un ordinamento non nazionale ma sovranazionale, come quello europeo, che ? molto complicato. Speriamo di essere riusciti  a dare un contributo in pi? alla comprensione della materia.".


Sul fronte della sicurezza sociale in Europa il patronato INCA ha condotto diverse ricerche, non ultima quella sui lavoratori comunitari migranti atipici i cui diritti previdenziali sono spesso del tutto incerti, stiamo parlando del progetto ACCESSOR, al quale hanno preso parte sindacati di ben 8 Paesi europi, assieme alla CES, questo volume affronta anche questi aspetti ?

"Non in modo specifico perch? la tipicit? del lavoro precario ? una caratteristica forse del tutto  italiana, nel senso che  in Italia ? stata creata una cassa pensionistica ad hoc, la gestione separata dove son iscritti appunto i collaboratori, i professionisti senza cassa previdenziale...eccetera, mentre non esiste negli altri paesi.
E, d'altra parte, gi? all'interno della normativa nazionale ? esistito un problema di coordinamento fra questa cassa pensionistica e le altre.
Quindi non c'? una reciprocit? in questo senso con gli altri paesi. Noi abbiamo realizzato questa particolare atipicit?, con la creazione di una cassa ad hoc che ha un sistema di calcolo che non ha colloquito subito con le altre casse e gli altri sistemi di calcolo. Per? questi problemi in Italia sono stati superati.
Ovviamente nel lavoro atipico i regolamenti comunitari tutelano anche i lavoratori atipici, laddove per? non sfuggono a regole di obbligatoriet? della contribuzione, in qualche caso non c'? neanche l'obbligo, credo, che l'indennit? di disponibilit? non sia soggetta a contribuzione, e quindi ovviamente i regolamenti non aiutano. E nella guida ci sono anche informazioni utili per questo particolare settore del lavoro moderno, purtroppo."


Con quale area geo-politica si evidenziano le maggiori criticit? ?
"In alcune aree si evidenziano maggiori criticit? perch? mentre i governi hanno cercato di rivisitare convenzioni molto remote, quella del Brasile, in particolare,  che pure era scarsa sul piano della regolamentazione, i rinnovi di queste convenzioni stentano ad essere recepiti dal Parlamento. Credo che per alcune si sia in attesa di ratifica delle convenzioni i di un rinno da oltre un decennio e purtroppo la cosa non avviene. Quindi c'? un'ttesa di queste comunit? che non viene presa in considerazione, forse per un problema di costi eccessivi o perch? battono alle porte anche altri paesi di immigrazione, pensiamo alla convenzione con il Marocco, o con le Filippine, che era pronta per l'uso ma quest'uso ancora non si sa se mai avverr?."


  Quali i punti deboli della previdenza che sottopone con maggiore attenzione attraverso questa pubblicazione all'INPS  ?

"Nel fare una ricerca della documentazione, delle circolari, dei messaggi dell'INPS negli anni, ho trovato un periodo molto fertile di produzione e ho trovato invece un periodo assolutamente inconsistente.
Fino a un decennio fa',  forse meno, l'INPS aveva una direzione centrale delle convenzioni internazionali, con  personale molto professionale, e che ogni volta che si varava una norma  nazionale si premuravano di considerare come applicarla a una prestazione a regime internazionale, o comunque ad un lavoratore che aveva periodi di lavoro in Italia e all'estero. Quindi c'era una risposta che non sempre, ma a volte s?, anticipava la domanda. Oggi invece brancoliamo nel buio su tante cose, e forse c'? proprio bisogno di ritornare a una direzione che veda, anche perch? siamo in un momento in cui la mobilit? dei lavoratori purtroppo aumenta, dei giovani e non solo. La gente si muove, anche per periodi brevi, nella carriera lavorativa toccano vari paesi, sia convenzionati, sia europei, paesi che spingono per entrare in unione ma non si sa se entreranno, quindi secondo me la carenza che vedo da parte dell'istituto previdenziale ? quello di aver relegato l'applicazione della normativa internazionale a un subordine rispetto al resto.

? vero che le pensioni a regime internazionale sono quantitativamente inferiori, saranno un milione, forse neanche di pensionati con periodi italiani ed esteri, per? secondo me ? anche vero che oggi ? aumentata questa mobilit? e anche l'inps dovr? creare dei nuovi professionisti, non dico che non se ne siano,  per? ne vedo pochi e  non riescono a stare dietro  alle nuove esigenze."


  "La preannunciata nascita di una nuova direzione internazionale presso l'INPS va in questo segno.
" Me lo auguro, perch? gi? da li sarebbe un buon punto di partenza !"


  Infine, per quanto riguarda la disoccupazione qual'? lo statu quo che evince da questo approfondimento delle convenzioni in regime internazionale ?

  "All'inizio pensavamo di fare la guida anche con un capitolo sui trattamenti di disoccupazione, poi invece sono stati stralciati momentaneamente, perch? era in atto in Italia  la riforma dei trattamenti di disoccupazione, e quindi volevamo attendere che fosse emanata ed anche commentata dall'Inps.
Quindi essenzialmente la guida parla di come si raggiungono i requisiti per le varie prestazioni non solo pensionistiche ma anche di altro genere, come la disoccupazione, per effetto del cumulo o della totalizzazione dei periodi svolti all'estero.
  Ma ? una guida che si basa essenzialmente sui diritti pensionistici,  non solo diritti ma anche le modalit? di calcolo, anche le prestazioni accessorie alle pensioni,  cio? non solo gli assegni al nucleo familiare, ma ad esempio come viene erogato il trattamento minimo, prendendo poi a riferimento le diversit? che ci sono, se siamo in ambito comunitario  o fuori dall'ambito comunitario, sui limiti all'esportabilit? delle prestazioni.
Quindi diritti previdenziali, pensioni e calcolo  anche dei trattamenti pensionistici: tutto questo ? possibile trovare in questa guida" (M.F.-26/06/2014-ITL/ITNET)

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