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ITALIANI E ITALIANI ALL'ESTERO - ELEZIONI EUROPEE - AURELI(SINDACALISTA SVIZZERO E CANDIDATO PD/PSE): CON ME AL PARLAMENTO UE LE ISTANZE DI FRONTALIERI ITALIANI E CITTADINI DELLE AREE DI CONFINE ITALO/SVIZZERO.

(2014-04-10)

  La sua candidatura alle elezioni europee del prossimo 25 maggio ? espressione di una scelta ben precisa da parte del Partito Democratico. Lo sottolinea lui stesso nel corso di una intervista con Italian Network, Stiamo parlando di Sergio Aurelio Mauro Aureli, 39 anni, responsabile dei frontalieri per il sindacato Unia Ticino Moesa, il sindacato svizzero impegnato nel Canton Ticino insieme ai sindacati confederali italiani sulle problematiche della categoria. Un segmento che conta all'incirca 60.000 lavoratori residenti in Italia ma occupati in Svizzera.

Aureli, cittadino svizzero, ? candidato per il Partito Democratico nella Circoscrizione del  Nord Ovest ed  anche se non ? nella testa di lista, ma settimo, ha un impegno di grande responsabilit? per traghettare le istanze di migliaia di frontalieri italiani che lavorano in Svizzera e di cittadini italiani residenti in Svizzera.  Una responsabilit? notevole per il sindacalista elvetico, soprattutto dopo l'esito del Referendum svizzero del 9 Febbraio sul contingentamento degli ingressi agli stranieri, compresi i comunitari, giacch? gli accordi di libera circolazione fra UE e Svizzera vengono messi in discussione.

Sergio Aureli ? Segretario sindacale dell?Unia Ticino e Moesa e da tempo ? impegnato nel settore dei frontalieri all'interno della pi? grande organizzazione sindacale svizzera, nella quale confluiscono lavoratori e istanze di importanti settori dell'economia elvetica. Al neo candidato alle elezioni europee del prossimo 25 maggio abbiamo chiesto le ultime novit? sul mondo degli italiani che lavorano in Svizzera.

"La novit? principale ? senza dubbio il fatto che il partito democratico abbia deciso di candidare una persona  delle zone di confine italo svizzero al Parlamento Europeo, garantendo cos? alla sinistra europea i voti dei lavoratori frontalieri, che avrebbero cos? un loro rappresentante a Bruxelles" afferma Aureli, che fa comunque presente come la sua rappresentanza riguarderebbe non solo i lavoratori frontalieri ma anche le province di confine  con la Svizzera. Votandomi, infatti, avrebbero un rappresentante del PD - PSE  che conosce le problematiche sia di parte svizzera che di parte italiana. Potrei costituire un ponte europeo tra l'Italia e la Svizzera".

Volete europeizzare le problematiche dei frontalieri e delle aree di confine..?.
"Ad oggi la normativa, la struttura europea, non trova conforto in tutte le forze politiche. Ma l'obiettivo non ? quello di scappare,  di uscire dall'Europa e di chiudersi a riccio. Quindi, l'obiettivo ? quello di farne parte attiva, e all'interno delle istituzioni europee cercare di modificare lo statu quo nell'interesse dell'Italia, dei cittadini e dei  lavoratori. Quindi l'obiettivo mio ? quello di andare all'attacco e non di scappare e di chiudersi nella proprio piccola realt?".

L'esito del voto al referendum del 9 Febbraio in Svizzera ? stato, per?, un voto antieuropeista ?
"il voto del 9 febbraio del referendum ? stato in alcune aree del territorio svizzero un voto di pancia. Lo spiegher? meglio:  le azioni xenofobe di alcune aree politiche hanno portato la gente a votare di pancia, non valutando che cosa l'iniziativa prevedesse. E l'iniziativa votata tende a modificare la costituzione svizzera. Toccher? alla Federazione elvetica gestire tutta la questione dell'immigrazione, che non riguarder? pi? l'Europa, ma le decisioni a livello nazionale. Questo ? il risultato dell'iniziativa ed a questa si lega l'obbligo di contingentamento del rilascio dei permessi di lavoro anche per i cittadini frontalieri italiani in Svizzera, che sono 60.000 e si troveranno nella condizioni di dover subire le conseguenze di questo voto."

D'altra parte, spiega Aureli considerando le ragioni dei cittadini in Svizzera: "l'Italia nelle sue politiche di carattere internazionale non ha rispettato alcune realt? - parlo del Canton Ticino- e gli accordi presi. Cio? vuol dire che nel momento in cui alcuni partiti attaccano l'italia, attaccano i frontalieri, attaccano i padroncini, la politica italiana, nella mentalit? dei cittadini svizzeri, in particolare nei ticinesi, nasce l'idea xenofoba che i problemi dell'economia elvetica sono generati anche dall'Italia.  Tuttavia, l'azione intrapresa dall'Italia non ha favorito il capovolgimento di questa opinione."

Il candidato alle elezioni europee porta ad esempio : "La creazione di una rete ferroviaria dalla Malpensa fino al Canton Ticino che avrebbe dato la possibilit? ai turisti di visitare il Canton Ticino, ed a costoro di potersi recare a Milano, l'Italia non ha rispettato l'accordo. Noi siamo arrivati fino alla fine del mese di aprile e la ferrovia verr? inaugurata, sar? un binario sia merci che per le persone. La Svizzera ha messo i soldi in virt? dell'accordo ed ha iniziato i lavori, ma il binario si fermer? sul confine.  ? chiaro che questi piccoli impegni, se non rispettati, generano nel cittadino medio una sorta di mal di pancia che si ?  concretizzato, appunto, nel voto del 9 febbraio. D'altra parte  ? anche chiaro che il voto del 9 febbraio ? passato per 18.000 voti".

Altro esempio che riguarda, questa volta, il lavoro frontaliero " In Svizzera vengono sia i padroncini che le ditte italiane e in Canton Ticino fanno concorrenza alle aziende ticinesi chiedendo il minimo contrattuale.... Accade anche il paradosso che gli italiani facciano concorrenza ad altri italiani sul territorio svizzero. Ecco perch?, ripeto, tutta questa serie di azioni hanno portato il cittadino medio a generare un voto di pancia che ha raggiunto, per?, al 68% dei voti.

Dunque, lei sostanzialmente afferma vi ? una scarsa sensibilit? italiana a questi "problemi.."?.

" Fondamentalmente - dice Aureli - l'Italia si ? seduta ad aspettare qualcosa e non ha affrontato quelle che dovevano essere le sfide, gli impegni. E' chiaro che io non posso ritenere l'Italia responsabile del risultato elettorale ticinese. Chi va a votare sono i cittadini ticinesi  e i cittadini svizzeri, ma in alcune realt? non ha favorito l'alternativa".

Questa opinione, per?, non conforta i frontalieri che attualmente lavorano in Svizzera e che chiedono al Governo svizzero almeno il mantenimento dello statu quo...
"Ma ? chiaro che il Canton Ticino e l'economia ticinese non pu? fare a meno dei lavoratori frontalieri in quanto rappresentano un terzo della manodopera. Quindi il dire:  blocchiamo tutto non ? praticabile. Per? ? altrettanto chiaro che il Canton Ticino non si deve relazionare con l'Italia ma con Berna e sono  determinati le prese di posizione del Canton Ticino nel fare pressione sul governo centrale  affinch? si  occupi del  problema Italia, del problema del Canton Ticino e delle relazioni con l'Italia e con l'Europa. Quindi, le prese di posizione del  tipo blocchiamo i ritorni, gestiamo diversamente la quota del 74 sul ristorno e via discorrendo,  riguardano la parte italiana fino ad un certo punto. Sono prese di posizione, per?, che servono a smuovere il governo centrale di Berna affinch? prenda in considerazione che esiste un Cantone che ? il Canton Ticino ed  ha dei problemi".

Dal voto popolare ? emerso un blocco del dialogo fra Berna e Roma, stando alle ultime vicende....?
" Si, ci sono dei dialoghi ma che vanno avanti da anni e sono sempre dei dialoghi fermi, in attesa da parte italiana che  pretende scambi di informazioni dei correntisti e da parte svizzera che  non  vuole rilasciare queste informazioni, anche se l'accordo di Strasburgo potrebbe sbloccare il tutto. Quindi - fa presente Aureli - l'Italia ha interesse a rimanere in attesa perch? nell'attesa potrebbe ricevere quello che da anni aspetta, delle informazioni sui correntisti in Svizzera".

Torniamo alle elezioni europee, il fatto che dovranno tornare in Italia per votare pensa possa penalizzare la partecipazione al voto, soprattutto dopo le ultime vicende.?
"I  residenti in Svizzera devono rientrare in Italia nel proprio comune di residenza e poich? il voto ? la massima espressione della democrazia, il mio invito quale candidato del PD alle europee per le aree di confine ? che vadano a votare, che esprimano un loro candidato, affinch? abbiano un  riscontro reale nelle idee di quei candidati. Inoltre, voglio aggiungere che l'espressione democratica del Parlamento europeo ? data anche  dal fatto che si voter? la persona, e questa ? senza dubbio una situazione molto democratica che metter? in condizione il cittadino di valutare la persona che dovr? essere il suo rappresentante. Infine, mi lasci dire che gli iscritti all'AIRE potranno andare a votare nei comuni delle fasce di confine. Il mio invito ? semplice:  andate a votare, il confine ? vicino"

Il suo programma..?
"Portare alle istanze dei territori l'impegno europeo riguardi agli investimenti economici e la cultura, a favore delle strutture territoriali, dell'economia di confine, affinch? ci sia una riattivazione del sistema paese. E il mio impegno a rappresentare alle istanze europee e internazionali problematiche e possibili soluzioni relativamente alla manodopera estera, agli immigrati, alle relazioni di carattere internaazionale con la Svizzera e tutto quello che ne concerne". (10/04/2014-M.F.ITL/ITNET)

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