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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - ON.BUENO(GR.MISTO/ESTERO): "ANCHE ITALIANI ALL'ESTERO SPONSOR PROGETTI CULTURALI NEL MONDO CON LA MIA PROPOSTA DI LEGGE. SI ALL'IDEA DI CAMBIAMENTO DI RENZI: OCCORREREBBE ANCHE IN BRASILE"

(2014-03-31)

  Una legge che funziona in Brasile, quella a cui fa riferimento l'on. Renata Bueno, deputata eletta dagli italiani all'estero in Sud America,  nel corso di un'intervista rilasciata ad Italialavorotv/Italiannetwork (VIDEO: http://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=1740), all'indomani della presentazione di una proposta di legge per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano( vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?id=20468) .
  Una legge (ndr. Rouanet) che in Brasile riesce a coinvolgere pienamente i privati nel finanziamento dei progetti culturali e che, secondo la deputata italo/brasiliana potrebbe dare un apporto sostanziale al sostegno di una cultura, come quella italiana, "internazionalizzata" in tutto il mondo. Concetto che ribadir? ulteriormente in questa 'intervista ricordando l'influenza della cultura italiana in Brasile, dove vivono oltre 30 milioni di oriundi italiani.

L'impegno verso la cultura, spiega Renata Bueno, membro della Commissione Cultura della Camera, ?  scaturito quando, arrivata in Parlamento, ni sono resa conto dei tagli che venivano inflitti al settore culturale, da qui  l'idea di trasporre la normativa brasiliana in materia nel contesto legislativo italiano. Abbiamo lavorato per tanti mesi, quasi un anno, insieme all'Ufficio legislativo della Camera e lo scorso mese abbiamo finalmente potuto depositare il testo e ieri  io ed il  mio collega  Umberto D?Ottavio del Partito Democratico, cofirmatario della proposta, l'abbiamo presentata alla Camera.

La proposta prevede la costituzione di un ?Comitato per il sostegno culturale nazionale?, governativo, con chiari compiti di intervento e di validazione di specifici progetti che usufruiranno del ?Fondo di Promozione Culturale?  nel quale confluiscono donazioni e sponsorizzazioni.  La novit? sta in detrazioni sui rendimenti fiscali previsti per i donatori e gli sponsor che sosterranno e finanzieranno i progetti culturali ai sensi della normativa.

Come sapr?, in Italia sono stati fatti tentativi di valorizzazioni e tutela di beni  appartenenti al patrimonio culturale da parte di privati, che tuttavia hanno incontrato notevoli difficolt? dal punto di vista burocratico. Ritiene che la proposta avanzata da Lei e dal suo collega possa riuscire a superare questi ostacoli di carattere burocratico ?

" Sicuramente con il nuovo Governo di Matteo Renzi, il cui obiettivo centrale ? annullare la burocrazia italiana stabilendo  regole pratiche e chiare, sar? pi? semplice, anche perch? in questo caso si tratta di normativa che ha un riscontro in una  una legge che esiste gi? da tanti anni e  funziona bene in Brasile e, dunque ? una proposta concreta che possiamo sicuramente importare in Italia", anche se - si affretta ad aggiungere - il Brasile non ha niente da insegnare all'Italia sul fronte culturale e storico-culturale."

E' prevedibile che possano esserci interventi sul fondo anche da parte delle comunit? italiane all'estero ?
"Tutti noi italiani residenti all'estero avremo la possibilit? di intervenire. Sono molte le iniziative culturali italiane che arrivano e non solo in Brasile ma anche nel resto del Sud America. Con questa legge potremo anche finanziare questi progetti". Poi l'on. Bueno spiega "In un primo momento avevamo pensato che l'attuazione della legge dovesse riguardare solo le iniziative sul territorio italiano, poi abbiamo ritenuto che fosse importante valorizzare la cultura italiana all'estero. Una cultura molto tradizionale, direi, quasi, classica"

Cultura come volano per lo sviluppo, anche economico,in che modo collegare l'apporto dei giovani a questa iniziativa?
"I giovani all'estero sono appassionati della cultura italiana. Noi italo-brasiliani abbiamo questa espressione nel cuore. E' quindi naturale la nostra spinta a voler partecipare, conoscere l'arte, la musica ma anche la gastronomia, la lingua italiana  che molti vogliono imparare e riprendere il collegamento con l'Italia. Sicuramente attraverso il finanziamento di progetti culturali avremo maggiori possibilit? di riavvicinarci."

L'Expo' 2015 ? al tempo stesso un punto di arrivo e di partenza, un volano per l'internazionalizzazione dell'Italia e della tradizione enogastronomica, che Lei stessa ha citato, come elemento di recupero del legame forte fra le due sponde, come intendono i parlamentari di origine italiana in Sud America rilanciare questo legame attraverso l'EXPO' . State pensando ad uno specifico progetto. ?
" E' in Italia in questi giorni una delegazione di parlamentari brasiliani, guidata dalla parlamentare italo/btasiliana Cida  Borghetti, con la quale abbiamo preparato un'intensa agenda di iniziative fra l'Italia ed il Brasile. Certamente il tema dell'EXPO' "Nutrire il Pianeta" ? importante e noi lo seguiremo attraverso le iniziative che in Brasile l'agenzia per l'internazionalizzazione l'APEX sta sviluppando in merito alla partecipazione del Brasile. Stiamo cercando di coinvolgere soprattutto le Regioni Brasiliane, ciascuna con le proprie peculiarit?,  e le regioni al Sud del Brasile in particolare, ovvero le regioni agricole, che saranno sicuramente in prima fila." 

On.le, Lei fa parte della pattuglia dei parlamentari eletti all'estero. Ci sono purtroppo una serie di problemi che insistono sul rapporto tra l'Italia e gli italiani all'estero. Quali sono  gli elementi di maggior complessit?, maggiormente critici ?
"I classici problemi, come quelli dei servizi consolari la cui rete si ? indebolita e non riesce a far fronte a questioni come quello dei passaporti e della cittadinanza perch? abbiamo una legge molto generosa che da ai discendenti la possibilit? di chiedere la cittadinanza italiana, per? le strutture diplomatiche non riescono a farvi fronte. Ormai sono dieci anni che non si riesce a sciogliere questo nodo. A ci? aggiungiamo problemi relativi alle pensioni ed altre questioni che interessano  piu' strettamente le comunit? pi? anziane. Stiamo per? puntando ad un mondo pi? moderno, al futuro, all'interscambio fra i giovani e non solo sul piano universitario ma anche di tipo economico ed imprenditoriale alla luce del fatto che il Brasile ? un partner importantissimo per l'Italia, soprattutto nell'attuale momento di crisi  che l'Italia vive."

Lei ? donna ed ? giovane, quali differenze riscontra fra i due Paesi ?
"Politicamente non c'? tanta differenza. E' vero che in Italia vige un sistema parlamentare ed in Brasile presidenziale ma in entrambi si riscontrano problemi che sono conseguenti allo sviluppo della democrazia popolare, anche se la popolazione italiana ? molto pi? politicizzata rispetto al Brasile.
  L'attuale Parlamento ? comunque molto giovane ed ? interessante vedere come si ossigena la politica con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi,  un giovane molto entusiasta, che ha  molta energia e sicuramente porter? avanti la sua idea di cambiamento,  mettendolo in pratica  per un mondo moderno."
Ma la riflessione riguarda anche il Brasile, afferma Renata Bueno. "Anche noi in Brasile dovremmo affrontare  una trasformazione del genere, non soltanto per quanto riguarda i giovani ma anche le donne, i bambini. Un futuro pi? onesto, pi? sincero per il popolo".

On.le la sua origine socialista, innovatrice, Le fa molto apprezzare questa pattuglia di giovani al Governo ?
"Si. Ne sono contenta ! Vivo la politica da quando sono nata in quanto mio padre ? parlamentare in Brasile (ndr. del PPS).  Ho seguito la politica durante tutta la mia vita ed ho anche sofferto del fatto di essere donna perch? nei nostri confronti c'? sempre qualche preconcetto, purtroppo, e quello della politica ? ancora un ambiente molto maschilista e di contrasto nei confronti dei giovani. Dobbiamo cercare quindi un cambiamento. Noi non vogliamo dominare la politica ma vogliamo collaborare con la nostra testa e possiamo sicuramente essere complementari alla politica che viene portata avanti da tempo." (31/03/2014-m.f./ITL/ITNET)

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