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AVVISO PUBBLICO : CORONAVIRUS IN ITALIA - INFORMAZIONI DALLE REGIONI : ATTENERSI ALLE INDICAZIONI SANITARIE EMANATE DAL MINISTERO DELLA SALUTE

AI CITTADINI ITALIANI E STRANIERI IN ITALIA CON SINTOMI DA CORONAVIRUS SI RACCOMANDA DI TELEFONARE AL 1500 O AL 112 E ATTENDERE IN CASA LE ISTRUZIONI DELL'UNITA' DI CRISI. I SERVIZI SANITARI SI FARANNO CARICO DI VALUTARE LA SITUAZIONE, CASO PER CASO, ANCHE A DOMICILIO, GARANTENDO LE MISURE PIU' APPROPRIATE

(2020-02-22)

  DI SEGUITO GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI PROVENIENTI DALLE REGIONI  NELLA GIORNATA DEL 22 FEBBRAIO 2020

L’Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute in collaborazione con le Regioni, gli ordini professionali e le società scientifiche hanno definito un decalogo comportamentale per affrontare il rischio di contagio da Coronavirus.
Poche semplici misure che ogni cittadino è tenuto a rispettare per contribuire a salvaguardare la propria incolumità e quella degli altri cittadini.
Oltre ad indicare i principali sintomi della malattia (da non confondersi con un banale influenza) nel decalogo si va dalle raccomandazioni basilari di igiene come lavarsi spesso le mani, non toccarsi occhi e mani, evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, coprirsi bocca e naso in caso di starnuti e colpi di tosse, fino alla pulizia delle superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.
Altre indicazioni di tipo sanitario riguardano la raccomandazione a non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico; contattare il numero verde 1500 in caso di febbre o tosse per chi rientra da zone a rischio da meno di 14 giorni. E ancora: utilizzo della mascherina solo se si è sospetti di essere malati o si assistono persone malate. Infine, occorre ricordare che i prodotti made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi e gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.

TUTTI NEGATIVI GLI ULTIMI TEST IN PIEMONTE  ore 21,20

Gli esiti dei quindici test di cui si era in attesa in Piemonte, sono tutti negativi. La notizia è stata diffusa poco fa dall’Unità di crisi sul “coronavirus covid 19” attiva presso la centrale operativa della Protezione civile regionale del Piemonte.

Al momento, quindi, è stato riscontrato un solo caso di positività al virus, riguardante un uomo di 40 anni di Torino, che ha avuto contatti con un familiare di un contagiato della Lombardia. Attualmente è ricoverato all’ospedale Amedeo di Savoia di Torino. Le sue condizioni di salute al momento non destano particolare preoccupazione.  Sono state prese le misure precauzionali nei confronti dei familiari e delle persone che in questi giorni sono state in contatto con lui, compresi gli operatori sanitari che gli hanno prestato assistenza.
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LOMBARDIA:  ASSESSORE GALLERA: TEST POSITIVO PER CITTADINO DI MEDIGLIA/MI. E' IL 47ESIMO IN LOMBARDIA ore 21,08

"Un cittadino residente a Mediglia (MI) e' risultato positivo al test del Coronavirus. Si tratta del secondo caso in provincia di Milano, il 47esimo in Lombardia". 

  ORE 18,00 - 19,00
Sono salite a 46 le persone risultate positive al coronavirus in Lombardia. Lo fa sapere il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che sta presiedendo, insieme all'assessore al Welfare, Giulio Gallera, l'Unita' di crisi e che, in mattinata, ha partecipato ad un vertice in video conferenza con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Nel computo delle 46 persone infettate rientra anche la donna di 76 anni deceduta al proprio domicilio a Casalpusterlengo e che e' stata sottoposta a tampone post mortem.

In particolare, dei 7 nuovi casi appena confermati rispetto ai 39 gia' comunicati questa mattina (due dei quali in provincia di Pavia e altrettanti in provincia di Cremona), uno e' residente a Sesto San Giovanni (MI) ed e' attualmente ricoverato all'Ospedale San Raffaele. Gli altri 6 provengono dalle zone gia' interessate dall'infezione.

Areu ha inoltre attivato un numero verde riservato agli abitanti dei 10 comuni ricompresi nell'ordinanza firmata ieri dal presidente Fontana e dal ministro Speranza. Il numero e' 800894545.



CONFERENZA DEI RETTORI DELLE UNIVERSITÀ LOMBARDE ore 20,47

L’evoluzione della situazione relativa alla diffusione del Coronavirus impone l'adozione di misure cautelative a tutela della salute pubblica e del sereno funzionamento delle attività istituzionali di tutti gli atenei della Lombardia, stante la naturale e massiccia mobilità degli studenti, lombardi e non, all'interno del territorio regionale.

Nei giorni da lunedì 24 febbraio a sabato 29 febbraio, saranno sospese le attività didattiche (lezioni, esami e lauree) .  Riteniamo che, in assenza di diverse indicazioni da parte delle Autorità, tutte le attività potranno riprendere lunedì 2 marzo. Sedute di laurea ed esami saranno rinviati secondo calendari che verranno predisposti dalle singole sedi.
La nostra azione avviene e proseguirà in stretto contatto con le Autorità civili e sanitarie.
Informeremo studenti, personale e cittadinanza con tempestività riguardo ad ogni aggiornamento utile.

Prof. Remo Morzenti Pellegrini  Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo

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REGIONE VENETO: ORDINANZA  MINISTRO DELLA SALUTE ROBERTO SPERANZA REDATTA D'INTESA CON PRES. REGIONE VENETO PER FRONTEGGIARE L'EMERGENZA SANITARIA ore 20,09

....Vista la delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020, con la quale è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;
Vista l’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 630 del 3 febbraio 2020, recante “Primi interventi urgenti di Protezione Civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”;
Preso atto che nelle giornate del 21 febbraio 2020 sono stati accertati alcuni casi di infezione da coronavirus COVID19 inerenti a pazienti ricoverati presso gli Ospedali Riuniti Padova Sud;
Considerato pertanto che sussiste un cluster di infezione nel comune di Vo’ ed un caso di infezione nel Comune di Mira.

Considerato che è in corso la completa definizione della catena epidemiologica nel contesto Veneto e che non può escludersi il coinvolgimento di più ambiti del territorio nazionale in assenza di immediate misure di contenimento;
Preso atto del carattere diffusivo dell’epidemia e del notevole incremento dei casi e dei decessi notificati all’Organizzazione Mondiale della Sanità;
Ritenuto pertanto che ricorrono le condizioni di necessità ed urgenza di cui al richiamato articolo 32 legge 833/78 che giustificano l’adozione di misure eccezionali volte a ridurre il rischio di contagio;
Ritenuto necessario e urgente rafforzare ulteriormente le misure di sorveglianza sanitarie adottate, per il periodo di tempo necessario e sufficiente a prevenire, contenere e mitigare la diffusione di malattia infettiva diffusiva COVID -19;
Ritenuto necessario provvedere al coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale per rispondere ai propri assistiti che chiedono informazioni sulla patologia da nuovo coronavirus e per coloro che presentano sintomatologia respiratoria, si devono rendere disponibili ad effettuare un triage telefonico e a visitare i soggetti sintomatici a domicilio, al fine di evitare che questi pazienti possano presentarsi direttamente in ambulatorio o in pronto soccorso con il rischio di ulteriore diffusione della patologia.
Questa disponibilità viene estesa ai medici di continuità assistenziale per le ore notturne e per i festivi.
Considerato che le organizzazioni sanitarie internazionali indicano in quattordici giorni il tempo di incubazione;
Valutate le soluzioni tecniche possibili per il potenziamento della sorveglianza sanitaria necessaria, nel rispetto dei principi di precauzione e proporzionalità, coerentemente con le raccomandazioni dettate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie;

dispone con effetto immediato quanto segue:

Per il Comune di Vo’ (Pd)
A seguito della specifica valutazione epidemiologica dei due casi verificatisi in una comunità ristretta e delle successive positività riscontrate nei contatti, si definiscono e si declinano le seguenti indicazioni obbligatorie:
1) Sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, di qualsiasi natura, comprese le cerimonie religiose;
2) Sospensione di tutte le attività commerciali, ad esclusione di quelle di pubblica utilità e dei servizi essenziali di cui agli articoli 1 e 2 della legge 12 giugno 1990, n.146, fatto salvo quanto disposto nei punti successivi;
3) Sospensione delle attività lavorative per le imprese del comune sopraindicato, ad esclusione di quelle che erogano servizi essenziali tra cui la zootecnia, e di quelle che possono essere svolte al proprio domicilio (quali, ad esempio, quelle svolte in telelavoro);
4) Sospensione dello svolgimento delle attività lavorative per i lavoratori residenti nel comune sopraindicato, anche al di fuori dell’area indicata, ad esclusione di quelli che operano nei servizi essenziali;
5) Sospensione della partecipazione ad attività ludiche e sportive per i cittadini residenti nel predetto comune indipendentemente dal luogo di svolgimento della manifestazione;
6) Sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado nel comune sopraindicato;
7) Sospensione della frequenza delle attività scolastiche e dei servizi educativi da parte della popolazione residente nel comune sopracitato, con l’esclusione della frequenza dei corsi telematici universitari;
8) Interdizione delle fermate dei mezzi pubblici nel comune sopra indicato;

Per il Comune di Mira (VE)
Sulla base dello scenario epidemiologico attuale che ha interessato un residente del Comune di Mira è obbligatorio seguire le indicazioni sotto riportate:
1. Tutti i soggetti che dovessero presentare sintomatologia respiratoria lieve devono rimanere a casa e contattare il proprio medico curante che valuterà la situazione clinica e le misure terapeutiche da intraprendere.
2. Per tutti i soggetti asintomatici si raccomanda di utilizzare le misure igieniche per le malattie a diffusione respiratoria sottoriportate:
- Lavarsi spesso le mani a tal proposito si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie, e altri luoghi di aggregazione soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.
- Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
- Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
- Coprirsi bocca e naso se starnutisci o tossisci
-  Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
-  Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
- Usare la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate
- I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
-  Contattare il Numero Verde 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni
- Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus
- Qualora non necessario evitare luoghi chiusi e di aggregazione

Per tutti i Comuni del Veneto valgono le misure igieniche per la prevenzione delle infezioni respiratorie di cui sopra.

Per gli Ospedali Riuniti Padova Sud:
1) L’accesso alla struttura ospedaliera è momentaneamente vietato;
2) Tutta l’attività programmata è tassativamente sospesa (attività chirurgica, donazione, prelievi,
attività ambulatoriale ecc.);
3) A tutto il personale in servizio presso la struttura ospedaliera si dovrà: misurare la temperatura,
valutare eventuali sintomi presenti, effettuare il tampone per la ricerca del COVID-19;
attendere l’esito del tampone (circa tre ore):
A) In presenza di sintomi e tampone positivo attivazione del 118 per il ricovero in malattie infettive,
B) In assenza di sintomi e tampone positivo isolamento ospedaliero (presso il reparto del day surgery),
C) In assenza di sintomi e tampone negativo isolamento fiduciario presso la propria abitazione o presso l’ospedale (su richiesta del dipendente);
D) Il personale deve indossare i DPI prima di eseguire i tamponi ai pazienti;
E) A tutti i dipendenti deve essere eseguito il tampone e adottata la procedura di cui sopra,
F) Nel caso il tampone risulti negativo dovrà essere ripetuto dopo due giorni a tutti i
dipendenti dei reparti /servizi dove i pazienti dei casi indice sono transitati.
4) A tutti i pazienti ricoverati dovrà essere eseguito il tampone per la ricerca del COVID -19;
5) Ai pazienti ricoverati nei reparti non interessati dai percorsi dei casi indice, prima della dimissione dovrà essere effettuato il tampone;
6) I pazienti ricoverati nei reparti di transito/soggiorno dei casi indice non possono essere dimessi prima del termine del periodo di osservazione;
7) Tutti gli utenti presenti in ospedale dovranno essere sottoposti a tampone con analogo protocollo previsto per i dipendenti.

Per l’Ospedale di Mira:
Si procederà alla sanificazione degli ambienti di degenza del paziente e alla valutazione degli operatori sanitari che sono venuti a contatto con il paziente, tramite visita e tampone.
La valutazione in merito al mantenimento e/o alla modifica delle presenti misure viene quotidianamente effettuata congiuntamente dal Tavolo di coordinamento della Regione Veneto congiuntamente con le Autorità centrali.
Il Prefetto di Padova e il Prefetto di Venezia sono incaricati dell’esecuzione della presente ordinanza.

L’esecuzione delle disposizioni indicate è affidata ai Prefetti di Padova e di Venezia.
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REGIONE MARCHE 

NEGATIVI I TRE CASI SOTTOPOSTI OGGI A CONTROLLO ore 19,22
Il centro diagnostico regionale di riferimento ha comunicato che il risultato delle indagini sui tre casi monitorati oggi è risultato negativo. Si conferma che a oggi nelle Marche non abbiamo al momento nessun caso positivo.

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REGIONE EMILIA ROMAGNA  ore 18,25

Il presidente Bonaccini riunisce la Cabina di coordinamento regionale: si alza il livello di attenzione, sottoposti al test tampone tutti i pazienti affetti da polmonite ricoverati negli ospedali dell'Emilia-Romagna

Nessun focolaio in regione, ma il sistema sanitario regionale intensifica il monitoraggio. 'Permanenza domiciliare' per chi torna dalla Cina o è entrato in contatto con casi diagnosticati positivi in Italia. Il decalogo per i cittadini

Bologna – Coronavirus, si alza il livello di attenzione in Emilia-Romagna. Al momento non esiste alcun focolaio del virus nel territorio regionale, ma la Cabina di coordinamento regionale, riunita nel pomeriggio in Regione dal presidente Stefano Bonaccini, ha deciso di intensificare i controlli nell’ambito del monitoraggio continuo della situazione. A partire dal test al Coronavirus al quale saranno sottoposti tutti i pazienti affetti da polmonite ricoverati in Terapia intensiva negli ospedali emiliano-romagnoli: il kit diagnostico della polmonite viene infatti inserito automaticamente nel test Coronavirus.

Si intensifica ovviamente il contatto con le autorità nazionali, Governo e ministero della Salute, oltre che con il Dipartimento di Protezione civile, il cui direttore è commissario all’emergenza.
Da lunedì, sarà attivo un numero verde regionale che si aggiungerà al 1500 nazionale e al 0523 317979 relativo al territorio di Piacenza.
Viene inoltre potenziata la dotazione tecnologica diagnostica per effettuare i test tampone.

La Cabina di coordinamento regionale si riunirà costantemente per valutare l’andamento epidemiologico e le misure da adottare. Nella riunione di oggi erano presenti il futuro assessore alla Sanità, Raffaele Donini (l’attuale, Sergio Venturi, è alle prese con una piccola indisposizione), l’assessore Paola Gazzolo (Protezione civile), Licia Petrapoulacos, direttore generale dell’assessorato alla Sanità, Rita Nicolini, direttrice dell’Agenzia regionale di Protezione civile, Maria Carla Re (microbiologa CRREM), Pierluigi Viale e Luciano Attara delle Malattie infettive del Sant’Orsola di Bologna.

Le misure per prevenire il virus: ‘permanenza domiciliare’ quando si torna dalla Cina o si è entrati in contatto con un caso positivo in Italia

Al momento, in assenza di un focolaio in Emilia-Romagna, si è deciso di attenersi rigorosamente all’ultima ordinanza del ministro della Salute. Prevede la cosiddetta “permanenza domiciliare”: chi torna dalla Cina oppure chi è stato in contatto con una persona risultata positiva in Italia deve restare a casa. Prima ancora c’è l'obbligo (e se non lo fa è sanzionabile) di riferire al Servizio di Sanità pubblica della propria azienda sanitaria di aver di aver viaggiato nelle zone a rischio negli ultimi 14 giorni.
In particolare, chi ha la possibilità di sostenere la quarantena a casa, avendo a disposizione una camera e un bagno personale, dovrà evitare contatti con altri famigliari e altre persone consumando i pasti nella propria camera, indossando mascherina protettiva e guanti in presenza di altre persone. Chi non fosse in grado di attuare tali misure la Regione e le Aziende sanitarie offriranno una sistemazione alternativa, anche in collaborazione con le associazioni di volontariato.
In entrambe le situazioni, il Servizio di Sanità pubblica garantirà il monitoraggio costante - due volte al giorno- delle condizioni di salute (febbre e altri sintomi) per tutta la durata dei 14 giorni di quarantena domiciliare.

Qualora si presentassero anche minimi sintomi verrà effettuato un tampone da personale sanitario al domicilio del paziente e nell’ipotesi nella quale risultasse positivo, trasferito con sistema del 118 appositamente attrezzato nei reparti ospedalieri di malattie infettive.
Nell’ordinanza si ribadisce inoltre che i soggetti a rischio non si devono rivolgere spontaneamente a strutture sanitarie, per evitare possibili contagi.
La raccomandazione rimane quella che, in caso di sintomatologia collegabile al Coronavirus (febbre e sintomi respiratori) di non accedere direttamente alle strutture di Pronto Soccorso e neppure agli ambulatori dei medici di famiglia, ma di contattare il proprio medico di medicina generale o, in caso di emergenza, il numero 118. Per i cittadini piacentini è attivo il numero dedicato 0523 317979.

Prevenzione, il decalogo per i cittadini

L’Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute in collaborazione con le Regioni, gli ordini professionali e le società scientifiche hanno definito un decalogo comportamentale per affrontare il rischio di contagio da Coronavirus.
Poche semplici misure che ogni cittadino è tenuto a rispettare per contribuire a salvaguardare la propria incolumità e quella degli altri cittadini.
Oltre ad indicare i principali sintomi della malattia (da non confondersi con un banale influenza) nel decalogo si va dalle raccomandazioni basilari di igiene come lavarsi spesso le mani, non toccarsi occhi e mani, evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, coprirsi bocca e naso in caso di starnuti e colpi di tosse, fino alla pulizia delle superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.

Altre indicazioni di tipo sanitario riguardano la raccomandazione a non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico; contattare il numero verde 1500 in caso di febbre o tosse per chi rientra da zone a rischio da meno di 14 giorni. E ancora: utilizzo della mascherina solo se si è sospetti di essere malati o si assistono persone malate. Infine, occorre ricordare che i prodotti made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi e gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.
(22/02/2020-ITL/ITNET)

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