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IMMIGRAZIONE - MEDITERRANEO - CONTRAZIONE SBARCHI E DOMANDE DIMEZZATE RICHIEDENTI ASILO NEL I° TRIMESTRE 2018: PRIMO PAESE PER MINORI. ANALISI FONDAZIONE ISMU

(2018-05-14)

  Fra i punti caldi del difficile accordo fra M5S e Lega per la formazione del Governo, vi è l'immigrazione, oltre a
lavoro, pensioni, tasse ed Europa. E proprio l'immigrazione è tema che registra due posizioni ora piu' distanti di prima Tutti e due vogliono rivedere il regolamento di Dublino sui migranti. Entrambi sono per il rimpatrio degli irregolari, ma su questo punto gli M5S hanno una visione meno netta anche perchè intendono chiedere all'Europa maggiore flessibilità e non possono entrare in rotta di collisione con l'Europa.
La Lega, invece, vuole  nuovi centri di detenzione temporanea in ogni regione,  lo smantellamento totale dei campi rom, una forte azione di espulsioni.

Ma qual'è lo statu quo. A farne un'analisi efficace e' l'Osservatorio dell'ISMU di Milano:

Se in Italia nel 2016 si registrava la cifra record di 181mila arrivi (tra questi ben 26mila minori non accompagnati), nel 2017 i migranti approdati sulle nostre coste sono scesi a 119mila. Il calo si conferma anche per i primi mesi del 2018: dal 1° gennaio al 2 maggio 2018 infatti sono sbarcati sulle coste italiane 9.467 migranti, il 75% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Nei primi tre mesi del 2018 presentate 19mila domande. Secondo i dati del Ministero dell’Interno le richieste di asilo presentate in Italia nel 2017 sono state 130mila, il numero più alto registrato nel nostro paese, più del doppio rispetto a quattro anni fa. Nel confronto con il 2016 le richieste di asilo evidenziano un aumento lieve, pari al +5,4% (nel 2016 le richieste sono state 123.600), dovuto soprattutto al calo delle domande iniziato a luglio parallelamente al brusco rallentamento degli sbarchi a seguito degli accordi con la Libia. I dati relativi al primo trimestre del 2018 confermano tale tendenza: nel confronto con il 2017 le richieste di asilo risultano dimezzate ? 19mila contro 38mila ? e inferiori anche a quelle registrate nel primo trimestre del 2016. Sembra dunque evidente come tale calo sia riconducibile alla considerevole diminuzione degli sbarchi.

Tra l'altro: la maggior parte delle domande ha esiti negativi. Nel corso dell’intero anno 2017 sono state esaminate 82mila domande (10mila meno rispetto al 2016). I migranti a cui non è stata riconosciuta alcuna forma di protezione hanno costituito il 52,4% del totale, cioè 42.700 casi. I dinieghi sono aumentati in particolare dal 2015, diventando la maggioranza degli esiti; negli anni precedenti, invece, tale percentuale era intorno al 30-40%. Confrontando i dati relativi al primo trimestre degli anni dal 2016 al 2018 si osserva che il numero di domande esaminate risulta mediamente sempre intorno alle 22-23mila unità, e che nei primi tre mesi del 2018 torna a salire la percentuale dei dinieghi (61,4%, comprensivo di non riconoscimenti e irreperibili). Scende invece rispetto al 2017 la quota di coloro a
cui viene riconosciuto lo status di rifugiato (6,3 vs 9,4). T

ra gli esiti positivi prevale nel nostro Paese la concessione di protezione umanitaria: oltre 6.300 i migranti che hanno ottenuto tale permesso nel primo trimestre del 2018 – il 28% del totale esiti – e in crescita rispetto agli anni precedenti.

Nell'Unione Europea l'Italia è il secondo Paese per numero di domande di protezione internazionale dopo la Germania. Nei Paesi UE le domande di protezione internazionale hanno registrato un significativo aumento nei recenti anni con il picco di oltre 1milione e 200mila prime domande nel 2016, ma nel corso del 2017 sono crollate raggiungendo la cifra di 650mila e registrando dunque un calo del 46% rispetto all’anno precedente.
Ciò è dovuto in gran parte alla riduzione complessiva nel numero di arrivi via mare nell'UE. Con 198mila prime domande registrate nel 2017 la Germania rappresenta il 31% di tutte le richieste nella UE a 28; seguono l’Italia con 127mila richieste (prime domande di asilo, dati Eurostat), pari al 20% del totale, la Francia (91mila, il 14%), la Grecia
(57mila, il 9 %).

Relativamente alla graduatoria dei Paesi nel 2014 al secondo posto non vi era l’Italia ma la Svezia, da sempre uno dei Paesi più accoglienti d’Europa. Nel 2015 è stata seconda l’Ungheria e dal 2016 l’Italia si colloca al secondo posto, unico Paese insieme alla Germania con oltre 100mila domande di asilo in entrambi gli anni.
La Germania, nonostante conservi il primato per numero di domande ricevute, registra la più significativa riduzione dall’anno precedente, pari a -73%. Importanti cali in termini relativi anche nei Paesi dell’Est: -90% in Ungheria, - 82% in Bulgaria, -69% in Polonia.

Invece, l’Italia conquista il primato in Europa per numero di minori stranieri non accompagnati che richiedono asilo. Se il dato complessivo nei paesi UE si è dimezzato rispetto all’anno precedente (31.800 richieste contro le oltre 63mila del 2016), in Italia il trend è in continua crescita. Il nostro Paese supera la Germania e diventa primo destinatario di minori soli in cerca di protezione: oltre 9.900 domande (dati Eurostat), pari a quasi un terzo del totale delle domande presentate in tutti i Paesi UE.

Nel 2017 i Paesi UE hanno concesso la protezione a 538mila richiedenti asilo. Oltre a questi si aggiungono 24mila rifugiati reinsediati. Tra asilo vero e proprio e protezione umanitaria, nel 2017 meno di metà dei richiedenti asilo ha ricevuto una risposta positiva cioè il 43%, tra cui il 46% in prima istanza e il 36% in appello. Il tasso di riconoscimento varia molto sia in base alla cittadinanza dei richiedenti asilo sia al Paese UE di accoglienza.

Se dunque prevalgono nella UE gli esiti negativi, tra i primi quattro Paesi membri considerati per numero di richiedenti asilo nel 2017 si osserva che la Germania ha concesso più degli altri una forma di protezione internazionale, essendo il tasso di riconoscimento pari al 47,7%. Il tasso di riconoscimento più basso spetta alla Francia, che ha concesso protezione al 28% dei richiedenti asilo la cui domanda è stata esaminata nel corso del 2017.

Complessivamente si conferma che i siriani hanno registrato la più alta percentuale di decisioni positive, pari al 94%; mentre il tasso di riconoscimento complessivo registrato nella UE nel 2017 per i richiedenti asilo originari dai paesi prevalenti in Italia sono molto inferiori: per il Gambia è del 23%, Nigeria 22%, Pakistan 12%.

I dati italiani sottolineano la particolarità del nostro Paese, che accoglie soprattutto migranti africani e asiatici a cui viene spesso concessa la protezione umanitaria, cioè la forma di protezione meno tutelante e peraltro presente solo in alcune altre normative nazionali. Siria, Afghanistan e Iraq sono le tre principali cittadinanze di richiedenti asilo che hanno ottenuto protezione internazionale nei Paesi UE – in particolare i siriani costituiscono un terzo di tutti i beneficiari. Queste tre provenienze sono assenti in graduatoria nostro paese. (14/05/2018-ITL/ITNET)

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