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ITALIANI ALL'ESTERO - BRASILE - "IL PUNTO" CON SILVIA ALCIATI(CONS.CGIE) SULLA COMUNITA' ITALIANA IN BRASILE...E NON SOLO, A PARTIRE DAL VI SEMINARIO COMUNTA' ITALIANE IMMIGRATE IN MINAS GERAIS

(2016-06-25)

  Che la più numerosa comunità italiana all'estero sia in Brasile è un dato che, al di là del mondo della ricerca sull'emigrazione italiana oltreoceano, sta facendosi strada a fronte di una consapevolezza che attribuiva tale  primato a Stati Uniti e soprattutto Argentina.
Senza addentrarsi nelle ragioni che hanno portato ad un'evidente sottovalutazione di questa enorme realta' italo-brasiliana ed italiana in Sud America, sta di fatto che gli effetti di tale 'scoperta' - cui non sono estranee le relazioni economiche ed i rapporti del mondo sindacale ma anche la presenza di parlamentari eletti da quelle comunità e nello stesso Consiglio Generale degli italiani all'estero - stanno generando una maggiore consapevolezza ed attenzione nel rapporto tra la stessa comunità e tra la / le realtà di quel grande paese sud americano e l'Italia.

A testimoniare tutto ciò l'attenzione 'nuova' da parte degli stessi media nazionali, oltre che di quelli specializzati nel settore delle migrazioni. Tant'è che la VI edizione del Seminario sull'emigrazione italiana in Minas Gerais, a Belo Horizonte,  ha avuto un'eco ben più ampia del passato. A sottolinearlo  l'architetto Silvia Alciati,  italiana d'origine e di formazione ma residente, da quando a tre anni i suoi genitori si trasferirono in Brasile, proprio a Belo Horizonte, nell'ambito di un'intervista con Italiannetwork/ Italialavorotv.
Alciati, da 13 anni è impegnata assiduamente nel mondo dell'emigrazione italiana in Brasile, prima nel Comites, oggi è Consigliere del Consiglio Generale degli Italiani.

Sottolinea l'architetto Alciati "questa VI edizione del Seminario è avvenuta con l'appoggio del Ministero degli Affari Esteri ed è la prima volta che questo accade. Quindi, vorrei ringraziare il ministero per averci dato l'opportunità di portare avanti quest'iniziativa. È sempre un grande piacere. Si riscoprono sempre fatti nuovi che prima erano sconosciuti e, soprattutto, la caratteristica più importante che ha marcato tutti i seminari è la presenza del professor Emilio Franzina, che - oltre che essere un caro amico degli italiani in Brasile -  fa sempre degli interventi molto interessanti che innalzano il valore di questo seminario"

ITALIANNETWORK - In questa VI edizione quali elementi sono stati sottolineati ?

ALCIATI - "Abbiamo avuto vari interventi che hanno raggiunto, anche dal punto di vista giuridico, una visione piu' ampia dell'emigrazione italiana di oggi e di ieri. Momenti in cui è stata discussa la nuova emigrazione italiana e momenti in cui abbiamo ricordato gli avvenimenti dell'emigrazione nel corso della prima guerra mondiale. Ed in quest'ambito è stato interessantissimo scoprire la partecipazione dei discendenti degli italiani, rientrati in Italia per partecipare nell'esercito italiano ai combattimenti della prima guerra. Avvenimenti che per la prima volta sono stati portati alla luce e che ci  fanno riscoprire il patriottismo dei discendenti degli italiani in Brasile."

Nel suo intervento al Seminario, Alciati ha portato all'attenzione il tema della 'ripresa'  dell'emigrazione italiana soprattutto giovanile:  "siccome mi occupo di questa nuova emigrazione e generazioni nuove (Commissione tematica del CGIE.-ndr.) "mi sembrava opportuno far conoscere ai presenti questo fenomeno emergente e quindi attraverso l'appoggio di una bella letteratura, prodotta negli ultimi anni, ho potuto documentarmi e presentare bene questo nuovo fenomeno che sta raggiungendo numeri decisamente espressivi, che fanno pensare ad un fenomeno di emigrazione di massa simile all'emigrazione dei tempi che furono".

"Sicchè, prosegue Alciati, abbiamo potuto fare dei paragoni e sottolineare le differenze. In particolare è stato fatto presente che sono molti i giovani che generalmente non vengono accompagnati dalla famiglia, sono quasi tutti laureati,  hanno una bella esperienza alle spalle e vengono non solo alla ricerca di una situazione economica migliore, ma soprattutto alla ricerca di una realizzazione ideale, di un sistema meritocratico diverso e quindi sperano di poter realizzare all'estero attività imprenditoriali oppure solo avere soddisfazione personale nell'ambito in cui amano lavorare. Questa è la grossa differenza rispetto al passato".

ITALIANNETWORK: Chiariti i risvolti della Brexit in tema di nuovi accessi nel Regno Unito  molti giovani potrebbero optare per il Sud America...

ALCIATI: "Il trattato di Shengen permette una libera circolazione in Europa e quindi la migrazione europea è più semplice e più immediata, però anche meno quantificata. Oggi abbiamo dei numeri molto falsi, sfasati  rispetto alla realtà, mentre invece con questo futuro incerto che minaccia la situazione europea in questo momento, paesi come l'Argentina, il Brasile e addirittura l'Australia, Paesi già di vecchia emigrazione, che offrono delle possibilità in più, potrebbero essere attrattivi.  Soprattutto il fattore linguistico e il fatto che ci sia una comunità italiana in questi paesi rende sicuramente la vita più facile. Questo è un aspetto che abbiamo evidenziato alle autorità brasiliane, sottolineandone le potenzialità che potrebbero rappresentare per il Paese. Questa, infatti, potrebbe essere una opportunità per il Brasile per acquisire nuove competenze da coloro che vengono dall'Europa, in particolare dagli italiani. Quindi abbiamo messo in evidenza che i sistemi di accoglienza e gli accordi internazionali potrebbero facilitare l'arrivo degli italiani in Brasile".

ITALIANNETWORK: "Stante la situazione politico-economica...

ALCIATI: "In questo momento ci rendiamo conto che non è facile attrarre gli italiani proprio perché viviamo una situazione politica incerta in Brasile in virtù dell'impeachment in corso della presidente della Repubblica. Impeachment che però potrebbe essere revocato in qualsiasi momento e quindi nei prossimi mesi potrebbe di nuovo tornare la presidente Dilma Rousseff, con il vecchio governo. Per cui, credo che nei prossimi sei mesi la situazione del Brasile continuerà ad essere alquanto incerta. Mi auguro, però, che nell'anno nuovo si possa delineare veramente un profilo più tranquillo".

ITALIANNETWORK: Qual'è il sentire della comunità italiana in questa fase ?

ALCIATI "Ovviamente dal punto di vista economico il Brasile si trova in una situazione di stasi:  è tutto fermo, l'economia non avanza, per il potere d'acquisto l'inflazione aumenta, e questo preoccupa tutti, sia gli italiani benestanti ma, soprattutto, gli italiani che sono qui da vecchia data e che per lo più vivono della loro pensione con una situazione economica svantaggiata. Una condizione che preoccupa molto".

ITALIANNETWORK: Come vivete la situazione degli italiani in Venezuela... ?

ALCIATI: "Siamo assolutamente preoccupati perché esiste il timore che anche il Brasile tra qualche anno potrebbe arrivare a quella situazione, se nulla cambia. Quindi la viviamo con una certa tensione, anche perchè l'America Latina, in generale,  vive un'onda di crisi economica. Ci auguriamo che le cose si possano ristabilire e soprattutto ci auguriamo che la comunità internazionale faccia pressione perché le cose si risolvano soprattutto riguardo alla situazione economica in cui si trova il Venezuela".

ITALIANNETWORK : Sono arrivati molti italiani in Brasile dal Venezuela ?

ALCIATI: "In verità non si è avvertito alcun flusso migratorio dal Venezuela al Brasile. Credo, piuttosto, che i connazionali italiani se avessero una possibilità di lasciare il Venezuela probabilmente rientrerebbero in Italia, proprio perché in questo momento il Brasile non è il paese più attrattivo. Sicuramente viviamo una situazione migliore di quella del Venezuela però non apre a prospettive di un futuro immediato migliore"

ITALIANNETWORK - E fra qualche giorno inizieranno le Olimpiadi....

ALCIATI : E'  proprio di questi giorni la notizia che, addirittura, il Comune di Rio de Janeiro non sia in grado di pagare i suoi funzionari, per cui in questo momento in molti non hanno ricevuto lo stipendio perchè hanno finito i soldi. Purtroppo anche lì c'è stata una situazione di spreco di denaro pubblico ed ora c'è molto da fare. Si spera che tutto si possa risolvere alla meglio però mancano 50 giorni e, direi, che c'è da correre per rimettere le cose in sesto".

ITALIANNETWORK: Qual'è la lettura degli avvenimenti italiani dall'altra parte dell'Oceano: referendum Trivelle, elezioni amministrative... ?.

  ALCIATI: La preoccupazione maggiore è che l'Italia ha assolutamente bisogno di rivedere il suo sistema politico, elettorale e, soprattutto, ristrutturare i propri partiti. In questo momento c'è una mancanza di fiducia da parte degli italiani e, naturalmente, non potrebbe essere diversamente per gli italiani all'estero.  Quindi viviamo con grande preoccupazione soprattutto l'imminenza del referendum costituzionale. Siamo tutti molto preoccupati!"

ITALIANNETWORK: Quanto al referendum sulle riforme costituzionali....c'è necessità di maggiore informazione...?

ALCIATI: "Ritengo che soprattutto per gli italiani all'estero ci sia ancora molto da fare.
Dagli amici italiani che vivono in Italia sento dire che non se ne può più di parlarne, nel senso che se n'è parlato troppo, mentre invece c'è ancora molto da fare nei confronti degli italiani all'estero,  soprattutto pensando che molti si sentono distanti da questo cambiamento. Mentre bisognerebbe far capire loro quali sono le modifiche che interferiscono con il loro sistema di rappresentanza, e con il loro futuro. Invece questo è ancora molto lontano dal concretizzarsi".

ITALIANNETWORK: La rappresentanza degli italiani all'estero: un argomento ripreso nel corso del VI Seminario ?

ALCIATI:  Abbiamo parlato moltissimo del sistema di rappresentanza e della cittadinanza, ma del referendum in sé no. Molti lo sentono come un problema distante. Ovvero: la partecipazione al voto è  una cosa per loro inquietante, nel senso che si sentono un po' troppo lontani per poter interferire con il voto sul sistema paese. Quindi, secondo me, questa è una mancanza di consapevolezza del proprio diritto  di partecipazione democratica".

  ITALIANNETWORK: Insisto: perchè manca l'informazione...?

ALCIATI: "Secondo me manca anche un coinvolgimento da parte nostra e, quindi, faccio il mea culpa: sicuramente possiamo lavorare di più su questo argomento. Ma, le spiego: vogliono acquisire la cittadinanza, ma è una cittadinanza molte volte "timida", ovvero molto legata ad una questione affettiva ma poco coinvolgente dal punto di vista politico. Proprio perchè si sentono di non conoscere a sufficienza il loro paese, di cui sono diventati cittadini. Quindi hanno anche un certo timore di interferire sul sistema.
In buona sostanza, credo che in Brasile manchi la consapevolezza e l'importanza di questo diritto".

ITALIANNETWORK: Ritiene, quindi, che sarebbe importante una scissione nell'ambito del diritto alla cittadinanza, oppure ?

ALCIATI: "Secondo me la concessione della cittadinanza va accompagnata da tutta una serie di supporti che devono essere dati a questi cittadini.  La conoscenza della lingua italiana, ad esempio,  è fondamentale, come conoscere un pochino della geografia, della storia,  della cultura del proprio paese, un po' di educazione civica è fondamentale ! Tant'è che a partire dal mese prossimo proveremo a varare  un'esperienza al Comites di Belo Horizonte: un corso che  prepari il cittadino in attesa del riconoscimento della cittadinanza e dia loro un'infarinatura di conoscenza sull'Italia,  cercando di stimolarlo ad avvicinarsi non solo attraverso un documento cartaceo, ma attraverso un bagaglio culturale che ritengo sia fondamentale".

ITALIANNETWORK:  Quale sarà il prossimo appuntamento culturale ?

ALCIATI: Sfruttiamo molto le attività culturali che vengono messe in atto per cercare di essere presenti e dare ai connazionali ed agli oriundi la consapevolezza della importanza di partecipare,  di coinvolgerli in varie iniziative. Questa settimana si svolge la settimana della musica italiana messa in atto dal Ministero degli Esteri: avremo un concerto e sicuramente inizieremo a lavorare per la settimana della lingua e della cultura italiana. Approfitteremo, inoltre,  anche delle vacanze per visitare le città dell'entroterra. In questo periodo in Brasile le feste di giugno vengono dedicate ai santi. Feste che si estendono anche al mese di luglio e quindi uniamo ogni anno le celebrazioni dell'anniversario della Repubblica italiana a queste iniziative. In questo contesto andremo a visitare alcune comunità portando la partecipazione del Comites e del CGIE.
Inoltre, stiamo lavorando insieme al Governo di Minas Gerais per l'internazionalizzazione regionalizzata:  un'attività che supporta le città più piccole a sviluppare attività di interscambio commerciale anche fuori dal Brasile. Spesso e volentieri queste città hanno delle comunità italiane molto grandi e quindi abbiamo costruito una serie di percorsi per andare a visitare queste città e stimolare l'inserimento del corso di lingua italiana nelle scuole pubbliche e cercare di creare un riferimento con la Camera di commercio italiana in Brasile per favorire l'esport dei loro prodotti anche in Italia. È una grossa sfida ma è una bella attività ".

ITALIANNETWORK : Il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, ha sollecitato l'intervento di esponenti del CGIE, Comites e mondo dell'Associazionismo nel dibattito sulla riforma dei Comites e CGIE. Qual'e' lo statu quo in Brasile ?

ALCIATI: Una grossa fatica perché le associazioni si sentono un pochino screditate e dimenticate dal governo italiano, e adesso che è il momento di fare la riforma non si sentono attori  chiamati in causa. Il ragionamento è :  quando serve mi chiamano, quando c'è da valorizzarmi non mi valorizzano, quindi non si coinvolgono molto. Abbiamo scritto, abbiamo cercato di coinvolgerli  ma pochi sono stati i risultati che abbiamo ottenuto. Questo mi dispiace perché poi, quando la riforma sarà pronta, a lamentarsi e protestare su quello che verrà fuori saranno tutti pronti, però nel momento in cui si tratta di contribuire e portare delle idee e delle iniziative stanno in silenzio.
Ebbene, tutto ciò dispiace ! conclude l'esponente del CGIE in Brasile.(25/06/2016-ITL/ITNET)

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