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DONNE - ITALIANE IN GERMANIA - AMORI SCONFINATI: DIRITTI ACQUISITI E DIRITTI NEGATI NEI RAPPORTI DI COPPIA BINAZIONALI"

(2016-01-18)

  E' uscito l'ultimo numero di Rinascita, periodico edito in Germania dall'omonima Associazione, diretto da  Sandra Cartacci. Tra gli articoli, dedicati al contesto della comunità italiana, segnaliamo una nota dedicata all'associazione  ReteDonne e V. sulla quotidianita' delle numerose donne italiane  una volte trasferitesi in Germania:

"“Perché sei venuta in Germania?”, la risposta più diffusa è: “Per amore”. Molte Italiane sono emigrate per ragioni di
cuore. Con un bagaglio pieno di esperienze e competenze, hanno lasciato i propri luoghi, la propria lingua, i propri affetti, le proprie sicurezze ed hanno affrontato le incognite del vivere all’estero.

Un’esperienza a cavallo tra il rischio e l’arricchimento alla quale l’associazione ReteDonne e.V. ha voluto dedicare proprio incontro annuale, che si è tenuto quest’anno il 28 novembre presso l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda.
Il convegno, intitolato “Amori sconfinati: diritti acquisiti e diritti negati nei rapporti di coppia binazionali”, ha trattato le difficoltà, le opportunità e le potenzialità dei legami interculturali, approfondendone anche gli aspetti giuridici, socio-culturali e di comunicazione.

Dopo i saluti di benvenuto del Console Generale Daniele Perico, dell’Onorevole Laura Garavini, di Toni Mazzaro, rappresentante CGIE e di quelli di Cristina Rizzotti, presidente dell'Iniziativa Donne Stuttgart e.V., ha aperto i lavori del convegno Lisa Mazzi, presidente di ReteDonne e.V. ringraziando le referenti e le artiste che per questo convegno hanno accettato di condividere a titolo gratuito la loro esperienza e la loro professionalità.

“Lo sforzo costante del direttivo è quello di continuare a tessere una tela che dia alle italiane un volto, consapevolezza
e dignità e questo è un lavoro da fare tutte insieme”, così Lisa Mazzi.

ReteDonne ogni anno organizza, dalla sua fondazione nel 2010, un convegno in una città diversa della Germania entrando ogni volta in contatto con le donne che operano a diversi livelli sul territorio.
L’intervento dell’avvocata Serafia ha toccato l’argomento delicato del mantenimento e degli alimenti nei casi di separazione e divorzio, mettendo in luce le differenze fra le varie giurisprudenze che regolano la materia, specificando
quale va applicata: “Il criterio di cittadinanza non vale più, da quest’anno si applica il diritto del Paese di residenza”.

Chi vive in Germania fa dunque riferimento agli assegni di mantenimento fissati nelle cosiddette tabelle di Düsseldorf, queste possono essere ben lontane dagli standard legati al tenore di vita, che in passato era garantito alle donne divorziate. In compenso l’istituto di stato di welfare garantisce a tutte le donne una vita dignitosa.
  La Germania, che riconosce medesimi diritti alle coppie di fatto, non ha invece la giudiziale della colpa per abbandono del tetto coniugale.

Dal pubblico l’appello ad operare, nel processo di omogeneizzazione di giurisprudenze, a livello europeo, una scelta di leggi a favore delle donne, come suggerisce il movimento Choisir, al quale ReteDonne ha già dedicato inpassato un incontro.

Un intervento di tutt’altra natura quello della giornalista Silvia Vaccaro (NoiDonne): “Amori sconfinati. Coppie LGBT  italiane o miste, possibilità di riconoscimento e di crescita fuori i confini”. Partendo dall’idea del “Diritto d’amore” di Rodotà e dall’idea di “famiglia è quando due persone stanno insieme”, la Vaccaro ha inquadrato la situazione a livello mondiale ed europeo basandosi in primis sul lavoro di ricerca della federazione Ilga (ilga.org) che dal 1978 riunisce a livello mondiale associazioni di lesbiche, gay, bisessuali, transessuali ed intersessuali. Da giovane femminista, dopo le storiche lotte per il diritto di famiglia o per l’aborto, considera l’impegno per il riconoscimento e la protezione di individui con tendenze sessuali diverse, tra le due nuove battaglie delle donne nell’ottica di un femminismo delle alleanze, in nome di “un amore che sconfigga i sistemi basati sullo sfruttamento di molti a vantaggio di pochi. Un amore c he trasformi il nostro disgusto passivo di fronte ai crimini contro le donne e l’umanità in una resistenza collettiva inarrestabile”.

La giurista Alessandra Pantani ha dedicato il suo intervento alle problematiche di affidamento e diritto di visita nelle famiglie binazionali, illustrando l’importante ruolo del “Verfahrenbeistand”, una specifica figura professionale tedesca a tutela del minore.

“Si può fare politica in tanti modi, io la faccio cantando” diceva Rosa Balistreri, che “faceva comizi con la chitarra”.
Da lei ispirato l’intermezzo musicale di Lucia Prestandrea, che accompagnata
alla chitarra da Pierangelo De Lazzer, ci ha dato un assaggio del suo nuovo e straordinario spettacolo dedicato alla cantante siciliana, uno spettacolo che ReteDonne vorrebbe proporre in tutta la Germania.

Il racconto in chiave ironica di Barbara Golini, “Ho sposato uno straniero!" ed il momento interattivo con le donne del pubblico “La distanza, un ponte: le nostre storie” di Eleonora Cucina hanno infine voluto mettere in risalto tutte le conquiste, l’arricchimento e le strategie insite nelle storie vissute fra due confini. Perché se l’obiettivo iniziale di un trasferimento all’estero era vivere e costruire un rapporto fra due persone, l’effetto è certamente anche la creazione di un solido ponte fra due culture, che annulla le distanze, crea nuove dimensioni e realizza la più autentica e riuscita forma di integrazione. (Eleonora Cucina, per ReteDonne e.V., retedonne@googlemail.com).(18/01/2016-ITL/ITNET)

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