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ITALIANI E ITALIANI ALL'ESTERO - ITALIA/SVIZZERA - AMB.ELVETICO REGAZZONI AD ITALIAN NETWORK: "TANTI GLI ELEMENTI CHE LEGANO I DUE PAESI". POST REFERENDUM ? "PREMATURO TRARRE CONCLUSIONI. I DIRITTI ACQUISITI NON SI TOCCANO".

(2014-03-21)

  L'occasione per incontrare l'Ambasciatore della Confederazione Elvetica a Roma ? stata  la "serata di fine inverno", tradizionale evento di incontro con il mondo dell'informazione e della cultura, promosso dall'Ambasciatore Bernardino Regazzoni dal suo arrivo a Roma. Ma anche l'occasione di un saluto in vista della conclusione del suo incarico in Italia e la partenza per la capitale francese, come lui stesso dir? ad Italiannetwork nel corso dell'intervista che segue (video: http://www.youtube.com/watch?v=reUJFGN3zIo)

Un appuntamento che quest'anno ha registrato, d'altra parte,  la presentazione di una nuova testata d'informazione on line " tvSvizzera.it". Iniziativa editoriale, una webtv nata nell'ambito della radiotelevisione svizzera, e sostenuta dal Governo elvetico, che si indirizza in lingua italiana al mondo dell'italofonia per illustrare il "punto di vista" della Confederazione. Un impegno condotto con  rigore ed affidabilit? ma anche con ironia e leggerezza contrassegnando analogie, diversit?  e peculiarit? della vita politica, sociale culturale, economica e scientifica elvetica.

L'iniziativa ha preso il via in occasione dell'importante Forum bilaterale Italia/Svizzera, tenuto a Berna alla fine dello scorso mese di gennaio. Avvenimento bilaterale da tempo atteso da entrambi gli Stati e seguito con attenzione dagli osservatori politici dei due Paesi per la risoluzione di questioni da tempo irrisolte e che interessano molto da vicino gli italiani, compresi quelli che nella Confederazione risiedono o che vi lavorano come frontalieri. Diverse decine di migliaia di cittadini italiani ed europei che guardano con preoccupazione all'evolversi delle decisioni future del Governo di Berna all'indomani del risultato del Referendum (vedi:  ) che ha messo in dubbio accordi da tempo raggiunti fra la Svizzera e l'Unione Europea, al centro dei quali c'?, in primo piano, il principio di libera circolazione dei cittadini e gli sviluppi ed accordi che ne conseguono.

Argomenti di rilievo internazionale che, pur nelle more di una serata di festa, l'Ambasciatore Regazzoni ha cortesemente affrontato nel corso di un' intervista con Italiannetwork, a conferma del profondo legame con il nostro Paese.

"Il bilancio ? un momento molto ricco e  mi ?  quindi, difficile fare una sintesi in poche parole. L'Italia e la Svizzera sono due paesi vicini e con una densit? di relazioni molto forti. E forse dobbiamo partire proprio dal fatto che le relazioni sono molto forti ma la loro percezione ? piuttosto debole. Lo abbiamo visto in occasione del lancio del portale  webt, questo portale " tvsvizzera.it", che  vuole contribuire ad una migliore conoscenza.

Un bilancio potrebbe essere allora quello  di misurare, da una parte, questa intensit? di relazioni sul piano reale e che ha continuato a svilupparsi anche in periodi di crisi, di scambi economici, di investimenti, e dall'altro se  le percezioni reciproche sono migliorate, si sono approfondite, ovvero c'? una conoscenza pi? realistica, rispettivamente, dei due paesi.
Ho l'impressione di s?, che siamo riusciti a mettere un accento su questa migliore comprensione, sul miglioramento delle percezioni, sull'abbattimento dei luoghi comuni. Si tratta di  lavori in un cantierr di lungo respiro ma ho l'impressione che questo lavoro non sia stato inutile".

Ambasciatore, qual'? il fil rouge che unisce i due paesi ?
"Uno scontato  ? la lingua nella quale mi esprimo, l'italiano, che ? una delle lingue della Svizzera. Forse l'unico luogo fuori dell'Italia, di una certa dimensione, dove si parla l'italiano al di qua ed al di l? delle Alpi. Sono un fil  rouge  le rispettive comunit? rispettive. L'italiana in Svizzera- che ? ancora la comunit? pi? importante, anche se di poco perch? adesso quella tedesca ? quasi allo stesso livello. Ma lo ? anche anche la comunit? svizzera in Italia, che ? 10 volte pi? piccola dell'italiana nella Confederazione, ma ? una presenza storica, ? dal diciannovesimo secolo in Italia, ma anche prima era presente.
Roma, la Roma barocca  ? quella che ? anche grazie agli architetti ticinesi che venivano dal lago di Lugano, dove sono nato. Questo ? il secondo fil rouge di natura  pi? culturale rispetto a quelli economici che ho citato prima. Ci sono le relazioni umane... Ci sono tanti fil rouge".

Un accenno al momento contingente. La Confederazione ha fatto una scelta precisa con l'ultimo referendum...quali sviluppi di questa vicenda nei riguardi dell'Unione Europea ?

  "La libera circolazione delle persone ? uno dei pilastri della nostra relazione con l'unione europea, abbiamo pi? di un centinaio di accordi bilaterali ma evidentemente quello sulla libera circolazione delle persone accanto ad altri, Schengen, Dublino, trasporti.... ? uno dei pilastri importanti, quindi questo voto  ha imposto non tanto una pausa di riflessione ma una pausa di preparazione, di misurazione delle implicazioni  del voto e  cosa significa.
Il governo ha messo un termine -  fino alla met? di quest'anno - per un assestment, una misurazione dell'implicazione del voto, per poi nella seconda parte dell'anno presentare delle proposte politiche che mirino a conciliare,  nella misura del possibile,  il risultato del voto con questi pilastri della nostra relazione con l'Unione Europea."

E' inutile negare che ci sono delle preoccupazioni da parte dei  lavoratori, soprattutto frontalieri italiani per il prossimo futuro..

  "Prima di tutto devo dire che la questione dei frontalieri non ? un problema. E' un arricchimento e risponde ad un bisogno dell'economia locale. Vero ? che l'iniziativa riguarda anche i frontalieri esplicitamente, ma va tenuto conto del fatto che, in termini ipotetici, i diritti acquisiti non si toccano. Dunque, questo vuol dire che la situazione fino al momento del voto e dopo il voto, finch? non si cambieranno eventualmente le regole, i diritti acquisiti restano tali. Quindi, ad oggi non c'? -  per definizione nel testo stesso dell'iniziativa -, nessun cambiamento. Come le ho detto ? un cantiere aperto. In prima istanza di natura un po' pi? tecnica, l'ho chiamato di "misurazione", poi  di natura politica.Si tratta di proposte politiche fatte dal mondo politico, e dunque ? una discussione eminentemente politica e di scelte politiche e solo in quel momento l? potremmo vedere eventuali implicazioni. Sarebbe prematuro adesso trarre delle conclusioni, ma  deriva dal testo stesso dell'iniziativa il fatto  che i diritti acquisiti non si toccano".

Naturalmente, proprio allal luce della presentazione della WEB TV di lingua italiana in Svizzera, non posso esimermi dal chiedere,  quale ruolo per l'informazione...
Si potrebbero citare tante formule sull'importanza dell'informazione...per quanto riguarda il mestiere nostro, della diplomazia, che riguarda i contatti fra Stati, la spiegazione dei contatti e dicendo spiegazione dico gi? informazione. Non si pu? fare pi? diplomazia senza mettere l'informazione al centro dell'attivit?, quindi esiste il lavoro in senso classico tra Stati, tra ministeri, che ? molto importante, ma accanto a questo ? necessario anche la spiegazione continua per un pubblico pi? vasto dell'attivit?, di quello che, soprattutto, succede tra gli Stati".

Questo riguarda anche l'ambito finanziario, dove forse esiste qualche problema di incomprensione.
"Per tutto quanto ? necessario questo binario parallelo. Anche per quanto riguarda l'ambito fiscale si ha tendenza talvolta a considerarlo come l'unico punto di contatto fra i due paesi, risolto il quale poi cosa succede.. C'? stata, tra l'altro, una volont? molto forte in parte nel mio paese, in parte in Italia, parlo per me,  di pervenire ad una soluzione. E' per? una situazione di "bersaglio mobile" perch? se andiamo a vedere  quali erano le regole che reggevano il mondo della finanza internazionale e le regole fiscali, quando abbiamo cominciato a parlarne ad oggi,  possiamo dire che sono passate delle ere geologiche. Quindi il negoziato ha dovuto anche adattarsi a questi cambiamenti cos? rapidi. Io resto fiducioso, ma senza entrare troppo nei dettagli, che una soluzione sia a portata di mano nell'interesse dei due paesi.".

Non posso che chiudere con una domanda sul ruolo della cultura quale volano delle relazioni fra i due Paesi.
"Ne abbiamo avuto una prova nel corso della serata (ndr. concerto jazz Alessandro D'Episcopo e la sua band). E' bene accostare sempre la diplomazia all'informazione pubblica. Poi anche questa spiegazione ? anche un momento di condivisione che la cultura, ed in primo luogo la musica, rappresentano. Un momento di condivisione forte, senza cadere  in banalit?. Si tratta di un linguaggio universale,che unisce e crea anche un'atmosfera favorevole alla conoscenza reciproca."(21/03/2014-M.F.-ITL/ITNET)

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