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FISCO - IMU ITALIANI ALL'ESTERO - RISOLUZIONE COMITATO QUESTIONI ITALIANI ALL'ESTERO DEL SENATO APPROVATA IN DATA ODIERNA

(2013-06-12)

  Il Comitato per le questioni degli Italiani all'estero ha approvato (vedi comunicato Presidente Sen. Claudio Micheloni) una Risoluzione sulla questione dell'IMU, assegnata dalla Presidenza del Senato al Dibattito del Comitato, che recita:

"Il Comitato,
premesso che:
    * il Governo ? impegnato a elaborare entro il 31 agosto 2013 una riforma complessiva dell?imposizione fiscale sul patrimonio immobiliare, in ragione della contingente situazione economico-finanziaria del Paese;

    * il Governo, con il Decreto Legge 21-05-2013 n. 54, ha recentemente disposto la sospensione del versamento della prima rata dell?imposta municipale di cui all?art.13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, per le abitazioni principali classificate nelle categorie A/2, A/3, A/4, A/5 e A/6, e altre unit? immobiliari ad esse assimilabili;

considerato che:
    * la disciplina inerente le unit? immobiliari possedute a titolo di propriet? o di usufrutto dai cittadini italiani residenti all?estero non prevede attualmente la loro classificazione come abitazioni principali, a differenza di quanto stabilito dalla Legge 24-03-1993 n. 75, a meno che non lo stabiliscano i regolamenti specifici approvati dai singoli Comuni interessati, i quali possono disporre tale classificazione a condizione che le unit? immobiliari in questione non risultino locate;

    * l?orientamento prevalente dei Comuni ? quello di non usufruire di tale facolt?;

considerato inoltre che:
    *  per quanto riguarda le modalit? di pagamento dell?imposta, i cittadini italiani residenti all?estero, a differenza di quanto previsto dalla Legge 24-03-1993 n. 75, sono in tutto e per tutto assimilati ai cittadini residenti in Italia, nonostante la loro condizione di evidente svantaggio nel rapporto con la pubblica amministrazione e gli enti locali;

Tenuto conto che
    * I cittadini italiani residenti all'estero hanno svolto un ruolo fondamentale rispetto allo sviluppo economico e l?equilibrio finanziario del Paese, nel passato cos? come nel presente: va ricordato, a titolo esemplificativo, che tale contributo pu? essere solo parzialmente quantificato in una quota pari al 5-7% delle entrate nella bilancia dei pagamenti tra gli anni 50 e gli anni 70 del secolo scorso, attraverso le rimesse; tale contributo oggi, considerando le somme che le casse pensionistiche pubbliche estere versano ai nostri connazionali in pensione rientrati in Italia, insieme a quelle versate dalle casse pensioni aziendali e ai versamenti di derivazione privatistica, si pu? stimare realisticamente una cifra di cinque miliardi di euro spesi e investiti, anno dopo anno, in Italia;

    * hanno avuto luogo rilevanti trasformazioni del fenomeno migratorio negli ultimi decenni e in particolare in questi ultimi anni, tali da modificare sensibilmente la qualit? e la quantit? delle nuove migrazioni, la natura dei bisogni individuali, le potenzialit? economiche e culturali rappresentate dal fenomeno stesso per il futuro del nostro Paese;

considerato da ultimo:
    *  l?importanza che diversi Paesi europei, quali ad esempio Germania, Francia, Spagna, attribuiscono alla funzione propulsiva che le comunit? e i singoli cittadini residenti all?estero svolgono in ordine alla competitivit? e alla capacit? di attrazione degli investimenti esteri dei rispettivi sistemi-paese: nello scenario globale, a maggior ragione nella condizione critica che affligge le economie europee e in particolare quella del nostro Paese, la solidit? del legame tra i Paesi d?origine, i singoli cittadini espatriati e le comunit?, l?attenzione al ruolo strategico della lingua e della cultura di riferimento, sono fattori essenziali per lo sviluppo delle imprese, l?appetibilit? dei prodotti e la crescita dell?occupazione;

    * la valenza simbolica e delle implicazioni materiali che l?abitazione di propriet? riveste per i cittadini italiani residenti all?estero, in maniera particolare per le seconde e terze generazioni: dal punto di vista simbolico essa rappresenta spesso l?unico legame rimasto con la patria di origine; quanto alle implicazioni materiali, queste non riguardano solo i proprietari delle abitazioni ma anche e soprattutto il circuito economico dei territori. I rischi immediatamente derivanti da un allentamento o una recisione del legame di cui sopra sono ingenti, e devono essere considerati nell?ambito di una valutazione costi-benefici dell?assetto impositivo attuale: desertificazione urbanistica di territori gi? particolarmente provati dalla crisi e dalle nuove ondate migratorie; ulteriore depauperamento dei valori immobiliari, e relative conseguenze sul settore edilizio; brusca diminuzione del turismo di ritorno;

impegna il Governo:
ad operare, in ragione delle considerazioni precedentemente esposte e nell?ambito della riforma dell?imposizione fiscale sul patrimonio immobiliare, nella direzione di un riassetto dell?imposizione fiscale sulle unit? immobiliari possedute da cittadini italiani residenti all?estero a titolo di propriet? o di usufrutto, a condizione che non risultino locate o concesse in comodato d?uso gratuito, e per un'unica unit? immobiliare, in conformit? alle seguenti indicazioni: classificazione delle suddette unit? immobiliari come abitazione principale; ripristino delle modalit? di pagamento previste dalla Legge 24-03-1993 n. 75; introduzione di criteri certi di identificazione dei soggetti interessati, a cominciare dalla obbligatoriet? dell?iscrizione all?AIRE, per impedire che  la riforma in discussione possa generare nuove forme di elusione fiscale"(12/06/2013-ITL/ITNET)

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