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DIRITTI DEI CITTADINI - GIUSTIZIA PIU' RAPIDA E ACCESSIBILE : RICERCA E SPERIMENTAZIONE CON PROGETTO ERA4JUSTYCE CON APPLICAZIONE INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEI TRIBUNALI

(2022-11-14)

Istituzioni. Giustizia più rapida e accessibile a tutti i cittadini: le tecnologie digitali entrano nei tribunali per aumentare la qualità e ridurre i tempi dei procedimenti. Calvano: “Così si coniugano diritto, etica e tecnologia per favorire i diritti dei cittadini e la competitività del territorio e delle imprese”

Presentati a Bologna i risultati dei progetti ER4Justyice - Next Generation. Dal 2018 a oggi la Regione ha sostenuto con oltre 2 milioni di euro sperimentazioni negli uffici giudiziari insieme alla Fondazione Crui, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane

Dunque, più cultura digitale nei tribunali. Nasce da quest’idea il progetto di ricerca della Regione Emilia-Romagna che punta alla digitalizzazione per garantire ai cittadini un miglioramento tangibile nel rapporto con l’istituzione giustizia. Indagando l’impatto della trasformazione digitale sugli Uffici giudiziari regionali e i campi di applicazione dell’intelligenza artificiale, il percorso ha l’obiettivo di contribuire a una riduzione dei tempi dei processi e a una maggiore efficienza dell’operato di avvocati e magistrati.

Sono questi alcuni degli obiettivi del progetto ER4Justice, promosso e sostenuto dalla Regione dal 2018 a oggi con oltre due milioni di euro, con il coordinamento della Fondazione Crui, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, che vede la collaborazione tra istituzioni territoriali, atenei e uffici giudiziari regionali.

Oggi a Bologna i risultati di questo percorso, avviato dalla Regione già nel 2018, sono stati al centro del convegno “Innovativa, semplice, digitale: una giustizia connessa ai cittadini” aperto dal rettore dell’università di Bologna Giovanni Molari e dall’assessore Paolo Calvano.

“Con il progetto ER4Justice abbiamo voluto favorire la messa in efficienza del sistema giudiziario della nostra regione, per aumentare i diritti dei cittadini e favorire la competitività del territorio, per una giustizia più efficiente e rapida anche per le imprese- commenta l’assessore al Bilancio e Riordino istituzionale Paolo Calvano -. Un percorso che ha coinvolto numerosi giovani laureati i quali, attraverso la ricerca, hanno portato innovazione. Un elemento fondamentale soprattutto davanti alle numerose sfide che stiamo affrontando con l’attuazione dei progetti del Pnrr”.

Il denominatore comune di tutti i lavori è l’urgenza di una rivoluzione digitale, che vada nella direzione dell’efficienza del sistema e quindi verso una giustizia più rapida e accessibile per cittadini e imprese. Attraverso la digitalizzazione è anche possibile affrontare le tematiche ambientali e ridurre l’impatto del consumo di carta, oltre a quelle di leggibilità, consultazione e deperibilità dei supporti fisici.
Sono state presentate le esperienze dei cinque Atenei emiliano-romagnoli - Bologna, Ferrara, Milano Cattolica sede di Piacenza, Modena e Reggio Emilia, Parma - che hanno partecipato al progetto, con gli interventi dei borsisti neolaureati di area giuridico-economica che hanno lavorato sul tema della riorganizzazione e della digitalizzazione e dei giovani ricercatori del Laboratorio AI4Justice che hanno indagato il potenziale dell’intelligenza artificiale applicata alla giurisdizione.

L’impegno della Regione
Nel 2018 è stato approvato un primo progetto ’Justice’, operativo fino a fine 2021, che si è occupato di micro-riorganizzazione degli uffici giudiziari. Nel 2020 è partito anche il progetto ER4Justice che ha messo al centro della discussione il tema del dato, della tecnologia e del digitale. Complessivamente i due progetti sono stati finanziati per oltre 2 milioni di euro e hanno visto l'attivazione di oltre 120 borse di ricerca (87 su Justice e 35 su ER4Justice) e 6 assegni di ricerca.

Il progetto negli uffici giudiziari
I borsisti hanno operato in sinergia col personale giudiziario in qualità di osservatori, rilevando criticità e punti di forza, consuetudini procedurali e possibilità di miglioramento, per poi mettere a punto gli strumenti digitali necessari. Affiancando quotidianamente il personale delle cancellerie, sono stati analizzati i livelli di digitalizzazione e fornite possibili soluzioni, come ad esempio l’alberatura omogenea dei fascicoli digitali per migliorarne la leggibilità.
I ricercatori del Laboratorio AI4Justice hanno operato sulle applicazioni dell’intelligenza artificiale nel diritto penale, civile, amministrativo, sociologico giuridico per garantire un certo grado di uniformità nei casi omogenei e ripetitivi, e dunque di equità della sanzione punitiva, fornendo uno strumento di facilitazione al pronunciamento dei giudici.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito er4justice.fondazionecrui.it  (14/11/2022-ITL/ITNET)

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