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FINANZA - RASSEGNA ECONOMIA - EO ISPO: INVESTIRE NELL'ECONOMIA REALE ITALIANA (PMI NON QUOTATE E IMMOBILIARE) FA BENE A IMPRESE E RISPARMIATORI

(2022-08-11)

A Lignano Sabbiadoro (UD) al secondo incontro della rassegna Economia sotto l’Ombrellone le valutazioni degli esperti: il medio e lungo termine è più stabile. Digitale, sanitario e green i settore da preferire

«Con un sistema produttivo e industriale italiano in grande spolvero, nonostante le tante incertezze geopolitiche internazionali e del quadro politico nazionale, gli investimenti in economia reale italiana, ossia Pmi non quotate e immobiliare, rappresentano un’ottima occasione per permettere ai risparmiatori italiani di impiegare più utilmente gli oltre 2 mila miliardi di euro (una cifra enorme, pari all’intero Pil nazionale) che giacciono inutilizzati sui conti correnti e che se non investiti rischiano di risultare erosi dall’inflazione che oggi tocca picchi dell’8-10% all’anno. Gli investimenti in economia reale sono, dunque, molto interessanti per gli investitori e possono contribuire a mantenere sostenuta la ripresa dell’economia, del prodotto interno lordo e dell’occupazione in Italia che oggi sono fra le più alte in Europa».

Lo hanno chiarito gli esperti intervenuti mercoledì 10 agosto al secondo incontro dell’edizione 2022 della rassegna Economia sotto l’Ombrellone, in svolgimento a Lignano Sabbiadoro (UD) e moderata dal giornalista di Eo Ipso, Carlo Tomaso Parmegiani, che si sono confrontati sul tema “Investimenti in economia reale come diversificazione del patrimonio”: Emanuele Facile, managing partner di IIF e imprenditore, Mario Fumei, consulente finanziario e private banker e Paola Pallotta, co-fondatore e Ceo di Mas-4 Institute for Personal Finance di Milano.

«In Italia, in questo momento – ha affermato Paola Pallotta –, dopo un semestre di calo dei valori borsistici, i “prezzi” delle aziende, sia quotate, sia non quotate, sono molto bassi rispetto ai valori intrinseci delle aziende stesse e questa situazione offre ottime possibilità di investimento anche sul mercato azionario. In questo contesto gli investimenti in economia reale sono una valida alternativa. Ci sono, infatti, molte Pmi che non possono accedere direttamente alla Borsa, ma hanno la possibilità di ricevere finanziamenti diretti da parte degli investitori in un momento in cui, per diversi motivi, la capacità di finanziamento e di supporto alle aziende da parte delle banche si è drasticamente ridotto. Si tratta, ovviamente, di una possibilità che prevede un tempo di investimento abbastanza lungo e, quindi, è consigliabile affidarsi a intermediari che siano in grado di selezionare al meglio le aziende sulle quali investire. Ci sono strumenti che da un lato consentono di compartecipare direttamente al capitale di aziende, per start-up molto giovani con il venture-capital, per aziende già avviate con il private equity, dall’altro di fornire credito alle aziende con strumenti quali il privat debt».

Dal canto suo, Mario Fumei ha sottolineato come quello degli investimenti in economia reale sia particolarmente interessante perché «quando si fanno investimenti in aziende quotate, si tende a guardare le quotazioni ogni giorno e “psicologicamente” e ad avere un’ottica di breve termine, restando molto esposti ai cambiamenti di “umore” della borsa, mentre l’investimento in economia reale e nell’immobiliare tende a essere più stabile, a farci ragionare a medio e lungo termine, dando maggiore stabilità ai nostri investimenti e alla gestioni dei nostri patrimoni.

Inoltre, oggi, gli investimenti nelle Pmi non quotate, attraverso i Pir (Piani individuali di investimento a lungo termine), i Pir alternativi e gli Eltif (European longterm investiment funds) godono di agevolazioni fiscali molto significative e particolarmente interessanti per i piccoli e medi investitori. Si tratta di strumenti che hanno gestori che scelgono le aziende, le start-up e le start-up innovative nei quali investire, con un’adeguata diversificazione, e offrono ai piccoli e medi investitori la possibilità di impiegare piccole quote del proprio patrimonio, sfruttando al contempo i significativi benefici fiscali previsti».

Per Emanuele Facile, imprenditore che in prima persona investe in numerose start-up, «investire in aziende non quotate e in immobili ha il vantaggio indicato da Fumei al quale fa da contraltare la difficoltà a poter disinvestire velocemente, a differenza di quanto avviene con le aziende quotate, se si hanno necessità di liquidità.

In compenso, soprattutto le start-up, ma non solo, sono una tipologia di investimenti che dà la possibilità di realizzare in tempi medio-lunghi profitti molto elevati e ai quali si può accedere con una soglia di ingresso molto bassa (anche sotto i mille euro) grazie a sistemi come quelli del crowdfunding. In particolare – ha aggiunto – investendo in start-up innovative, a fronte di un rischio elevato, ci si può aspettare anche una decuplicazione del capitale investito.

L’importante è tutelarsi con un’adeguata diversificazione in modo che quello che si può perdere in una start-up che non dovesse funzionare, possa essere recuperato con i successi di un’altra start-up. Un altro aspetto da considerare è la necessità di seguire bene l’investimento e, quindi, se possibile di partecipare a investimenti che ci attraggano, che “ci suscitino un’emozione”. Poi, ovviamente se non si hanno il tempo e/o la capacità di seguire da soli l’investimento, è meglio farsi assistere da qualcuno ben preparato.

Anche l’immobiliare da qualche tempo e sempre attraverso il crowdfunding – ha concluso – permette di investire a partire da importi molto piccoli, partecipando con una piccola quota a operazioni immobiliari significative. Sono operazioni che durano due-tre anni e che finora hanno dato rendimenti molto interessanti e che non dipendono dall’andamento dei mercati finanziari».

Quanto ai settori dell’economia reale nei quali vale la pena di investire maggiormente, i tre relatori hanno indicato fra i grandi trend del momento, i settori dell’informatica e del digitale, il medicale e tutto ciò che è collegato al mondo della salute e il mondo dell’economia circolare.

Inoltre, Facile, Fumei e Pallotta, hanno sottolineato quanto, per gli investimenti in economia reale, sia importante avere a disposizione informazioni corrette e comprensibili sulle aziende nelle quali si investe. Per questo, quindi (anche per questioni linguistiche e di conoscenza dei contesti economico-legislativi), è preferibile investire in aziende italiane che, magari, sviluppandosi sui mercati mondiali, ci potranno portare a investire indirettamente sull’andamento dei mercati esteri. In ogni caso, la possibilità di investire direttamente in economia reale all’estero è garantita da strumenti quali gli Eltif.

In conclusione, i tre relatori hanno sottolineato come anche l’investimento in economia reale vada inserito in un’adeguata strategia di diversificazione complessiva degli investimenti e che oggi si offrono interessanti possibilità anche negli investimenti borsistici, grazie, in particolare, alle importanti possibilità di crescita dell’economia italiana che, «salvo disastri politici che ci allontanino dall’Europa», dovrebbero confermarsi.

Economia sotto l’Ombrellone 2022 è organizzata da EoIpso con il patrocinio del Comune di Lignano Sabbiadoro e Turismo FVG, in partnership con Greenway, Legacoop, Cosm e Lybra e con il sostegno di Cia, Lignano Banda Larga, Calzavara, Triveneto Servizi, IsCopy, Glp e Confindustria Udine. Partner tecnici: Pineta Beach, Lignano Pineta Spa, Hotel Ristorante President e Porto Turistico Marina Uno. Media Partner: Scriptorium Foroiuliense.  (11/08/2022-ITL/ITNET)

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