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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - ARCHEOLOGIA.. -AL MANN DI NAPOLI LA COLLEZIONE DELLE GEMME FARNESE. IN MOSTRA 492 PEZZI FRA GEMME, CAMEI ED..A COMINCIARE DALLA "TAZZA FARNESE"
(2024-10-25)
Dopo il rinnovamento degli ambienti destinati alle collezioni museali la collezione delle Gemme Farnese del Museo Archeologico Nazionale di Napoli è tornata ad accogliere i visitatori che possono ammirare preziosi esempi di arte glittica antica. Si tratta, infatti, di una delle raccolte glittiche più prestigiose al mondo, soprattutto per il fatto di avere conservato l'originaria unitarietà, annoverando sia gemme antiche che moderne. Nelle teche sono ospitate 492 gemme, tra cammei e intagli. E si conta di restituire ai visitatori, entro dicembre, la sezione della numismatica, che comprenderà uno spazio dedicato alle oreficerie antiche conservate al Museo".
Gli interventi di rinnovamento delle Gemme Farnese, pur lasciando inalterato l'allestimento curato nel 1995 dal professore Carlo Gasparri, hanno avuto l'obiettivo di valorizzare la storia della collezione e la bellezza delle opere. Si è lavorato sia sugli apparati didattici, ora bilingue e corredati di immagini, sia sulle vetrine ravvivate da nuovi corpi illuminanti a risparmio energetico e da ingrandimenti fotografici esemplificativi.
Se, in queste sale, è possibile ammirare uno dei più celebri capolavori della glittica, la Tazza Farnese, filo conduttore del riallestimento è promuovere la conoscenza degli splendidi esemplari in mostra: in questa prospettiva, nelle vetrine sono stati posizionati spot luminosi, che permettono di ammirare i dettagli di vere e proprie sculture in miniatura.
Nei pannelli informativi vi sono approfondimenti sui grandi collezionisti che, nel tempo, hanno permesso di stratificare e arricchire la storia di questa grande raccolta: Pietro Barbo, Lorenzo de' Medici, i cardinali Ranuccio e Alessandro Farnese insieme al dotto Fulvio Orsini. Gli apparati didattici sono concepiti, dunque, per accompagnare il visitatore in un'esperienza dal valore conoscitivo ed emozionale.La collezione di gemme del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che conta oltre duemila esemplari, si distingue per la sua pregevole qualità artistica e per la presenza, oltre alle circa trecentocinquanta gemme rinvenute nei centri antichi della Campania, di una tra le più illustri collezioni storiche di glittica formatasi in Italia: quella Farnese. Questa raccolta, creatasi a Parma alla metà del XVII secolo, comprendeva gemme provenienti da altre insigni collezioni private risalenti al XV secolo e appartenute al pontefice veneziano Paolo II Barbo e a Lorenzo il Magnifico, alle quali si aggiunsero quelle dei cardinali Ranuccio e Alessandro Farnese e del loro bibliotecario Fulvio Orsini.
Ereditata da Carlo III di Borbone, la raccolta venne portata a Napoli nel 1736 e, intorno alla metà del secolo, fu trasferita a Capodimonte. Nel 1806, con l’arrivo dei Francesi, Ferdinando IV di Borbone la portò con sé a Palermo, e solo nel 1817 la raccolta tornò a Napoli dove fu poi collocata nel Real Museo Borbonico. Attualmente le gemme, antiche e moderne, sono esposte in due sale al pianterreno del Museo in una selezione di esemplari significativi. La sala IX presenta, ordinato per filoni iconografici, il corpus identificato della collezione di Ranuccio ed Alessandro Farnese; mentre la sala X ospita i nuclei storicamente più importanti: le gemme Barbo, quelle del Tesoro di Lorenzo dei Medici, esposte in una suddivisione per maestri e per epoche, nonché quelle di Fulvio Orsini, organizzate per temi in modo da evidenziare l’interesse per il mito e per l’iconografia dell’antiquario dei Farnese.
L’oggetto più notevole della collezione è la Tazza Farnese, il più celebre e grande cammeo dell’antichità, in agata sardonica incisa ad Alessandria d’Egitto e databile tra la fine del II e il I secolo a.C. (25/10/2024-ITL/ITNET)
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