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GIOVANI ITALIANI ALL'ESTERO - FONDAZ.MIGRANTES PRESENTA A ROMA "GIOVANI ITALIANI IN AUSTRALIA" RICERCA FENOMENO MIGRATORIO GIOVANI ITALIANI IN AUSTRALIA: 24.000 NUOVE PRESENZE IN 3 ANNI

(2016-04-19)

“Giovani italiani in Australia. Un ‘viaggio’ da temporaneo a permanente”. Questo il titolo della ricerca della Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana (Editrice Tau) presentata oggi a Roma. Il lavoro è frutto di due anni di studio, analisi e ricerca.

Prima opera nel suo genere, fornisce un'analisi dettagliata del fenomeno migratorio italiano in Australia: partendo dai dati statistici che illustrano i flussi migratori dall’Italia all’Australia nell’ultimo decennio, gli autori – Michele Grigoletti e Silvia Pianelli – hanno approfondito la grandezza e la complessità degli eventi in atto e, attraverso le storie dei protagonisti, hanno portato alla luce i motivi, i pensieri, i sogni, le speranze e le paure che caratterizzano il recente fenomeno migratorio.

Completa la ricerca un  video-reportage - contenuto nel volume - 88 giorni nelle farm australiane che testimonia l’esperienza di vita e di lavoro di molti giovani italiani, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, che ogni anno lasciano l’Italia e viaggiano per l’Australia seguendone le stagioni della raccolta della frutta e della verdura, lavorando la terra in zone rurali, lontane dalle principali città.
Il video-reportage è una testimonianza visiva dello spaccato giovanile, mostra e chiarisce come mai i giovani hanno fatto questa scelta, dove e con chi vivono, cosa pensano del proprio futuro e cosa si aspettano dall’Australia.

L’anteprima è anche disponibile sul sito www.88giorni.it .

Il volume è uno studio approfondito dei flussi migratori italiani in Australia, attraverso l’analisi e le modalità d’uso, da parte dei cittadini italiani, dei visti temporanei a loro accessibili fra cui i visti vacanza-lavoro, i visti studenteschi e i visti di sponsorizzazione lavorativa. Analizzando i dati forniti dalle fonti ufficiali, fra cui il Dipartimento d’Immigrazione australiano, relativi a coloro che sono in possesso di permessi di residenza temporanei e studiando i cambiamenti dei visti richiesti dai cittadini italiani che si trovano sul territorio australiano, gli Autori hanno dimostrato come i giovani italiani che si trasferiscono in Australia lo fanno, in molti casi, con l’idea iniziale di rimanervi per un breve periodo, salvo poi cambiare prospettiva e cercare strade alternative per realizzare una migrazione definitiva, raggiungendo il traguardo della residenza permanente, che apre poi le porte alla possibilità di ottenere la cittadinanza australiana. Un percorso pianificato nei dettagli, fra leggi che regolano il rilascio e la possibilità di richiesta dei visti, per ottenere la propria permanenza in Australia, nonostante la rigidità dei visti stessi, che spesso obbligano a fare compromessi o a ritornare sui banchi di scuola.

Questo fenomeno non si limita a coinvolgere i giovani di età compresa fra i 18 e i 30 anni, che spesso partono con il ben noto visto vacanza-lavoro, ma coinvolge anche famiglie e chi ha più di 30 anni, tutti alla ricerca di un futuro diverso, a loro parere migliore, per se stessi e i propri figli. Residenti temporanei, residenti permanenti e nuovi cittadini australiani: l’emigrazione italiana attuale ha creato gruppi ben distinti, numerosi, con esigenze e caratteristiche diverse da quelle già presenti nel territorio. A storie di successo e di integrazione, si affiancano vicende di sfruttamento e solitudine che trovano, in questo volume, spazio per un’analisi di ampio raggio che ha messo in luce le vere difficoltà d’integrazione.

Chi sono i protagonisti del volume? Si tratta di giovani forti, tenaci, coraggiosi, pronti a mettersi alla prova, consapevoli di cosa significa fare sacrifici e compromessi, umili ma decisi. Non si tratta di “bamboccioni”, né di persone che disprezzano opportunità di lavoro che non rispettino le proprie qualifiche, soprattutto in un paese straniero, dove sembra quasi un passaggio obbligato l’accettazione di lavori umili e con paghe relativamente basse. I giovani che emigrano in Australia, al contrario, conoscono e apprezzano i valori della cultura italiana.  Rifiutano, però, con forza (e con rabbia) gli aspetti attualmente negativi dell’Italia: la percepiscono come un Paese vecchio, stanco, incapace di mostrare dinamicità in un mondo in continuo cambiamento... Vedono l’Australia come il luogo in cui il lavoratore, di qualunque nazionalità, viene rispettato e pagato il giusto, anche se giovanissimo e alla prima esperienza.
Ma anche " Un cammino concreto che crea le condizioni di un “viaggio” metaforico, interiore.

La recente emigrazione italiana in Australia ha una caratteristica molto particolare: il tentativo, continuo, incessante di prolungare la propria permanenza nel Paese. Un tentativo che, quando il percorso migratorio si conclude in maniera positiva, porta all’ottenimento della residenza permanente che permette di accedere alla cittadinanza australiana. Un percorso che mira a cambiare la propria condizione di migranti da “temporanea”, definita dalla durata del visto stesso (una situazione instabile, precaria, difficile da gestire proprio per i limiti temporali che impediscono la pianificazione e la realizzazione di progetti a lungo termine), a “permanente”, indefinita, illimitata. Una migrazione a due fasi, dunque, che inizia con l’arrivo in Australia per mezzo di un visto temporaneo e si completa, dopo un periodo medio-lungo, con l’ottenimento della residenza permanente. La condizione di prolungata temporaneità dei nuovi migranti, con il passaggio da un visto temporaneo all’altro, è un fenomeno del tutto nuovo nella storia della migrazione in Australia e per questo risulta di difficile comprensione.

I dati degli ultimi anni relativi agli arrivi di italiani in Australia mostrano chiaramente che essi non vogliono rientrare nel Belpaese, ma sono disposti a fare sacrifici e compromessi – come la richiesta del rinnovo di un altro visto temporaneo qualora non fosse possibile accedere subito ad un visto permanente – pur di prolungare la propria permanenza in Australia. Sono moltissimi i giovani che, alla scadenza del visto vacanza-lavoro, richiedono un visto studente, una o più volte, oppure cercano di ottenere un visto di sponsorizzazione lavorativa.

Una sezione della ricerca è dedicata ad approfondire il fenomeno del visto vacanza-lavoro. L’Italia è la terza nazione europea che maggiormente utilizza il secondo visto vacanza-lavoro in Australia, preceduta solo dai cittadini estoni e irlandesi. Nel 2014-2015 sono il 26,2% gli italiani – tra i 18 e i 30 anni – che hanno rinnovano il visto per altri dodici mesi, rispetto al 13,6% dei coetanei francesi e al solo 7,0% dei giovani tedeschi. Dall’inizio dell’accordo bilaterale, 10.950 giovani italiani hanno completato gli 88 giorni di lavoro nelle fattorie australiane.

24 mila nuove presenze: residenti temporanei, residenti permanenti e nuovi cittadini australiani
L’arrivo di italiani in Australia supera da tre anni lo storico flusso migratorio degli inizi degli anni Cinquanta, con più di 24.000 nuove presenze suddivise in residenti temporanei, residenti permanenti e nuovi cittadini australiani. Ai 14.138 giovani italiani arrivati in Australia, nel 2014-15, con un visto Working Holiday, si aggiungono i 5.602 giovani italiani titolari del visto Student e i 2.105 professionisti del visto Skilled Work, solo per elencare la tipologia dei visti più numerosi. Ai dati dei cittadini italiani arrivati in Australia con un visto temporaneo, vanno aggiunti i 1.355 cittadini italiani che hanno ottenuto la residenza permanente e gli 824 cittadini italiani che hanno acquisito la cittadinanza australiana, per un totale (parziale) di 24.024 giovani italiani solo negli ultimi dodici mesi. Un moderno fenomeno migratorio che, quindi, nel 2014-15 ha raggiunto e superato il numero di italiani emigrati in Australia nel 1950-51 i quali, secondo le statistiche del Department of Immigration, furono 19.007.
 
La ricerca e il video-reportage hanno voluto dare voce a un mondo giovanile ancora poco conosciuto. Giovani che hanno scoperto una grande duttilità al cambiamento, con una capacità di reinventarsi e una predisposizione alla trasformazione. Ragazzi maturi che, in Australia, stanno scoprendo la possibilità di sviluppare pienamente le loro capacità.  Sono le storie dei nuovi giovani italiani in Australia, di chi ancora non sa dire se in Australia ci rimarrà “tutta la vita”, forse perché sono tre parole che spaventano, ma di chi comunque sta camminando lentamente – più o meno consapevolmente – verso uno status di nuovo cittadino australiano. (19/04/2016-ITL/ITNET)

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