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ITALIANI ALL'ESTERO - MARINO(RESP.PD ITAL.NEL MONDO):"IMPEGNO A TUTTO CAMPO CON LE COMUNITA' COINVOLGENDO ANCHE GLI ALTRI SETTORI DEL PARTITO"

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  “Un lavoro in continuità con quanto è stato fatto finora, sia sul piano organizzativo che in termini di  presenza sul territorio.  Il partito democratico è, d'altra parte,  ben radicato sul territorio e proiettato sul lavoro di squadra, con organizzazioni politiche già presenti nelle 4 ripartizioni. Si tratta ora di creare  un maggior raccordo con il partito nazionale ed i suoi vertici a Roma." Lo afferma in una video intervista rilasciata ad Italialavorotv/Italiannetwork il neo responsabile del PD per gli Italiani nel Mondo, Eugenio Marino. Una presenza giovane sulla poltrona che fu di nomi importanti del vecchio partito a sottolineare la volontà dell'attuale segreteria di concretizzare quel passaggio generazionale di cui si sente impellente la necessità sia nel Paese che fra le stesse comunità all'estero.

Un passaggio generazionale che raccoglie con Eugenio Marino il testimone dell'eredità del passato non disgiunta dalla consapevolezza che vi è la necessità  un maggior coinvolgimento delle forze in campo, dai parlamentari, attraverso un maggior impegno a livello di direzione politica e sul piano organizzativo,  con un coordinamento plurale.
" Apriremo altri luoghi di discussione all’interno del partito che ci consentano di avere un dialogo costante e continuativo con tutto quel mondo che ruota attorno al partito o vi si riconosce, afferma Marino: dall’associazionismo, all sindacato ed a  tutti coloro che si occupano di italiani all’estero e che possono portare un contributo di idee al partito. Abbiamo già eletto il presidente dell’Assemblea dei delegati estero e cercheremo di far funzionare meglio l’assemblea degli eletti: un luogo in cui ci sarà  un maggiore accordo tra il coordinamento nazionale, l’assemblea ed una consulta del PD per gli italiani all’estero che è mia intenzione avviare."

Si avverte una maggiore sensibilità del partito nei confronti degli italiani all'estero ? Per il Responsabile dell'Ufficio Italiani nel mondo "il PD e i partiti che l’hanno fondato hanno sempre avuto una particolare sensibilità verso gli italiani all’estero: non a caso il primo Governo Prodi è stato quello che ha avviato il processo per l’istituzione della circoscrizione estero. Il secondo Governo Prodi nella prima fase e' stato impegnato nella più grande riforma finanziaria dall’unità ad oggi, nella seconda avrebbe affrontato anche le questioni relative agli italiani all'estero ma la fine anticipata della legislatura non lo ha permesso. Tuttavia, ha conservato o aumentato i fondi per gli italiani all’estero".

  In questo senso - afferma Marino - abbiamo mobilitato non solo i settori del partito che si occupavano di italiani all’estero, ma gli stessi “big”, prendendo impegni che non siamo riusciti realizzare nella loro interezza proprio  a causa della caduta del Governo. Lo stesso PD, dalla sua nascita ad oggi, ha avuto una grande sensibilità a riguardo, pur non riuscendo spesso a proiettarla all’esterno. Ed è quello che ci proponiamo di fare nell’immediato futuro, coinvolgendo gli altri settori del partito, parlamentari o ex-parlamentari che a vario titolo si occupano di italiani all’estero, professori universitari: tutto un mondo che anche dall’Italia deve riscoprire le politiche che riguardano gli italiani all’estero, per dare loro una serie di risposte rispetto ai continui attacchi cui sono stati costretti dall’attuale Governo.

Parlo dei tagli sproporzionati, dello smantellamento della rete consolare, della proposta Tofani che cerca di ridurre al minimo la rappresentanza e a tagliare il legame con buona parte del mondo dell’associazionismo italiano all’estero: mi sembra che ci sia da parte del Governo la volontà di staccare la spina agli italiani all’estero, di troncare o ridurre al minimo il rapporto tra gli italiani all’estero, intesi più come una spesa che come un risorsa. Ebbene questa è una constatazione che non sta nei fatti: basta vedere il saldo tra quanto costano gli italiani all’estero (spesa minima) e quanto producono in termini di risorse per l’Italia.A questo proposito, c’è stato in Senato il tentativo di discutere su questo tema, su proposta dei senatori del PD, ma alle dichiarazioni d’intento del Governo sono seguite politiche che sono andate in direzione opposta".

Il flusso migratorio verso l'estero ha ripreso forza: non solo giovani ma anche anziani  che temono di non farcela con la pensione a vivere dignitosamente in Italia. Quale l'approccio con i problemi di questi due segmenti dell'emigrazione italiana ?

"Rimanendo sulla politica del PD in Italia: ovvero garantire diritti ed assistenza alle fasce più deboli della popolazione." Afferma Marino.  "Gli anziani rientrano in queste categorie, soprattutto all’estero e in alcune realtà di italiani all’estero: si deve lavorare nella direzione del sostegno di queste persone.
Quanto ai giovani, hanno meno bisogno di sostegno che di investimenti: penso ai ricercatori emigrati e a tutti quei giovani che hanno visto nel PD un luogo in cui poter lavorare e trovare una via d’uscita. Dobbiamo trovare più spazi per questi giovani, renderli partecipi e coinvolgerli nelle politiche giovanili, dall’Italia verso l’estero e viceversa. A cominciare dai cervelli in fuga, oggetto di una proposta di legge, che possa garantire il loro ritorno in Italia e la loro messa a rete." 

Gli italiani all'estero sono all'attenzione dei media per le vicende di questi giorni, collussioni con la mafia, traffico di capitali "sporchi"...quale immagine traghettiamo all'estero ?

  "Provo dispiacere e rabbia, allo stesso tempo, afferma l'esponente del PD, perché gli italiani all’estero vanno alla ribalta nazionale o per curiosità o per episodi di grande squallore come questo. Eppure chi si occupa da tempo di italiani all’estero ha più volte denunciato le difficoltà legate al voto all’estero, già dai tempi del referendum sulla legge 18.

  Noi stilammo un libro bianco sul voto all’estero, in cui chiedevamo al Governo Berlusconi di correggere le possibilità di infiltrazione e di inquinamento del voto: non ci hanno mai dato retta. Gli unici correttivi sono stati fatti durante il Governo Prodi: correttivi che hanno migliorato gli aspetti del voto ma che non erano sufficienti. In questo senso bisogna intervenire, anche perché l’emigrazione italiana, che è un’emigrazione sana che ha portato vantaggi all’Italia, ha subito problemi di infiltrazioni mafiose in tutte le parti del mondo. Una mafia ramificata, la più “affidabile”: un fenomeno che non riguarda gli italiani all’estero, ma l’Italia intera che dovrebbe risolvere un simile problema.

Invece vedo, da parte del Governo, una  rimozione del problema e l’episodio “Di Girolamo” ne è un esempio: venute a galla le infiltrazioni della mafia, non si aggredisce la mafia come problema nazionale, ma si attaccano gli italiani all’estero. Abbiamo visto i sintomi, dobbiamo aggredire le cause, la mafia, che va piuttosto combattuta a livello nazionale, intervenendo, per esempio, sulle sue risorse. Non è una questione nuova: ci sono voluti anni e diversi morti prima che venissero introdotte norme che colpivano i capitali e sequestravano i beni mafiosi."

Per Marino "Sono necessarie leggi efficaci nel sequestro e nel pignoramento dei beni: in questo modo si risolve il problema dell’inquinamento del voto all’estero, il problema del Meridione e, quindi, dell’Italia.

" Di Girolamo non poteva stare in Parlamento, già a partire dalla questione della residenza, ancor prima dei legami con la mafia: queste persone che recano un danno alle nostre comunità non hanno niente a che fare con gli italiani all’estero. È chiaro che dobbiamo fare correttivi a questa legge, ma noi lo ribadiamo dai tempi dell’articolo 18: si è aperta ora in Parlamento una discussione che spero possa intervenire per apportare le dovute correzioni, senza togliere il voto agli italiani all’estero. Non è questo il problema: si toglierebbe agli italiani all’estero un diritto garantito dalla Costituzione già dal 1948.

Abbiamo individuato alcuni punti chiave, a partire dal mantenimento della circoscrizione estero e del voto all’estero. Dove e come intervenire sarà oggetto di discussione all’interno del partito, per poi parlarne in Parlamento con le altre forze di maggioranza. Di base, deve rimanere la circoscrizione estero, il voto attivo e passivo per gli italiani all’estero, una rappresentanza di eletti all’estero".

Quanto alla riforma degli istituti di rappresentanza, CGIE e Comites, qual'è la proposta del PD ?
"Il PD non condivide la proposta Tofani, sulla quale i nostri parlamentari hanno presentato diversi emendamenti. Nella sua proposizione attuale, la proposta non è condivisa.!"
(05/03/2010-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2010-03-05 00:03)

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