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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - PROGETTO RECUPERO CARCERE VENTOTENE: LUOGO SIMBOLO MEMORIA E VISIONE SUI VALORI DELL'EUROPA: UNA SCUOLA DI ALTI PENSIERI PER UN'ESPERIENZA DI CITTADINANZA

VIDEO PRESIDENZA CONSIGLIO DEI MINISTRI- COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL GOVERNO per il recupero e la valorizzazione dell'ex Carcere borbonico dell'isola di Santo Stefano - Ventotene.

"Una fucina di pensieri nel luogo in cui è nata l'idea più rivoluzionaria dei nostri tempi: l'Europa federale. Quella che sembrava un'utopia in tempi di guerra tra le nazioni europee ai nostri giorni, anche per effetto di una crisi devastante come quella della pandemia, è quasi diventata realtà. Per questo oggi recuperare il carcere di Santo Stefano e farne un centro di confronto alto e dialogo aperto è più urgente che mai: qui è stata pensata la nuova Europa e qui può nascere l'Europa del futuro.

Ringrazio Silvia Costa per l'impegno che profonde in questo progetto e tutti coloro che stanno collaborando alla sua realizzazione". Così il Ministro per i beni e le attività culturali, Dario Franceschini, in occasione della presentazione odierna del Progetto Ventotene per il recupero del carcere borbonico sull'isola di Santo Stefano.

"Il progetto di recupero e rifunzionalizzazione dell’ex carcere borbonico sull’isola di Santo Stefano-Ventotene, chiuso e abbandonato da cinquant’anni, è una sfida culturale, etica e simbolica lanciata in Italia e in Europa dal Governo Renzi già nel 2016 e che il nuovo Governo Conte, con il Sottosegretario Riccardo Fraccaro, su impulso del Ministro Franceschini in cooperazione con il Ministro Provenzano, ha voluto rilanciare con forza e sostenere concretamente". A sottolinearlo il Commissario Straordinario Silvia Costa che ha assicurato il “necessario coordinamento” tra le Amministrazioni statali e per dare un “significativo impulso anche operativo” al progetto.
" Un compito affascinante e complesso di cui sento tutta la responsabilità per il grande valore di patrimonio culturale che questo luogo di “dolore, di espiazione e di redenzione” (per usare le parole dell’illuminato direttore Eugenio Perucatti) rappresenta nella storia e nella evoluzione in Italia e in Europa della cultura carceraria e penalistica e della tutela dei diritti umani e della dignità della persona.
Un fascino che proviene anche dall’impatto emotivo e dall’interesse che suscita nei visitatori il “Panoptikon”, un unicum nella edilizia carceraria in Europa, ispirato ad una concezione architettonica “illuministica” che conferisce a questo complesso monumentale un grande valore intrinseco, visitato ogni anno da quasi 4000 persone, nonostante la limitata accessibilità e stagionalità.

l Questa importante opera di recupero e valorizzazione non può prescindere da alcune fondamentali e realistiche considerazioni: l’isola di Santo Stefano è attualmente accessibile solo da due approdi inadeguati, è priva di impianti idrici, elettrici e fognari e, in quanto Riserva naturale e Area marina protetta dalla fine degli anni ‘90, nonché sede di significativi siti archeologici, ha numerosi vincoli e tutele, oltre ad essere per la maggior parte di proprietà privata.

Il progetto prevede di rendere da subito la rete di partenariati che si stanno costruendo un’opportunità per realizzare nell’isola di Ventotene iniziative e attività che con lo sviluppo del Progetto saranno diversificate ed integrate con S. Stefano.
Se nella cittadella del confino di Ventotene, durante il fascismo, infatti, Altiero Spinelli, Eugenio Colorni e Ernesto Rossi hanno concepito e lanciato con il “Manifesto per una Europa Libera e Unita”, la prospettiva di una Europa federalista per la pace e la democrazia, nell’ergastolo di Santo Stefano lungo i duecento anni della sua storia sono sempre stati affiancati ai detenuti comuni numerosi oppositori politici fino ai costituenti Pertini e Terracini, poi trasferiti a Ventotene, che da lì trassero ispirazione e determinazione per scrivere i valori fondamentali della nostra Costituzione. Così come negli ultimi anni di funzionamento del carcere, tra il 1952 e il 1960, il rivoluzionario direttore Eugenio Perucatti, un giurista e dirigente penitenziario cattolico coraggioso e coerente, in nome dell’art. 27 della Costituzione, ha rivoluzionato il carcere anticipando di 25 anni la Riforma carceraria del 1975 e opponendosi allo stesso istituto dell’ergastolo, in sintonia con un altro giovane costituente, Aldo Moro. E ha pagato con un trasferimento punitivo questo suo impegno. Il Progetto dovrà dunque raccogliere e riunificare la documentazione e realizzare l’archivio unitario del carcere raccontando alle nuove generazioni le sofferte esperienze di confino e detenzione, di dolore e riscatto, di privazione della libertà e visione del futuro da cui sono nate la democrazia, lo sviluppo e la pace in Italia e in Europa e che hanno ispirato i Padri fondatori.

Le due Isole saranno Polo di produzione ed attrattività turistico culturale ed educativa  nell'ambito della Memoria, Arte, Meditazione, Paesaggio, Natura, Esperienza di pratica della cittadinanza

LUOGO DI STUDI EUROPEI
Studi storici, documentazione,  di cultura politica,  di cultura giuridica e diritti umani,  di cultura del patrimonio, di formazione storico politica- amministrativa

CENTRO EUROPEO PER BUONE PRATICHE DI SOSTENIBILITA’ INSULARE
Sostenibilità, patrimonio culturale, cooperazione nord sud, agricoltura e paesaggio, migrazioni. (18/12/2020-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2020-12-18 00:12)

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