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RICERCA SCIENTIFICA ITALIANA NEL MONDO - ANTARTIDE - PROGETTO ITALIANO ICE-CLIMALIZERS COORDINATO DA ENEA PROMOSSO DA CNR /ISTITUTI E ATENEI INTERNAZIONALI STUDIO CAMBIAMENTI CLIMATICI NEL MARE DI ROSS

Un laboratorio a 25,5 metri di profondità nelle acque gelide del Mare di Ross in Antartide per studiare i cambiamenti climatici attraverso i processi di crescita di alghe coralline e piccoli invertebrati. È questo l’obiettivo del progetto biennale Ice-ClimaLizers”, coordinato dall’ENEA e realizzato nell’ambito della 34a spedizione italiana in Antartide, in collaborazione con due istituti del CNR (Scienze Marine di Bologna e Ingegneria del Mare di Genova), Istituto oceanografico di Sopot (Polonia), Università di Portsmouth e Museo di Storia Naturale di Londra (Regno Unito) e Università della Borgogna (Francia). (Video CNR/Enea)

Finanziato dal Programma Nazionale per la Ricerca in Antartide (PNRA), Ice-ClimaLizers (Antarctic biomineralizers as proxies of climate change) rappresenta il primo progetto italiano sul clima incentrato sullo studio della crescita degli scheletri in carbonato di calcio degli organismi antartici come indicatori del cambiamento climatico e in particolare dell’acidificazione degli oceani.

Nel corso di immersioni in acque a temperature sotto lo zero, i ricercatori hanno raccolto le specie target sui fondali dell’insenatura di Tethys Bay, coadiuvati dagli operatori subacquei della Marina Militare e con l’ausilio di un sottomarino ROV a comando remoto per l’esplorazione degli ambienti profondi (fino a 120 m). (VEDI: https://www.youtube.com/watch?v=U9L1s73Eb2I)

Il clima della penisola antartica sta cambiando rapidamente e ci si attende che l’oceano meridionale sia vulnerabile ai cambiamenti indotti dalle attività antropiche, ed in particolare agli effetti dell'acidificazione. È perciò fondamentale conoscere le risposte di questi organismi, per proteggerli e salvaguardare la biodiversità ad essi associata, in special modo in una zona come il Mare di Ross, divenuta Area Protetta nel 2017”, sottolinea Chiara Lombardi ricercatrice del laboratorio ENEA di "Biodiversità e Servizi Ecosistemici" presso il Centro ricerche di Santa Teresa (La Spezia).

Dopo essere state marcate con sostanze non tossiche ad indicare l’inizio dell’esperimento, le specie sono state riposizionate sul fondale di Tethys Bay in 12 gabbie dotate di sensori di luce e temperatura e posizionate all’interno di una struttura in alluminio realizzata dai tecnici della base antartica italiana “Mario Zucchelli”. Inoltre, una sonda collocata nell’intelaiatura registrerà per un anno i principali dati ambientali (pH, temperatura, ossigeno, intensità luminosa, conducibilità).
(19/01/2019-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2019-01-19 00:01)

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