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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - WEKEEND ITALIA - 1220 OPERE ESCONO DAI DEPOSITI DI CAPODIMONTE PER FARSI AMMIRARE NELL'ALLESTIMENTO DI "STORIE ANCORA DA SCRIVERE"

  Universi chiusi, sotterranei polverosi, custodi impenetrabili pieni di tesori nascosti e ignorati, i depositi dei musei sono un mito associato, nell’immaginario collettivo, al sepolto e al mistero come se fossero la caverna di Alì Babà o la tomba di Tutankhamon. I depositi sarebbero, quindi, pieni di capolavori sconosciuti, di opere dimenticate, di capolavori ai quali è stata sottratta la consacrazione della presenza nelle sale? In parte questo è vero ma, essenzialmente, il deposito di un museo moderno è il risultato di una selezione fatta dai direttori e dai curatori, che riflette lo stato della storia dell’arte in un dato periodo.

Questa mostra, organizzata dal Museo insieme alla casa editrice Electa, ha fatto uscire dai 5 depositi di Capodimonte, identificati come Palazzotto, Deposito 131, Deposito 85, Farnesiano e GDS (Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, 1220 opere (tra dipinti, sculture e oggetti), circa il 20% per cento del totale delle opere in essi contenute.

I depositi si originano dalle scelte fatte dagli uomini e identificano un’epoca Nella stessa selezione delle opere da esporre o da non esporre si riflette un gusto, una ragione storico artistica, per la quale si decide di non fare vedere, di individuare una nuova corrente che merita essere valorizzata. Ovviamente anche questo percorso espositivo è il risultato della selezione effettuata dai curatori, dettata, per lo più, da ragioni legate ai limiti degli spazi espositivi (10 sale), allo stato conservativo delle opere e alla loro qualità, ma il numero elevatissimo di dipinti, sculture e oggetti presentati evidenzia L’intento principale: mostrare al pubblico quante più opere è possibile e, soprattutto, quelle poco o per nulla conosciute che, forse, sorprenderanno visitatori, connaisseurs, studiosi stimolando dibattiti, riflessioni, nuove proposte attributive. Questa mostra non è la presentazione di un percorso di studi e, per questo, il catalogo non viene presentato in occasione dell’inaugurazione, ma sarà edito, dopo un convegno tra museologi sul ruolo dei depositi per accogliere suggerimenti, notizie, in attesa di nuove storie ancora non scritte.

La seconda mostra in una trilogia di mostre
Con la mostra Carta Bianca. Capodimonte Imaginaire (12 dicembre 2017 – 11 novembre 2018) il Museo di Capodimonte ha inaugurato un ciclo di esposizioni che sfida il principio costitutivo del museo, proponendolo non più come entità statica e immobile, presunta lezione magistrale, ferma nel tempo, ma come luogo di libertà, di creatività, di potenziale espressivo, di vivace diversità della conoscenza e del gusto: dieci personalità diverse, provenienti, per formazione e professionalità, da ambiti eterogenei dello scibile umano, hanno reinterpretato le collezioni del Museo attraverso la propria visione.

Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere (21 dicembre 2018 - 15 maggio 2019) è il secondo capitolo della trilogia. Sono esposte 1220 opere provenienti unicamente dai cinque depositi di Capodimonte. La mostra racconta il ruolo e la storia dei depositi tra scelte imposte dai dettami del gusto, dalla natura della collezione del museo o dallo stato conservativo delle opere.

Infine la terza mostra. C’era una volta Napoli. Storia di una grande bellezza (14 giugno 2019 - 15 Aprile 2020) dimostrerà, con 1000 oggetti, che oltre ad essere ricerca storica, una mostra è anche uno spettacolo e la storia sempre una fiction. Con C’era una volta Napoli, 150 personaggi delle grandi opere musicali del secolo d’oro napoletano incontrano, nelle 19 sale dell’Appartamento reale di Capodimonte, la storia visuale, la collezione di arti decorative del Museo, con particolare accento sulle porcellane, e l’alto artigianato sartoriale delle grandi produzioni del Teatro di San Carlo, reinterpretando in modo interdisciplinare il temperamento, le eccellenze, la creatività, la curiosità e il bonheur del secolo dei lumi.(vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=56193) .(21/12/2018-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2018-12-21 00:12)

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