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ITALIANI ALL'ESTERO - PRES. REPUBBLICA ITALIANA MATTARELLA ALL'EUROPARLAMENTO: L'EUROPA E' FERITA...PROGETTARE FUTURO E' LA STRADA PER GOVERNARE BENE ANCHE IL PRESENTE CON I SUOI GRAVI PROBLEMI

    " L'Europa è ferita: Bruxelles, Copenaghen, Londra, Madrid, Parigi, sono altrettante lacerazioni, dolorose e incancellabili, sul corpo della nostra Unione.

Siamo ancora sgomenti per quanto accaduto a Parigi e cerchiamo - tutti insieme - di affrontare il dolore che ha colpito le famiglie delle vittime, la sofferenza fisica e morale dei feriti, il senso di angoscia e di insicurezza delle nostre comunità.

Desidero ribadire ancora una volta, con forza, la solidarietà totale e incondizionata alla Francia, alle sue Istituzioni, al suo popolo, particolarmente alle famiglie colpite da questa immane tragedia.

Ieri, a Venezia, abbiamo dato l'addio a Valeria Solesin, una ragazza italiana, una ragazza europea, la cui giovane vita è stata stroncata, con efferatezza, insieme a quella di altre 129 persone. Vorrei abbinare al ricordo di Valeria Solesin il ricordo di questa giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

A Parigi è stata colpita la nostra vita di tutti i giorni, la nostra concezione dello stare insieme, le nostre abitudini: quel modo di essere, pensare e vivere che è proprio e caratteristico dei cittadini dell'Unione.

Quest'anno abbiamo ricordato il settantesimo anniversario della fine della seconda Guerra Mondiale e, l'anno scorso, il centenario dell'inizio della prima Guerra Mondiale. Due tragedie dalle cui immani sofferenze è nata, è cresciuta e si è radicata l'idea di un'Europa che sapesse unirsi piuttosto che combattersi.

L'Unione Europea è il risultato di questo lungo e vitale processo, ancora in corso, ed è la progressiva integrazione che ha consentito ai nostri concittadini europei di vivere un periodo di pace e di sviluppo sociale, culturale ed economico, unico nella storia del nostro Continente. Una storia che ha prodotto diritti e accresciute tutele per tutti.

L'Europa, che voi rappresentate, è nata dalla solidarietà. Da ex nemici che sono stati capaci di unirsi nel nome di valori comuni. Da Paesi ex avversari nella Guerra Fredda che hanno saputo dar vita, negli ultimi anni, alla più grande area di democrazia e libertà mai esistita; contribuendo, in modo determinante, alla stabilità e alla pace.

Tutto questo però non basta più. A noi tutti viene oggi prepotentemente chiesto un di più di responsabilità, un di più di iniziativa, un di più di coesione. Solo così potremo vincere le sfide arroganti che il terrorismo porta sin dentro le nostre case, dopo aver insanguinato le terre medio-orientali, asiatiche e africane, tuttora gravemente colpite, come la settimana scorsa a Bamako e ieri a Tunisi.........Così il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella all'Assemblea parlamentare Europea riunita in seduta solenne.

Dobbiamo saper compiere, su tutti i terreni che ci vedono impegnati, scelte di maggiore unità.

La libera circolazione delle persone, messa - come ho ricordato - sotto pressione sia dal fenomeno migratorio sia dalla minaccia del terrorismo, ha come suo logico corollario il rafforzamento della collaborazione fra Paesi membri per la salvaguardia e la gestione della frontiera esterna comune e, in un secondo tempo, la creazione di Istituzioni comuni in grado di gestire i flussi migratori.

....Solo chi non vuol vedere può fingere di non sapere da dove viene la dolorosa carovana di persone che risale l'Africa e il Medio-Oriente verso l'Europa.
E' necessario, piuttosto, che l'Europa, nel suo complesso, aggiorni le proprie regole per fronteggiare un fenomeno che è diverso, per natura ed entità, rispetto al momento in cui le regole sull'asilo furono scritte. Gli accordi di Dublino fotografano una realtà un passato che non c'è più. Per questo sono superati: superati dalla realtà che è un giudice inflessibile.

L'esigenza è quella di definire nuove regole improntate a principi di umanità e sicurezza, di solidarietà e responsabilità, e comunque adeguate alla realtà nuova che abbiamo di fronte....

...Il bisogno di maggiore, e migliore, Europa, si fa sentire, con particolare intensità, in questo travagliato periodo, anche sul piano della politica estera...

...Se il mondo si rivolge all'esempio offerto dall'Unione Europea, per realizzare altrove forme non dissimili di crescente collaborazione pacifica, il cantiere europeo non può rimanere a metà strada....

Non possiamo guardare indietro, se non per valutare ciò che ci siamo lasciati alle spalle di diffidenze, rivalità, contrapposizioni che, nel secolo scorso, ci hanno devastato.

Progettare il futuro, a partire dalle difficoltà e dalle sfide che stiamo vivendo, è la strada per governare bene anche il presente, con i suoi problemi cosi gravi.

Vorrei ricordare, ancora una volta, l'affermazione di Jean Monnet: ''Non possiamo fermarci quando il mondo intero è in movimento''....(25/11/2015-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2015-11-25 00:11)

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