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SINDACATI ITALIANI NEL MONDO - EUROPA - VISENTINI(SEGR.GEN.CES): "LE COSE CHE SI RACCONTANO SULLA FINE DELLA CRISI ECONOMICA NON SONO VERE. VERIFICHEREMO A BREVE LE "CARTE" DEL PRESIDENTE JUNCKER"

  A pochi giorni dalla chiusura del XIII Congresso della CES, a Parigi,  con l'elezione del nuovo Segretario Generale, l'italiano Luca Visentini, il cambio di passo è già più che evidente. E, d'altra parte, la cornice nella quale avviene la sua presentazione  ai giornalisti presso la sede della UIL, sindacato di provenienza del neo Segretario Generale, è quella dell'emergenza e dell'impegno deciso e serrato dei tre sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, intervenuti a fianco di Visentini con i Segretari Camusso Furlan e Barbagallo,  a sostegno della contrattazione collettiva per il rinnovo dei contratti di lavoro. 

E Visentini entra subito  nel merito della questione  "in ambito europeo", forte dei 51 milioni di persone rappresentati dalla Confederazione Europea dei Sindacati, "unico sindacato di rappresentanza confederale" dell'Unione Europea, che rappresenta 90 confederazioni nei vari paesi...  "La CES è controparte delle istituzioni europee, degli imprenditori a livello europeo ed al momento si realizza una particolare coincidenza perché la presidente di Business Europe ( la Confindustria europea)  l'organizzazione degli imprenditori europei, è Emma Marcegaglia, ex presidente della confindustria italiana. Quindi avremo un dialogo tra italiani, in qualche misura, all'interno del dialogo sociale europeo" fa presente.

Poi sottolinea  le novità emerse dall'incontro con il Presidente della Commissione Europea, il lussemburghese Juncker, il quale " è venuto a dirci delle cose sorprendenti dal punto di vista del sindacato, perchè ha lanciato dei messaggi che sono in totale controtendenza rispetto a quelli che la stragrande maggioranza dei primi ministri e dei capi di stato e di governo lanciano nei propri paesi, inclusa l'Italia.

"Juncker è venuto a dirci - spiega il sindacalista europeo -che la contrattazione deve essere nazionale e settoriale e non soltanto e prevalentemente aziendale, in tutti i paesi;  che il salario minimo non basta;  che ci vogliono i contratti;  ci ha detto che la flessibilità nel mercato del lavoro non è un valore, che anzi il contratto di riferimento deve essere quello a tempo indeterminato, e che si impegnerà nel suo mandato per raccomandare ai vari paesi l'adozione di questo modello rispetto ai processi di deregolamentazione e di attacco alle prerogative negoziali del sindacato confederale e settoriale, che si sono verificati e si stanno ancora verificando nei vari paesi"
Ovviamente andremo  a vedere le carte del presidente Juncker  per tentare di capire se su questi punti si può effettivamente negoziare a livello europeo." (ulteriore approfondimento sull'incontro  http://italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=33682  .(07/10/2015-ITL/ITNET).

(Data di inserimento online 2015-10-07 00:10)

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