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ITALIANI ALL'ESTERO - FESTA UNITA' - DE SANTIS (PATRONATI CEPA):"INNOVARE E RICOSTRUIRE RAPPORTI CON NUOVE MODALITA' : CHI VA ALL'ESTERO DEVE POTERSI SENTIRE SEMPRE UN ITALIANO NEL MONDO"

"Se si è verificata una frammentazione della realtà rivolta al mondo dell'emigrazione c'è però da dire che si è realizzata anche una maggiore presenza dell'Italia all’estero". E' Gilberto De Santis, presidente dell'ITAL UIL e Presidente pro tempore del CEPA, il coordinamento dei Patronati cui aderiscono ACLI, INAS CISL, INCA CGIL e ITAL UIL, ad affermarlo, (partendo dalla riflessione della responsabile del Coordinamento delle Consulte regionali Bartolini) nel corso del suo intervento all'oncontro promosso dal PD /Mondo alla Festa Nazionale dell'UNITA' a Milano, dal titolo "Senza perderci di vista. Una grande Italia oltre l'Italia".

"Il problema è, piuttosto,  "creare sinergia", sostiene De Santis, " e, dunque, bene ha fatto il PD a realizzare una riflessione a più voci, sia che lavorino in Italia che all'estero"

Quanto alla rete dei Patronato, De Santis sottolinea come le loro sedi sono insediate in 40 Paesi del mondo con oltre mille uffici. Ed è proprio sull'ultima riforma del Parlamento in materia di presenza dei Patronati all'estero (devono essere presenti in almeno 8 Paesi esteri) che il Presidente del Coordinamento del CEPA si sofferma, stigmatizzando il legame profondo che lega così i patronati alle comunità italiane all'estero.  Patronati nati nel dopoguerra per assistere i connazionali.  Un ruolo che è stato fondamentale. Ma oggi i Patronati hanno lo stesso ruolo o è indispensabile cambiare il ruolo dei Patronati ?  Un tema sul quale - ha ricordato De Santis - il Comitato per gli Italiani all'estero della Camera promuoverà entro quest'anno un convegno per approfondire quali siano le nuove necessità.

Per il Presidente del Patronato ITAL UIL "Occorre cominciare a pensare ai nuovi strumenti, a sistemi diversi per facilitare il servizio con le nuove generazioni....Per la stessa iscrizione all'AIRE non si può pensare di chiedere di fare 500 chilometri per raggiungere il Consolato più vicino..."

Un altro punto sul quale l'esponente del Patronati ha richiamato l'attenzione: a differenza del passato in cui tutti avevano una grande voglia di tornare in Italia, oggi questa voglia non c'è piu' . Dunque, occorre ricostruire il rapporto, ma - questo il dato fondamentale - attraverso mezzi più moderni."  L'ipotesi : "un fascicolo elettronico"  che  segua l'italiano anche all'estero.
La burocrazia italiana: "occorre snellirla ed occorre che faciliti l'insediamento od il riacquisto della cittadinanza...e' fattore positivo... (vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=33143)  (07/09/2015-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2015-09-07 00:09)

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