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FISCO – ITALIANI ALL’ESTERO: IMU TASI E TARI- NARDI (UIM-EUROPA):”APPELLO ALL’ANCI “INFORMI 8.047 COMUNI ITALIANI BENEFICI PENSIONATI ITALIANI AIRE CON PENSIONE ESTERA”

Manca poco meno di un mese alla scadenza del pagamento delle imposte sugli immobili in Italia, IMU, TASI e TARI. Impegni fiscali a cui devono adempiere anche gli italiani che vivono all’estero per il possesso di uno o piu’  beni immobili in Italia,. Ma, a differenza dal passato, i pensionati italiani, iscritti all’AIRE  sono titolari di un beneficio che prevede la cancellazione del pagamento dell’IMU (Imposta Municipale Unica) e la riduzione di un terzo della TARI (rifiuti) e della TASI (servizi indivisibili), qualora l’immobile non sia locato (affittato: ndr.).

Tuttavia perché questo beneficio venga riconosciuto, i pensionati devono essere titolari di pensione estera, elemento chiarito dal governo solo nelle scorse settimane, e deve essere riconosciuto dal comune nel quale l’immobile è situato. Fattori questi ultimi sui quali si gioca una partita non semplice e sulla quale coesistono dubbi e necessità di chiarimenti da parte dei pensionati e dall’altra la mancata conoscenza della normativa da parte dei comuni italiani, come spiega Dino Nardi coordinatore della UIM in Europa, al microfono di Italialavorotv /Italiannetwork, e responsabile del servizio di consulenza attivato dall’associazione in Svizzera e presso le sedi dell’associazione nel resto del mondo.

“Per motivi che è facile comprendere è un problema che riguarda innanzitutto le comunità italiane in Svizzera sia per la vicinanza geografica all’Italia che per le condizioni di permanenza nella Confederazione facevano pensare ad un rientro in Italia imponendo, quindi, l’investimento dei propri guadagni in un immobile in Italia”. Per Nardi si può tranquillamente affermare che il 95% degli italiani in Svizzera sono in possesso di un immobile in Italia e, dunque, il problema della fiscalità sulla casa è certamente piu’ sentito nella Confederazione che negli altri Paesi del mondo da parte dei nostri connazionali all’estero”.  Tuttavia, dirà più tardi. “anche in Paesi come il BENELUX, in Germania, Regno Unito e nella stessa Francia vi siano  gli stessi problemi.

Il responsabile della UIM-Europa, nel corso dell’intervista, sottolinea le prime perplessità degli esperti sui requisiti dei connazionali previsti dall’art.9 bis e dall’altro sugli adempimenti richiesti perché si potessero avvalere dei benefici previsti. Tant’è – spiega Nardi – che la UIM Nazionale è intervenuta sia presso la Farnesina, che presso il MEF(Ministero Economia e Finanze) che l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) per avere chiarimenti, in realtà mai arrivati” ricordando, poi, come solo a seguito di un’interrogazione parlamentare il MEF abbia chiarito che il connazionale iscritto all’Aire debba  avere una pensione estera , pubblica, dello Stato in cui  è residente.”

Nardi denuncia, poi, come “a meno di un mese dalla scadenza del 15 giugno la gran parte dei comuni italiani non abbia ancora ricevuto comunicazione da parte dell’ANCI  sui benefici di cui sono titolari i pensionati italiani con pensione  estera riguardo all’immobile (a valere sul primo immobile, naturalmente: ndr.) posseduto in Italia”......

L’appello, dunque, è all’ANCI perché finalmente si decida a diffondere agli 8.047 comuni italiani il significato dell’art.9bis” conclude il responsabile della UIM Europa (18/05/2015-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2015-05-18 00:05)

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