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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - FRANZIN(PRES, ITAL UIL- SVIZZERA ): "EFFETTI DECISIONE BANCA NAZIONALE: PREOCCUPAZIONE ZONE FRONTIERA. CALO OCCUPAZIONE. ATTIVITA' INFORMATIVA ACCORDO FISCALE

  Come è cambiata la realtà della Svizzera dopo il Referendum del Febbraio 2014 e soprattutto dopo la decisione della Banca Nazionale di sbloccare il cambio ? Italialavorotv/Italiannetwork lo ha chiesto al Presidente del Patronato ITAL UIL in Svizzera Mariano Franzin....

"Dopo lo sblocco del cambio Svizzero ( da 1,20 ad uno a uno Franco/Svizzero/ Euro) ci sono prodotti e servizi sono diventati piu' cari perdendo così  in termini di competitività all'interno del Paese ma  soprattutto di export” sottolinea l’esponente del Patronato, che segnala gli ultimi dati statistici del Seco, Segretariato di Stato all'Economia, relativi ad un 3,4% di disoccupati. Il che equivale a circa 145.100 disoccupati. Franzin sottolinea anche la tendenza delle imprese ad approfittare della situazione per una “ristrutturazione” interna.

Sta di fatto, però, aggiunge Franzin,  gli esperti svizzeri prevedono per il 2015  un tasso di crescita molto inferiore rispetto al 2014 e le previsioni di crescita del PIL Svizzero passerebbe dall'1,6% allo 0,8%. Non si parla, comunque, di recessione ....

...La situazione diventa, però, preoccupante soprattutto nelle zone di frontiera. In Ticino 60.000 frontalieri italiani stanno paventando la riduzione degli stipendi o il pagamento degli stipendi in euro, ed addirittura l’incremento dell’orario di lavoro, che alcune aziende minacciano di attuare .per recuperare la perdita subita  con la riduzione dell’export.
  I sindacato Svizzero UNIA è immediatamente intervenuto in diversi casi ma non sappiamo ancora con quali risultati, ovvero se le aziende metteranno in atto le minacce che si paventano o dovranno ricorrere forzosamente a queste misure.

Quanto al tentativo di ridurre gli stipendi ai frontalieri giacchè l’apprezzamento del Franco svizzero ha incrementato il valore degli importi degli stipendi, se da una parte è comprendibile che le imprese cerchino di pagare in Euro, dal punto di vista sindacale – afferma Franzin -  non è accettabile. Però il timore c’è che qualcuno  possa metterlo in atto e che gli stessi lavoratori lo accettino, senza rivendicare i loro diritti, per timore di perdere il posto di lavoro. Tuttavia, il presidente del Patronato ITAL fa presente la grande attenzione con la quale il Patronato UNIA, soprattutto in Ticino,  segue l’applicazione dei contratti collettivi di lavoro ed i salari concordati tramite i contratti....

Quanto alle opportunità di lavoro per gli italiani in Svizzera,  il Presidente Franzin cita i dati statistici federali relativi alle assunzioni di lavoratori italiani , che risultano essere stati nel 2014  all’incirca 40.000 , anche se in realtà...(VEDI:http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=29897) (18/04/2015-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2015-04-18 00:04)

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