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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - TRUFFA SVIZZERA - CAMUSSO(SEGR.GEN.CGIL):COMITATO VITTIME MAL CONSIGLIATO. CGIL ESTRANEA .INCA SVIZZERA VITTIMA: MESSI IN DISCUSSIONE ANNI DI OPERATO TRASPARENTE ED UTILE"

“Siamo un’organizzazione attenta alla cortesia istituzionale ma continuo a non capire perché il Comitato chieda un incontro con una organizzazione promotrice che ha rapporti del tutto indiretti in questa vicenda”. La premessa della leader della CGIL Susanna Camuso, in audizione al Comitato per le Questioni degli italiani all’estero, è molto chiara mentre si accinge a rispondere alle domande poste dal Presidente del Comitato Claudio Micheloni su una vicenda “la cui ricostruzione non è coerente – afferma - con quanto e' a nostra conoscenza”. E dunque, siapur  con  “la delicatezza e la riservatezza che richiede  una vicenda sulla quale è in corso un processo penale” Camusso fa presente  “abbiamo subito, ovvero l’associazione dell’INCA Svizzera che ha una convenzione con l’INCA nazionale da noi promossa, ha subito una vera e propria truffa da parte del direttore di uno degli uffici dell’associazione”. 

Poi la sindacalista spiega “noi ne siamo venuti a conoscenza nei passaggi  attraverso la catena delle associazioni, dopo che il Consolato svizzero aveva fatto presente che gli risultavano dei problemi.” Intervento che ha determinato “la scoperta da parte dell’associazione svizzera del fatto che il direttore operava personalmente al di fuori degli strumenti dell’INCA svizzera;  al di fuori del data base della stessa associazione;  al di fuori delle statisticazioni che l’associazione dell’INCA Svizzera è tenuta a fare per legge”. Un’operazione condotta, prosegue la sindacalista, “con un conto corrente intestato personalmente (dal Giacchetta. Ndr), il quale utilizzava una sigla non corrispondente,  ma che poteva richiamare quella dell’INCA, perpetrando una truffa ai danni dei pensionati svizzeri sui trattamenti previdenziali che venivano fatti dalle  Casse svizzere”.
Dunque, ha stigmatizzato Susanna Camusso “non stiamo parlando di erogazioni fatte dall’ente di previdenza italiana e di pensioni di diritto pubblico” ma di importi relativi alla “previdenza complementare”. Cifre che venivano quindi versate sul suo conto corrente per poi erogare queste risorse.”

Susanna Camusso aggiunge inoltre che le organizzazioni in campo si sentono particolarmente vittime perché  ciò ha finito con il “mettere in discussione anni ed anni di operato trasparente ed utile per i cittadini italiani residenti in Svizzera, pur essendo una evidente truffa individuale,  tant'e che quando l’associazione svizzera e' venuta a conoscenza ha anche provato, ed in qualche caso c’è riuscita, ad aiutare quei pensionati.”...

Quanto all’impegno “umanitario”  nei confronti di pensionati ridotti in stato di estremo disagio e  richiesto a piu’ voci dagli esponenti del Comitato per le Questioni degli Italiani all’estero al “grande” sindacato italiano, pur totalmente estraneo, il Segretario Generale della CGIL si è impegnata – nel caso non ci sia decadenza dei termini prevista dalla legislazione elvetica, ad indirizzare- attraverso i propri avvocati - l’azione dei pensionati nella richiesta di risarcimento del danno subito alle casse elvetiche, i cui fondi sono finiti nel conto del signor Giacchetta.(24/03/2015-ITL/ITNET)


(Data di inserimento online 2015-03-24 00:03)

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