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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - RIFORME PREVIDENZA - COLOMBINI(PREVIDENZA INCA CGIL):" MANCANZA POLITICHE LUNGIMIRANTI E COERENTI. PROVVEDIMENTI CONTINGENTI CREANO DANNI PER IL FUTURO"

    Sicurezza Sociale, previdenza e pensioni in particolare: in Italia c'è sempre qualche novità in proposito, spesso non positiva per i pensionati e pensionandi italiani i cui diritti acquisiti vengono talvolta bypassati - se non stravolti - da nuove norme.
Ordunque, qual'è ad oggi il quadro generale della Previdenza in questo nostro, spesso contraddittorio,  Paese ?  Italialavorotv/Italiannetwork lo ha chiesto a Fulvia Colombini, esponente del Collegio di Presidenza del Patronato INCA CGIL e Responsabile dell'Area Previdenza e Assistenza. 

"Si, il quadro generale ormai da molti anni è in continua evoluzione! afferma la sindacalista dell'INCA. Ed, "in particolare, spiega, " l'evoluzione si è susseguita in modo molto negativo dal 2011 in poi, ovvero dalla riforma Fornero. Perchè lì è stato rotto il patto sociale che dovrebbe essere alla base del rapporto tra il cittadino e lo Stato. Un cittadino che può ragionevolmente contare, nel breve termine e negli anni successivi, sulla possibilità di utilizzare il suo diritto alla previdenza. E  lo Stato si impegna a corrispondere a tale diritto.  Anche modificando le norme, certamente, ma con gradualità.
Nel 2011 questo, però, non è avvenuto ! Di punto in bianco la vita di migliaia di persone è cambiata ! Sono cambiate le prospettive lavorative con un forte allungamento. Si sono prodotti una serie di danni, lo vediamo con il tema degli esodati, che ad oggi, ovvero a più di 4 anni di distanza, non sono ancora del tutto sanati."

Eppure, aggiunge Fulvia Colombini,  la legislazione continua a cambiare, tant'è che anche quest'anno la legge di stabilità ha introdotto delle modifiche rispetto a quello che era stato stabilito negli anni precedenti.

La prima "sicuramente positiva"  è l'eliminazione delle penalizzazioni, introdotte dalla legge Fornero, cioè le penalizzazioni per chi nei prossimi 3 anni, fino al 2017, raggiunga il requisito per andare in pensione dal punto di vista contributivo cioè 41 anni e sei mesi per le donne, 42 anni e sei mesi  per gli uomini, a cui dal 2016 verranno aggiunti altri 4 mesi per l'aumentata aspettativa di vita....

  La seconda modifica importante - stigmatizza ancora Fulvia Colombini - riguarda il fatto che la legge Fornero ha determinato sostanzialmente uno squilibrio riguardo a coloro che lavorano fino a tarda età, 70 anni. Parliamo dei magistrati,  dei professori universitari, dei professionisti e così via, che hanno un'alta retribuzione e negli ultimi anni di vita  e rispondono al regime misto contributivo, perchè la riforma Fornero ha stabilito che dopo il 2011 ognuno degli anni successivi sarà calcolato secondo il  regime contributivo. Solo che si sono accorti dopo, che in tal modo queste categorie arrivano al pensionamento con una pensione superiore alla retribuzione....

...  il nuovo presidente Boeri da sempre pensa che il regime sia più sostenibile se si  calcolano le pensioni esclusivamente con il regime contributivo" afferma l'esponente del Collegio di Presidenza dell'INCA, che sostiene "Certo, in linea teorica può essere vero. Cioè la tua pensione è la rendita di quanti contributi tu hai versato:  questo regime di fatto è già in vigore nel nostro paese...

Ed ancora... previdenza complementare e  TFR ....Esodati..........(abstract: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=28289)(25/02/2015-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2015-02-25 00:02)

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