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ITALIANI ALL'ESTERO - V° CONGRESSO UIM - SERA(SEGR.GEN.):"LA UIM: UNA LEOPOLDA STABILE E CONTINUA. DA OGGI APERTI TAVOLI DI LAVORO SU PROGETTI VERAMENTE IMPORTANTI IN ITALIA ED ALL'ESTERO"

    Da oggi comincia per noi una "Leopolda" , potremmo dire scherzosamente, con una serie di Tavoli di Lavoro veramente importanti su progetti di grande rilievo, condotti con professionisti di settore che incidano sostanzialmente sulla realta' dei migranti in Italia ed all'estero"  A dichiararlo ad Italialavorotv/Italiannetwork Alberto Sera,  Segretario Generale della UIM - Unione Italiana degli Italiani nel mondo, ma da oggi solo "migranti", senza alcuna distinzione fra emigrati italiani all'estero o immigrati in Italia.
"Lavorare per temi, per gruppi. Non è infatti importante chi sta negli organismi quanto chi lavora nell'organizzazione" sottolinea Alberto Sera a conclusione del V Congresso dell'Associazione "Made in Italy" come afferma lo stesso sottotitolo del Congresso.  Si perchè, la UIM intende dedicare la propria attenzione su numerose problematiche: dal giovane italiano all'estero, all'antropologo che segue gli immigrati nei rapporti con la giutizia e la sanità, la telemedicina, laddove la sanità e' andata fuori i confini con gli ospedali italiani.... Gruppi di lavoro che si riuniscono per seguire il welfare."

Quanto alla struttura, informa Alberto Sera, in linea con i tempi e le risorse, gli organismi interni della struttura sono stati ridotti: siamo passati da 75 presenti a 27 . Una forte presenza di giovani, donne ed immigrati."

  Ma se il nuovo avanza,  il passato non si rinnega. Ed ecco allora l'attenzione particolare che l'Associazione intende riversare sulle strutture degli italiani all'estero, i Comites. "Bisogna riformarli. Abbiamo perso del tempo appresso a chi doverva farlo ma aveva solo l'intento di eliminarli e c'è quasi riuscito, nel senso che se non si fanno elezioni per otto o dieci anni, e' chiaro che poi diventa difficile in questo organismi sociali - non e' un dovere costituzionale - se non lo sostieni, significa svuotarlo e poi inutile lamentarsi se solo il due per cento ha risposto all'invito elettorale. Senz'altroperchè sono sbagliati  alcuni elementi normativi, ma è un dato i fatto che non si può lasciare uno strumento di democrazia in balia del nulla."

Un'associazione, dunque, maggiormente professionalizzata, ma sarà possibile mantenere queste caratteristiche anche all'estero ?
Soprattutto all'estero e d'altra parte se tutti noi, associazioni o patronati, organismi sociali, non accettiamo questa sfida aprendo ai giovani. Non alle seconde generazioni in emigrazione,che probabilmente sono ormai integrate, ma ai giovani che stanno emigrando, ricostruendo quella che in sostanza era l'emigrazione di una volta anche se con connotati moderni. Sono loro che dovranno lavorare. Tirar fuori le idee, perchè anche all'estero può far volontariato, impresa sociale. Di Made in Italy non c'è soltanto la moda, la cucina..... ma c'è anche il sociale. Noi ce ne abbiamo tanto e possiamo anche esportarlo."....(vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=26024) (17/11/2014-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2014-11-17 00:11)

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