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ITALIANI ALL'ESTERO - GIOVANI ITALIANI - LICATA (REPORT FONDAZ.MIGRANTES): "L'EMIGRAZIONE ITALIANA NON SI E' MAI ARRESTATA".ALLARME MINORI ITALIANI ALL'ESTERO ED "EMIGRAZIONE DEL SEMILAVORATO"

    “In Italia l’emigrazione non si è mai arrestata ma oggi la crisi economica, la disoccupazione arrivata al 40%, complice anche la recessione economica, è diventata ancora più imponente."
  Un dato di fatto evidente, molto meno semplice ed evidente, invece, la raccolta dei dati, invece per Delfina Licata capo redattore del Rapporto sugli Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes , anticipando alcuni dati ed elementi del prossimo Report in occasione del seminario sul ritorno all'emigrazione italiana all'estero promosso dalla Consulta dell'emigrazione degli emiliano -romagnoli nel mondo.
Licata ha sottolineato come il  Rapporto della Fondazione intenda essere un "punto di raccolta" dei dati sulla mobilità italiana il cui universo statistico risulta sfuggente.  Piuttosto sarebbe il caso di definire - per la ricercatrice della Fondazione Migrantes - gli attuali percorsi migratori come "percorsi precari" di piena e veloce mobilità, che gli strumenti come l'AIRE non riescono ad intercettare.

Tuttavia,  l'insieme dei dati riescono a dare un quadro importante del fenomeno, dal quale emergono molte indicazioni sulle scelte degli oltre 4.300.000 italiani nel mondo che fra il 2012 ed il 2013 si sono spostati verso Est, con una crescita dell’8,6% verso l’Asia, soprattutto verso la Cina....e non si tratta solo da industriali  ma anche di un'emigrazione culturale, sentimentale e di cinesi vissuti o nati in Italia da genitori cinesi  che rientrano nel Paese d'origine.
Ma anche recupero di vecchie rotte come quella verso l’America (+4 %) o verso il Brasile (+18mila tra il 2012 ed il 2013)  e l'Australia (+ 2500 ).

Altri elementi, tuttavia, caratterizzano l'emigrazione italiana sulla quale la ricercatrice: non si tratta più solo di meridionali ma numerosissime sono le partenze dalla Lombardia, seguita dal Veneto e dalla Sicilia, "anche se chi parte da queste regioni non sempre è originario di queste Regioni" . Ed i rientri sono in numero inferiore al passato ma se il dato sociale dell'incremento delle partenze risulta preoccupante, ancor più preoccupante è la non attrattività dell'Italia....

Ma Licata ha anche lanciato alcuni allarmi:  l'"emigrazione del semilavorato". Se il 22% dei giovani emigrati italiani è laureato e il 28,7% è diplomato, tuttavia un 83% di questi ultimi ha proseguito in Italia gli studi all'università tralasciando, però, di concluderne il percorso.  "Non sappiamo se all'estero abbia proseguito o meno il percorso di studi, precludendosi così migliori opportunità di lavoro"

Vero e proprio "allarme sociale":  l'incremento dei minorenni italiani che espatriano, a volte separandosi dalla famiglia a volte per raggiungere la famiglia  o con la famiglia (dallo 0,3% del 2010 al 24% del 2011). Notizie che fanno ripensare alla catena migratoria del passato...

Preoccupante la situazione di molti giovani (under 35) all'estero che arrivano a situazioni di vera propria sussistenza. La ricerca ha messo in evidenza con i giovani italiani in Europa arrivano nel 74% dei casi a ridurre fortemente l'uso del  telefono, il  63% il  riscaldamento e perfino le prestazioni mediche....

...e se del tutto diversa è la condizione economico-finanziaria dei ricercatori italiani di Washington e Baltimora...spesso si tratta di una scelta di vita che richiede molta costanza e tanta determinazione per superare tanti ostacoli come lo stress permanente e la solitudine in certi giorni. Non si sentono, però tanto appartenenti all'Italia ma scelgono di più il contesto locale.  Elementi che dicono quanto sia complesso il fenomeno.(16/08/2014-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2014-08-16 00:08)

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