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SINDACATI ITALIANI NEL MONDO - SISTEMA SERVIZI CGIL (CAAF/PATRONATO INCA) CAMUSSO:"CENTRALE RAPPORTO SOLIDARIETA' PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CON CITTADINI. SIAMO STATI UNA GRANDE FORMA DI RISPARMIO PER LA P.A."

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"Una società che presenta due rischi molto forti di una progressiva corporativizzazione, da quella  generazionale, di genere, appartenenze...idee corporative che affondano le radici nelle diseguaglianze dovute anche a modalita' sistematiche" "Non basta, infatti, per Susanna Camusso intervenuta all'''Assemblea nazionale della tutela individuale del sistema servizi della Cgil'' ieri a Roma (video:http://www.youtube.com/watch?v=JlNxfGxJDmo&list=UU2N8qGjkdlWdQZgxg-d3c4A&feature=c4-overview)  la crisi per spiegare che 9 milioni di cittadini hanno difficoltà ad accedere alla sanità" elemento quest'ultimo "molto più forte di altri elementi che si sono succeduti.

Per la leader della CGIL occorre tornare ad approfondire nel rapporto tra P.A e servizi "le ragioni stesse della solidarietà  reciproca che sono le ragioni dell'esistenza Stato e della fiscalità generale. Con l'INPS e l'INAIL si realizzano i primi elementi della funzione di solidarietà sociale. Ciò che sfuggiva ad un recente passato ad Ministro la cui propensione era volta alla tutela assicurativa individuale. E sul tema sempre più dibattuto "nella stessa P.A. quello della che la solidarietà e la delega al privato" che la sindacalista si è soffermata stigmatizzando come proprio nella sanità si finisca tra pubblica e privata per demandare la scelta al cittadino che deve districarsi su quale sia migliore nel mercato della prevenzione, cura, assistenza. Un dato di fatto che - ha fatto presente Camusso "ha determinato progressivamente discriminazioni fra cittadini".

Noi - ha fatto presente la leader del Sindacato -"siamo sostenitori di un'idea positiva di sussidiarietà, non privatizzazione ne' allontamento dell'interlocuzione diretta con la P.A. ...Altro elemento indispensabile: "la semplificazione necessaria ma una gran parte ascrivibile, fa presente la sindacalista, alla legislazione del Parlamento e con costi e risorse per la P.A.. Ed oltretutto - sottolinea -

In questo quadro la leader della CGIL ha posto il tema della "privatizzazione del rapporto di lavoro nei settori pubblici.

  Ed allora si può semplificare la P.A. ? "O si parte da quali risposte deve dare la P.A. o sarà molto difficile..." il pensiero va alle dichiarazioni sulla pressione fiscale. E' vero una parte del Paese è sottoposta ad un eccesso di pressione fiscale.. ma solo una parte...anche perchè nel nostro Paese per la fedeltà fiscale c'è molta strada da fare..."

Che occorra uscire dai luoghi comuni è lapalissiano per il Segretario Generale della CGIL, che occorra invertire la rotta sembra che lo sia altrettanto. E' il caso della "disoccupazione crescente ed al contempo dell'allungamento indiscriminato dell'età pensionabile in un Paese che ha chiuso le porte ai giovani e quando apre spiragli li apre in termini di precarietà...ma così - dirà subito dopo - si chiudono le porte alla possibilità di innovare e anche all'esperienza di crescita. Ciò mette  in discussione la crescita positiva e qualitativa di un sistema" Dunque "Occorre uscire dai luoghi comuni ed accettare la sfida....è fondamentale". 

Quanto al rapporto con la P.A. Camusso avverte "sappiamo assolutamente che se il processo continua così avremo momenti di crisi perchè non ce la faremo ad autocavarcela dentro lo schema. E pensiamo che sia legittimo rivendicare nei confronti dell'Amministrazione pubblica e dell'Amministrazione degli Enti una relazione diversa con i Patronati e con i servizi. Bisogna uscire fuori dall'idea che un servizio che è reso sarebbe una forma del costo della politica, di casta, di statalizzazione.  Noi siamo stati una grande forma di risparmio della P.A. e bisogna che prima o poi qualcuno lo riconosca."
Poi spiega "Lo abbiamo fatto non perchè siamo buoni samaritani che decidono di intervenire. Lo abbiamo fatto perchè li c'è un pezzo fondamentale della nostra relazione con i lavoratori/trici e con i pensionati, scegliendo esplicitamente che quella è una parte della confederazione italiana del lavoro. Ma non è che questo possa tradursi nel fatto che non ci venga riconosciuto il fatto che abbiamo risolto una serie di problemi che l'A.P. aveva determinato". 
E la sindacalista assicura "Noi siamo pronti a ragionare sulla nostra trasformazione. Quello che non siamo pronti a fare è continuare ad inseguire l'assenza delle risorse per le prestazioni che noi per l'A.P. diamo."
Poi Susanna Camusso sottolinea " Bisogna provare a ricostruire un sistema virtuoso ...si può anche decidere che venga dato tutto a corpi intermedi ma lo si decida in trasparenza e quindi li si metta in condizione di farlo efficacemente....."(vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=19677) (26/02/2014-M.F.ITL/ITNET) 

(Data di inserimento online 2014-02-26 00:02)

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