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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO -DONNE -PARITA' - PICCININI(PRES.INCA CGIL):"TROPPE VOLTE VIENE RAPPRESENTATO COME UNICA CONDIZIONE CONTRARIO DIRITTO COSTITUZIONE. MAI COME ORA ABBIAMO VISTO TANTA DISPARITA'"

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  "Una lotta continua l'affermazione dei diritti costituzionali" che riguardano le donne, sottolinea Morena Piccinini, Presidente dell'INCA CGIL, il patronato che "ancora una volta dedica la giornata dell'8 marzo ad una riflessione sugli articoli della Costituzione italiana".
Questa volta l'iniziativa è stata dedicata "ai sinonimi e ai contrari della Costituzione dal punto di vista delle donne", spiega la sindacalista, "perchè troppe volte ciò che viene rappresentato come unica condizione è il contrario del diritto costituzionale... La Costituzione fa della parità il principio fondante, eppure mai come ora abbiamo visto tanta disparità, tanta diseguaglianza tra uomini e donne, tra diverse condizioni di lavoro all'interno delle stesse categorie ed all'interno delle stesse aziende.

La costituzione parla dell'affermazione della difesa della famiglia, ma in realtà mai come ora abbiamo visto quanto tutto l'ambito solidaristico è racchiuso in una famiglia sempre più stretta che non ce la fa più. Come in realtà le istituzioni non siano in grado di aiutare le persone nell'affermazione di sè ed anche nelle pari opportunità. Ecco che ancora una volta per noi 8 marzo significa parlare di Costituzione...

Nella realtà del lavoro del Patronato questa disparità emerge con evidente chiarezza. Prendiamo un dato, esemplifica la Presidente dell'INCA "la gestione delle domande di pensione. Mediamente, ancora oggi con molte difficoltà, al maschile si tratta di arrivare alla pensione di anzianità ("anticipata"), 40/41 anni di lavoro, spesso in età relativamente giovane.
Parlare di pensione al femminile, significa parlare di pensione di vecchiaia, che in passato erano 55 anni - forse troppo pochi - ma poi diventano 60 ed immediatamente diventano 65, ma siamo proiettate ai 67, che non basteranno e diventeranno 70.  E lo dico con certezza che diventeranno 70 perchè in alcune aree del nostro Paese a 67 anni avranno una pensione talmente bassa che automaticamente saranno proiettate verso i 70. 

Ma non basta: facciamo un altro esempio di profonda sperequazione...quando parliamo della responsabilità familiare, abbiamo fatto tante battaglie per gli strumenti a sostegno e allora perchè abbiamo una fila di donne che vengono a chiedere il congedo per la 104 perchè sono le uniche incaricate di gestire la disabilità o la fragilità familiare...

Disparità profonde che generano condizioni complesse e spesso assai difficili che le donne affrontano con innegabile realismo talvolta riuscendo capovolgere le situazioni a loro favore. Elementi di una quotidianità affidati dall'INCA ad un volume che presenta un interessante e molto vario - per età, condizione economico-sociale, professionale, ed anche sensibilità  - spaccato della quotidianità italiana scritto dalle stesse protagoniste.

"Una costante in tutte, sottolinea la Presidente dell'INCA, il senso più profondo di affermare tutte insieme una idea di Paese che fa della presenza delle donne, del valore e del lavoro delle donne l'elemento di sviluppo del progresso. E questa è la costante dalla tredicenne all'ottantenne che hanno contribuito a questa pubblicazione.(integrale: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=42579)"(07/03/2013-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2013-03-07 00:03)

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