PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - ESITI DEL PROGETTO "ESOPO": PRESENTATI DALL'INCA FRANCIA E INCA NAZIONALE A ROMA: CARENZA DI CONOSCENZA E INFORMAZIONE DIRITTI SOGGETTIVI IN MATERIA DI TUTELA E CURA SALUTE
Sui diritti relativi a cure mediche, infortuni sul lavoro e malattie professionali il progetto comunitario Esopo - i cui risultati sono stati presentati oggi a Roma dall'INCA Francia e INCA Nazionale - ha infatti messo in evidenza quanta strada ci sia ancora da fare per assicurare una piena e corretta informazione nel raggiungimento di diritti che la legislazione comunitaria assicura (vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=39549 ).
Il progetto che ha visto la partecipazione anche delle sedi INCA di Inca Belgio, Inca Spagna, Inca Slovenia, Inca Regno Unito, CGIL Italia, CC.OO Spagna, OSO Slovenia, con il contributo dell'IRES, l'Istituto Ricerche Economiche e Sociali della CGIL che ha elaborato i dati della ricerca, ha evidenziato su un campione di oltre 900 questionari la scarsa conoscenza della normativa in materia. Dunque, se “soddisfazione per il lavoro svolto e per il rapporto che si è riusciti a stabilire con quanti hanno partecipato al complesso questionario, preoccupazione, invece, viene espressa dal Presidente dell’INCA Francia, Italo Stellon, che ha coordinato il Progetto Esopo, per gli esiti della ricerca. “L’INCA – afferma Stellon ad Italialavorotv/Italiannetwork - ha avuto una conferma della scarsa conoscenza delle regole europee in materia di sicurezza sociale da parte delle persone che si spostano all’interno dell’Unione. In particolare, l’indagine segnala che la conoscenza è sempre postuma, rispetto agli accadimenti. Il problema è, invece, rendere le persone consapevoli preventivamente dei propri diritti, anche perché conoscendoli preventivamente ci si prende più cura di noi stessi sia nell’ambito del lavoro sia nell’ambito della vita di tutti i giorni.”
Stellon ammette che sostanzialmente “tutte le campagne che sono state fatte fino ad oggi sulla sicurezza sul lavoro e nella gestione della vita quotidiana hanno avuto un ritorno limitato in termini di sicurezza al punto tale che se volessimo considerare il campione trattato come espressione della totalità non potrebbero che tremare i polsi ai padri dell’Europa” afferma l’esponente dell’INCA Francia –“perché significa che abbiamo costruito un’Europa dove i cittadini non hanno la consapevolezza di essere cittadini dell’Europa e molte volte hanno poca consapevolezza di essere cittadini degli Stati membri. Quindi esiste una grande preoccupazione”....
Per il Dottor Marco Bottazzi, coordinatore dello staff medico dell'INCA, "Uno dei dati che emerge chiaramente dai risultati del Progetto comunitario Esopo è che tutto il sistema di salute e sicurezza derivante dalla normativa quadro comunitaria dell’89 interviene pochissimo nella diffusione tra i lavoratori delle conoscenze dei diritti in tema di malattia, di malattia professionale, di infortunio, di assistenza sanitaria, il che vuol dire che manca, sicuramente, un pezzo importante di formazione ai lavoratori." E Bottazzi sostiene "Pensiamo che la legislazione nazionale derivante dalla normativa comunitaria dovrebbe prevedere la possibilità di diffondere queste conoscenze e queste informazioni ed utilizzare quel momento importante nei posti di lavoro per rendere i lavoratori consapevoli di quali sono i diritti che possono esercitare nel Paese in cui stanno lavorando."
"Il dato della conoscenza fra le donne di tutti quelli che sono i diritti caratterizza un po’ tutte le ricerche che sono state fatte in questi anni. La spiegazione che in genere viene data è di un maggiore ruolo delle donne per l’attività di cura e di assistenza del nucleo familiare. Un maggiore impegno e, diciamo, anche obbligo di confrontarsi con le normative, con le leggi del Paese che li ospita, a partire dalla tutela della maternità, della riproduzione, della crescita dei figli, mentre l’uomo tende ad avere rapporti con il sistema sanitario del Paese che lo ospita dopo un bel po’ di anni, cioè quando comincia a farsi sentire l’età e quindi a farsi sentire i problemi di salute. ...
Quanto alle paritetiche risultanze fra il Progetto Esopo e studi fatti in Canada o negli stati Uniti ...? "Devo premettere che quegli studi sono degli anni 80 e 90 e a distanza di piu' di vent'anni la fotografia che esce dall'indagine esopo e' esattamente sovrapponibile a quella di vent'anni fa' fatta sui lavoratori messicani o del centro America che si trasferivano negli Stati Uniti o Canada. Il che vuol dire che non abbiamo sicuramete fatto abbastanza tesoro di quella esperienza, perche' sembra si parta da zero. "
"Una grande carenza di conoscenza soprattutto nell'ambito della migrazione, di quelli che sono gli spazi del diritto. Credo che ci sia una conoscenza piu' ridotta per quanto riguarda i diritti esigibili, piuttosto che per quanto riguarda l'ambito del diritto che attiene ai doveri." Ad affermarlo Morena Piccinini, Presidente dell'INCA Nazionale nel corso della presentazione a Roma dei risultati del Progetto Esopo, coordinato dall'INCA Francia da parte dell'Istituto di Ricerca IRES della CGIL.
"Sara' che siamo molto viziati da quella che e' l'esperienza italiana - prosegue la sindacalista dell'INCA - ma mi pare che anche in altri paesi europei la dimensione sia abbastanza simile: una grande attenzione a rappresentare ai cittadini immigrati e quali sono i doveri ai quali devono attenersi, per potersi integrarsi in un territorio, una scarsa attenzione di tutti a rappresentare quali sono i diritti esercitabili." E, dunque "Esopo e' per noi una occasione molto importante non solo perche' fa' seguito al primo progetto comunitario TESSE e perche' e' anticipato e del terzo progetto coordinato dal Regno Unito, ma perche' ci dice che c'è tanta materia di lavoro sulla quale noi avremo bisogno di lavorare, perche' nella misura in cui ci rendiamo conto che c'e' questo livello di scarsa conoscenza, noi stessi ci dobbiamo porre immediatamente nel dibattito"
Dunque è in primo luogo l'Europa che deve saper affrontare il problema. Ecco credo che dobbiamo cominciare a mettere in campo delle sollecitazioni affinche' questo tema sia assunto in tutta la sua globalita'. Perche questa ricerca credo che dovra' parlare in primo luogo all'Europa....(27/10/2012-ITL/ITNET)