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RICERCA SCIENTIFICA ITALIANA NEL MONDO - L'ON.GARAVINI(PD/ESTERO): "PROGETTO "PRIME" PER IL RITORNO DEI "CERVELLI" ITALIANI ALL'ESTERO

(2009-04-22)

  Punta al rientro dei ricercatori italiani all'estero la proposta presentata oggi alla stampa dall'On. Laura Garavini(PD/estero) con la partecipazione del Prof. Adriano Aguzzi, Direttore Istituto di Neuropatologia dell?Universit? di Zurigo, del Prof. Andrea Biondi del  Kings College a Londra, del ricercatore Giandomenico Iannetti, dell'Universit? di Oxford
e  Riccardo Spezia del CNRS a  Parigi

  La proposta di legge PRIME ? nata con il metodo Wiki in collaborazione con diversi ricercatori italiani nel mondo ed ? stata presentata in occasione del 100? compleanno della professoressa  Rita Levi Montalcini.
La proposta di legge mira ad  incentivare il ritorno dei cervelli italiani all?estero e ?rendere pi? internazionale? il mondo universitario italiano.

  Un?iniziativa realizzata con il  contributo dei giovani ricercatori italiani che lavorano in Inghilterra, Francia, Germania, Svizzera e Olanda, porta le firme di Gozi, Boccia, Concia, Madia, Mogherini, Zampa, i deputati PD eletti all?estero e la capogruppo del PD in Commissione Cultura, Manuela Ghizzoni

  "La nostra proposta di legge parte da una  domanda, ha fatto presente l'on. Garavini: cosa frena il ritorno dei ricercatori italiani? Diverse analisi degli ultimi anni dicono che gli scienziati italiani all?estero lamentano un?assenza di meritocrazia in Italia, un sistema di carriera poco trasparente, progetti di ricerca non sempre valutati nel rispetto degli standard internazionali, scarsit? di fondi rispetto alla media europea e scarsa indipendenza per la ricerca (?politicizzazione?).

  La Fondazione PRIME metter? a disposizione borse di ricerca a scienziati con esperienza all?estero. Le borse vengono assegnate secondo i criteri di valutazione internazionale. La decisione spetta ad un Comitato scientifico composto in maggioranza da professori europei nominati dall?European Science Council. I ricercatori ricevono le borse non sulla base di concorsi, ma sulla base di ?peer review?, cio? sulla base della valutazione del progetto proposta da parte dei migliori esperti internazionali in materia. Il ?peer review? ? un metodo collaudato da anni nel mondo della ricerca. Le lingue di lavoro di PRIME sono l?italiano e l?inglese.

  Il ricercatore realizza il suo progetto con un?universit? partner in Italia. Diversamente dal passato, seguendo le ottime esperienze raccolte all?estero, ai ricercatori viene data la massima autonomia nell?esercizio del loro lavoro scientifico al fine di raggiungere i migliori risultati. Il ricercatore ha l?ultima parola su quali dottorandi e post-dottorandi vengono assunti come collaboratori. Con il consenso del comitato scientifico il ricercatore pu? cambiare l?universit?-partner nel caso in cui la collaborazione della facolt? sia insufficiente. Questa metodologia non ammette scuse: il successo del progetto ? esclusivamente nelle mani dei ricercatori.

Alla fine i risultati dei progetti vengono nuovamente valutati da esperti internazionali in materia (che sono sempre diversi da quelli che hanno fatto la valutazione iniziale). Solo se i risultati dei progetti raggiungono standard di eccellenza internazionale vengono valutati positivamente. E solo a quei ricercatori che hanno superato questo severo processo di selezione si aprono le porte delle universit? italiane. ? una regola severa, ma una regola di meritocrazia e trasparenza che viene chiesta proprio da parte dei ricercatori italiani all?estero.

Rispetto al passato la legge PRIME non lascia nel buio gli scienziati che rientrano. PRIME garantisce sin dall?inizio una prospettiva di stabilizzazione per coloro che avranno superato il severo processo di valutazione. Chi ? valutato positivamente da PRIME ha i presupposti per ricevere dal CUN i requisiti per poter insegnare alle universit? italiane. Per la chiamata diretta di questi ricercatori PRIME prevede un fondo apposito.

Le borse di ricerca che vengono assegnate da PRIME reggono la concorrenza internazionale. Gli Junior Team Leader, che possono avere al massimo 35 anni e devono aver passato almeno tre anni all?estero, ricevono fino a 250.000 Euro all?anno. Ai Senior Team Leader a cui ? richiesta un?esperienza di almeno 5 anni all?estero vengono dati fino a 400.000 Euro all?anno. Con queste risorse dovranno essere finanziate anche le attrezzature di cui si avvale il ricercatore. Tali attrezzature al termine del progetto rimarranno all?universit? che assume il borsista PRIME.

  Per le universit? prevediamo degli incentivi finalizzati a non dover scegliere il raccomandato di turno ma ad ospitare un borsista PRIME: visti i severi metodi di scelta le universit? hanno la garanzia di ospitare un progetto di eccellenza internazionale. Inoltre ricevono un ?overhead? per i costi organizzativi del 10 per cento. Possono usufruire degli eventuali brevetti scaturiti dal progetto e possono usufruire degli incentivi per la chiamata diretta di un borsista PRIME.

La Fondazione PRIME sar? sostenuta da fonti diverse: il patrimonio di base viene dalla Finanziaria. Inoltre sono previsti, oltre a donazioni, possibili co-finanziamenti con soggetti pubblici e privati (locali, regionali, nazionali, internazionali). Per i soggetti che co-finanziano progetti PRIME sono previste agevolazioni fiscali.

La legge PRIME segue la raccomandazione del Presidente Napolitano che ha descritto la ricerca come una leva fondamentale per la crescita della societ?. PRIME stimola lo Stato e altri soggetti pubblici e privati ad investire di pi?. Con la Strategia di Lisbona l?Italia si ? impegnata ad aumentare nei prossimi anni i fondi per la ricerca. Con PRIME si disporr? di uno strumento importante per garantire che questi investimenti vadano a favorire una ricerca meritocratica.

In sintesi, afferma l'esponente delle comunit? all'estero: la fondazione PRIME e i suoi progetti garantiscono  una internazionalizzazione della ricerca italiana, il ritorno dei cervelli italiani emigrati all?estero, una meritocrazia a dimensione europea, trasparenza nella scelta dei progetti sulla base di una valutazione internazionale, l?opportunit? di fare carriera anche in et? giovane, il sostegno di una ricerca di eccellenza,  strutture e fondi all?altezza della concorrenza europea, una piena indipendenza del lavoro scientifico.(22/04/2009-ITL/ITNET)

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