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ECONOMIA / FINANZA - EUROPA - CESE : INDISPENSABILE RIDEFINIRE LE REGOLE DI BILANCIO DELL'UNIONE EUROPEA PER FAVORIRE RIPRESA SOSTENIBILE E TRANSIZIONE GIUSTA

(2021-09-20)

L'audizione organizzata dal Comitato economico e sociale europeo (CESE)  sulle prospettive della governance europea  sostenibile dopo la crisi del COVID-19h a evidenziato la necessità di una riforma delle regole di bilancio dell'UE applicabili negli Stati membri al fine di garantire una ripresa sostenibile post-COVID-19 e assicurare gli investimenti pubblici che serviranno per la transizione verde e digitale.

Rimodellare definire le regole di bilancio dell'UE è indispensabile per consentire l'avvio di una ripresa sostenibile e per rafforzare gli investimenti pubblici che prepareranno l'UE alla duplice transizione verde e digitale. È questa l'idea di fondo sottesa all'audizione, organizzata sia a Bruxelles che online dalla sezione Unione economica e monetaria, coesione economica e sociale (ECO) il 10 settembre 2021, e collegata all'elaborazione del parere del CESE sul tema Ridefinire il quadro di bilancio dell'UE per una ripresa sostenibile e una transizione giusta.

La revisione delle regole di governance economica era già iniziata prima della pandemia di coronavirus, ma era stata sospesa a causa dell'aggravarsi della crisi e dell'attivazione della clausola di salvaguardia generale prevista dal patto di stabilità e crescita. "È quindi importante riprendere quanto prima il processo di revisione", ha dichiarato il presidente della sezione ECO Stefano Palmieri. "Tuttavia, invece di un 'ritorno alla normalità' l'UE ha bisogno di una 'svolta' verso un quadro di governance economica riveduto, riequilibrato e orientato alla prosperità, che attribuisca lo stesso peso a una serie di obiettivi politici fondamentali, quali la crescita sostenibile e inclusiva, la piena occupazione e il lavoro dignitoso, un'economia sociale di mercato competitiva e finanze pubbliche stabili"

Alle parole di Palmieri ha fatto eco l'intervento di Luca Jahier, presidente del gruppo di studio per il parere del CESE, il quale ha sottolineato che è giunto il momento di lavorare a una revisione delle regole di bilancio europee più equilibrata e più favorevole alla crescita sostenibile. "Prima la pandemia e ora l'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza hanno modificato radicalmente lo scenario rispetto agli anni precedenti: abbiamo bisogno di un approccio diverso, che ci consenta di stabilizzare nel medio periodo le nostre economie, finanziarne la transizione verde e digitale e avviare percorsi di aggiustamento del debito flessibili e specifici per paese".

Per gli esperti intervenuti sul come  configurare il nuovo quadro di governance economica per garantire che le politiche di bilancio abbiano come duplice obiettivo sia la sostenibilità a lungo termine che la stabilizzazione a breve termine possibili avviare delle riforme senza modifiche del Trattato

Esperti della società civile organizzata e del mondo accademico hanno discusso con i responsabili decisionali di come andrebbe .

Sebastian Dullien, rappresentante dell'Istituto di politica macroeconomica (IMK), ha fornito una serie di elementi di contestualizzazione da un punto di vista economico, descrivendo i principali "cantieri" del quadro di bilancio in vigore: le attuali regole di bilancio non sono sufficientemente di stimolo agli investimenti, tendono ad essere procicliche, potrebbero imporre un'eccessiva austerità nei prossimi anni e sono troppo complesse. Dullien ha poi illustrato alcune proposte concrete di riforma, tra cui, ad esempio, una regola d'oro (golden rule) per gli investimenti pubblici, una regola di spesa per le categorie di bilancio non cicliche e un incremento dell'ancoraggio del debito.

René Repasi, dell'Università Erasmus di Rotterdam, ha completato la presentazione di queste proposte di riforma con un'analisi giuridica, sottolineando che esse possono essere attuate con i Trattati in vigore e che disponiamo di un margine di manovra per realizzarle, a condizione di raggiungere l'obiettivo principale, che è quello di evitare i disavanzi eccessivi.

Dullien e Repasi, insieme ad altri loro colleghi, lavorano attualmente all'elaborazione di uno studio interdisciplinare, commissionato dal CESE, dedicato a due temi principali: la necessità economica di eventuali riforme e la loro fattibilità sotto il profilo giuridico. Lo studio sarà pubblicato in ottobre.

Nel toccare l'argomento della consultazione pubblica sulla revisione della governance economica avviata nel febbraio 2020, Marco Buti, capo di gabinetto del commissario europeo per l'Economia Paolo Gentiloni, ha dichiarato che la Commissione è pronta a rilanciarla, dopo essere stata costretta a sospenderla con l'insorgere della pandemia. La revisione aveva fatto il punto sugli insegnamenti tratti durante la crisi finanziaria e del debito sovrano a livello mondiale, e uno di questi è ormai perfettamente evidente: dopo la pandemia, le regole di bilancio non sono più considerate solo come uno strumento per controllare il debito pubblico, ma anche come un modo per realizzare investimenti pubblici, che sono centrali per il futuro della nostra società.

Da parte sua, Thierry Philipponnat, a nome di Finance Watch, ha affermato che non può esistere sostenibilità del debito senza sostenibilità sociale e ambientale, e ha proposto di trasformare la disciplina di bilancio in uno strumento per lo sviluppo, investendo in un futuro sostenibile.

Marcello Messori, dell'Università LUISS, ha sottolineato che lo sviluppo sostenibile dell'UE nel periodo post-pandemia è incompatibile con un'applicazione meccanica delle regole di bilancio di prima della pandemia, e che è importante, quindi, sfruttare le possibilità offerte dagli "accordi contrattuali" del Consiglio europeo, precedentemente respinti nel 2013, al fine di semplificare e modificare le vecchie regole di bilancio.

La rappresentante dell'Università McGill Alicia Hinarejos, intervenuta con un videomessaggio, ha convenuto che i Trattati consentono un certo margine di manovra e che è possibile modificare le regole in materia di spesa apportando delle modifiche al solo diritto derivato, e cioè senza che sia necessaria una riforma del Trattato.

Verso una governance di bilancio dell'UE più democratica e più efficace

In questo contesto, uno dei nodi è come riuscire a rafforzare il ruolo dei parlamenti, rendere le regole di bilancio dell'UE più democratiche e migliorare l'adesione a tali norme da parte dei cittadini europei, instaurando un dialogo chiaro con le organizzazioni della società civile.

Philip Gerson, del Fondo monetario internazionale (FMI), ha sottolineato che il quadro di bilancio dell'UE presenta notevoli margini di miglioramento, poiché non è esente dal rischio di incoerenze e sovrapposizioni tra le sue diverse parti.

Sulla stessa lunghezza d'onda, James Watson, rappresentante di BusinessEurope, ha convenuto che le regole sono diventate troppo complesse e ha chiesto che vengano semplificate e anche comunicate meglio, il che del resto ne faciliterebbe l'applicazione. Le regole, ha insistito, devono essere credibili e applicabili.

Lukas Oberndorfer, in rappresentanza della Camera federale austriaca del lavoro (AK), ha affermato che il futuro quadro di bilancio deve consentire una trasformazione sociale ed ecologica, e che è necessario un cambio di rotta per puntare non alla crescita economica bensì al benessere umano, alla riduzione delle disuguaglianze sia tra paesi che all'interno di ciascun paese, nonché a governi collaborativi, democratici e altamente efficienti.

Su questo tema Päivi Leino-Sandberg, dell'Università di Helsinki, si è soffermata nel suo intervento sul rapporto tra democrazia e parlamenti, sottolineando che le attuali regole potrebbero essere rese più democratiche rafforzandone la titolarità a livello nazionale, ossia spiegando le ragioni sottese alle misure adottate e chiarendo l'articolazione delle competenze (chi fa che cosa).

Infine Margarida Marques, europarlamentare e relatrice della relazione del PE sulla revisione delle regole di governance economica dell'UE, approvata nel luglio 2021, ha concluso che pervenire ad un consenso mediando tra i diversi punti di vista, come pure tra le varie famiglie politiche e le parti sociali, è un elemento della massima importanza. Oggi la realtà che abbiamo di fronte a noi è completamente diversa da quella dell'epoca del Trattato di Maastricht, e ora è importante valutare se quelle regole abbiano funzionato oppure no. Dato che appare evidente che le norme attuali non sono abbastanza flessibili, abbiamo bisogno di nuove regole.

In conclusione Dominika Biegon, relatrice del parere del CESE, ha dichiarato: "Al contrario di quella che è in genere l'opinione comune, dall'audizione è emerso che il quadro di bilancio dell'UE può essere notevolmente migliorato senza che occorra modificare i Trattati dell'UE. È possibile mettere fine alla cronica mancanza di investimenti pubblici e lasciare agli Stati membri un più ampio margine di manovra per lottare efficacemente contro le future recessioni economiche. Le istituzioni dell'UE non dovrebbero far passare altro tempo e devono invece proporre quanto prima riforme pragmatiche del quadro di bilancio dell'UE, per aprire la strada a una ripresa sostenibilee ad una transizione giusta".

Tutti i contributi presentati nel corso dell'audizione andranno ad arricchire il parere del CESE: il testo dovrebbe essere adottato nella sessione plenaria di ottobre e le raccomandazioni che vi vengono formulate serviranno anche ad alimentare il dibattito a livello europeo che sarà organizzato nel quadro della Conferenza sul futuro dell'Europa. (20/09/2021-ITL/ITNET)



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