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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - CONVENZIONE PATRONATI/MAECI - PRES. INCA CGIL PAGLIARO "RENDERE PIU' ACCESSIBILE ASSISTENZA A ITALIANI ALL'ESTERO. NOI L'ABBIAMO DATA PER 75 ANNI. SIAMO QUI A RINNOVARLA"

(2021-07-13)

  "A partire dall'introduzione della Presidente Imburgia sono state pronunciate parole chiare in questa discussione, che apprezzo moltissimo. E del resto non poteva essere diversamente perchè il sistema dei Patronati è abituato alla concretezza e lo abbiamo anche dimostrato nel corso della pandemia, la cui motivazione - lo ha ricordato Petteni - discende dall'articolo 38 della Costituzione e sancita piu' volte da parecchie sentenze, come la n.42 della Corte Costituzionale". A ribadirlo all'incontro promosso dalla Commissione Sicurezza Sociale del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero sulla Convenzione Patronati/Ministero degli Affari Esteri, è stato il Presidente del Patronato INCA CGIL, Michele Pagliaro, che ha fatto presente "Noi siamo custodi di un ruolo a cui non vogliamo rinunciare. Lo abbiamo dimostrato anche in un momento così difficile come la pandemia".

  Ma non solo. Nei prossimi giorni si  ricorderà l'anniversario della tragedia mineraria a Marcinelle. " Ebbene noi eravamo lì prima della strage perchè il Patronato ha seguito i flussi migratori ed ha costruito in tutti questi anni una cultura della tutela individuale degli italiani all'estero. Ed è quanto avviene anche oggi"  in un'epoca in cui l'emigrazione  ha cambiato connotazione: c'è un'emigrazione circolare, di ritorno ed al tempo stesso flussi di italiani che vanno via per molte ragioni:  una migliore qualità della vita, per lo studio, ed anche  per l'altissima pressione fiscale che c'è nel nostro paese". 

Arrivando al presente, Pagliaro ha sottolineato  "con i nostri connazionali, abbiamo vissuto, in quest'anno e mezzo caratterizzato dalla pandemia, momenti difficili anche nella civilissima Europa, che ha trattato i nostri giovani non sempre come avrebbe dovuto, mostrando un volto dell'Europa che non avremmo voluto mai vedere in quest'Europa sociale che fa fatica ad affermarsi nei tempo presente.  Sicchè molti dei nostri giovani sono stati costretti a ritornare in Italia. E ci siamo prodigati per dare loro assistenza, cercando di fornire strumenti di sostegno, come la possibilità di accedere al REM (Reddito di Emergenza)". 
Infine, "sicuramente nell'ultima fase della pandemia c'è stata un'evoluzione. Ci sono le risorse del PNRR. Mi auguro che l'Europa cambi definitivamente atteggiamento ma noi abbiamo sperimentato sulle nostre spalle il vissuto di questa importante esperienza".

Quanto, allo specifico della Convenzione Patronati /Maeci ha tenuto a puntualizzare il Presidente del Patronato INCA CGIL "Con i Consolati siamo abituati a collaborare è però chiaro che avere un quadro di regole certo sicuramente è un fatto positivo che dà certezza a noi ed agli emigrati. E lo voglio sottolineare  perchè  come veniva riportato in precedenza, sappiamo benissimo quale sia la condizione di parecchie Ambasciate e  Consolati, in termini di ridotte risorse umane, tant'è che il paradosso è che alcuni consolati addirittura esternalizzano i servizi ma il  ricorso ad una convenzione potrebbe anche determinare dei risparmi.  Eppure, io che  sono all'INCA da quasi due anni ho perso il conto degli aggiornamenti della convenzione che abbiamo inviato al Ministero. Per cui credo che la discussione odierna,  così come è stato fin dall'inizio,  debba continuare con la stessa chiarezza per  capire se ci sono margini per proseguire sulla strada della convenzione, giacchè  vogliamo sistematizzare il nostro lavoro e vogliamo rendere accessibile l'ambito ai nostri connazionali all'estero.

Inoltre, si tenga conto che, come accade nel nostro paese, anche all'estero i nostri emigrati sono spesso vittime di faccendieri, che spillano risorse".  Sicchè,  ritengo che all'alba del terzo millennio il nostro paese dovrebbe riflettere sulle prerogative dei Patronati,  previste dalla legge 152 del 2001, entrata in vigore 20 anni fa. In ventanni i flussi migratori purtroppo sono aumentati, in quanto sono più gli italiani che vanno via dal nostro paese che gli immigrati che arrivano.
Il presidente dell'Inps presentando il  bilancio di previsione ha enfatizzato i problemi di questo paese in ordine al fatto che c'è un invecchiamento della popolazione ed una denatalità che continua ad aumentare mentre i giovani emigrano. Sono giovani che hanno profili diversi, spesso giovani su cui le famiglie italiane hanno investito ingenti risparmi e risorse,  con un alto livello di scolarizzazione. Ebbene, ritengo che questo Stato che fa fatica a creare le condizioni economiche e sociali di vita nel proprio Paese - perchè non tutte le migrazioni sono una scelta - dovrebbe quantomeno sforzarsi di rendere più accessibile l'assistenza all'estero.  Noi questa disponibilità l'abbiamo sempre data, da oltre 75 anni a questa parte, la vogliamo dare anche all'estero e siamo qui a rinnovare la nostra disponibilità." ha concluso il Presidente del Patronato INCA CGIL (13/07/2021-ITL/ITNET)

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