Direttore responsabile Maria Ferrante − venerdì 26 aprile 2024 o consulta la mappa del sito
italialavorotv.it

Sponsor

FORMAZIONE - EUROPA/SPAZIO EU ISTRUZIONE - CESE: UTILIZZARE RECOVERY ED ALTRI INVESTIMENTI PER SOSTENERE CRESCITA ECONOMICA NELL'AMBITO TRANSIZIONE DIGITALE E VERDE MIGLIORANDO QUALITA' E INCLUSIVITA' ISTRUZIONE E FORMAZIONE

(2021-05-04)

IL CESE ritiene che per promuovere le competenze necessarie ad una società più giusta, coesa, sostenibile, digitale e resiliente sia necessario ottenere un'istruzione, una formazione e un apprendimento permanente di alta qualità e inclusivi per tutti, con la definizione di obiettivi raggiungibili a lungo termine raggiungibili e un sistema di monitoraggio costante all'interno dello Spazio europeo dell'istruzione (SEE) per ciascuno Stato membro.

L'insegnamento delle competenze chiave, inclusa la sensibilità sociale, l'empatia, il dialogo interculturale e le capacità di cittadinanza, dovrebbe essere applicato all'intero processo di istruzione e formazione. Il parere del CESE sottolinea anche l'importanza di adottare un approccio olistico all'attuazione delle recenti iniziative dell'UE in materia di istruzione, istruzione e formazione professionale, competenze, istruzione giovanile e competenze digitali.

Per cui il CESE invita gli Stati membri a garantire un sostegno efficace a coloro che incontrano difficoltà nell'accedere a un'istruzione e formazione degli adulti inclusiva e di qualità, mediante finanziamenti mirati per coloro che ne hanno bisogno, come i disoccupati, i lavoratori atipici, le persone poco qualificate e le persone con disabilità.

Conclusioni e raccomandazioni

Il CESE sottolinea l'importanza di utilizzare in modo efficiente il dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility - RRF) e altri investimenti per sostenere la crescita economica e una società resiliente nell'ambito della transizione digitale e verde dell'economia, migliorando la qualità e l'inclusività dell'istruzione e della formazione (sistemi, istituzioni e programmi) al fine di rispondere alle esigenze dei discenti di tutte le età e in ciascuna fase dell'apprendimento, di prepararli alla vita e al lavoro e di garantire che tutti i lavoratori, così come il crescente numero di persone non occupate, soprattutto donne, abbiano accesso alla formazione. Ciò contribuirà anche a salvaguardare la libera circolazione dei lavoratori e dei servizi, e a garantire che le imprese siano ben preparate per gestire gli sviluppi nel loro settore e colmare la carenza di competenze che si trovano ad affrontare nella transizione digitale e verde dei settori economici.

Il CESE raccomanda di fissare obiettivi a lungo termine raggiungibili e di istituire un sistema di monitoraggio costante all'interno dello Spazio europeo dell'istruzione (SEI) per ciascuno Stato membro, al fine di realizzare un'istruzione, una formazione e un apprendimento permanente di alta qualità e inclusivi per tutti, e di garantire che ciascuno abbia le conoscenze, le abilità, le competenze e l'atteggiamento necessari affinché l'Europa possa creare una società più giusta, più coesa, più sostenibile, più digitale e più resiliente.

Il Comitato sottolinea che la governance democratica dei sistemi di istruzione e formazione – ad esempio attraverso il dialogo sociale – nell'ambito del prossimo quadro strategico dell'UE rappresenta uno strumento essenziale per una riuscita elaborazione e attuazione delle politiche a livello europeo e nazionale. A tal fine, la governance deve essere garantita e rafforzata, e prevedere una consultazione significativa della società civile organizzata.

Il CESE raccomanda che ogni futuro "gruppo di lavoro sul metodo di coordinamento aperto" presenti i risultati politici, e preferibilmente le raccomandazioni strategiche, al Consiglio Istruzione affinché li discuta. I risultati dei gruppi di lavoro dovrebbero essere resi pubblici ed efficacemente attuati, e ottenere visibilità al livello politico appropriato e tra i professionisti in ambito UE e nazionale; è quindi importante che tra i membri di questi gruppi figurino le parti sociali pertinenti e le altre parti interessate attive nell'elaborazione della politica dell'istruzione, nonché i rappresentanti dei dirigenti scolastici, degli insegnanti e degli studenti di ciascun paese.

Per tenere conto degli indicatori, dei parametri di riferimento e degli obiettivi del piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali, della risoluzione del Consiglio sullo Spazio europeo dell'istruzione (2020), della raccomandazione del Consiglio relativa all'istruzione e formazione professionale (IFP) e della dichiarazione di Osnabrück, il CESE propone di effettuare ulteriori ricerche e una valutazione d'impatto per adeguare gli indicatori e aggiungerne altri necessari al fine di aiutare i paesi a migliorare la comunicazione delle informazioni sull’attuazione, visto che l'impatto complessivo della crisi COVID-19 sui sistemi d'istruzione, sugli studenti e sugli insegnanti non è ancora chiaro. Gli indicatori dovrebbero anche consentire di elaborare misure per sostenere gli studenti e i discenti svantaggiati sotto il profilo socioeconomico nonché quelli disabili con politiche sociali e d'istruzione congiunte a livello nazionale. I risultati ottenuti in termini di rispetto dei parametri di riferimento e degli indicatori dovrebbero essere comunicati dopo aver consultato le parti sociali pertinenti e le altre parti interessate a livello dell'UE, degli Stati membri e degli enti regionali e locali.

Il CESE suggerisce di proseguire il lavoro fondamentale svolto in seno alle riunioni informali di cooperazione guidate dalla presidenza sui settori dell'istruzione (DG School, DGVET, DGHE), individuando sinergie tra loro e migliorandone la visibilità, con il coinvolgimento delle parti sociali pertinenti di ciascun paese dell'UE e in consultazione con le opportune organizzazioni della società civile, seguendo l'esempio del comitato consultivo per l'IFP. Il Comitato raccomanda di creare collegamenti tra le politiche nazionali/regionali nell'ambito di partenariati e di una governance efficaci tra ministeri, parti sociali e società civile.

Il CESE chiede l'efficace attuazione del primo principio del pilastro europeo dei diritti sociali (EPSR) a livello europeo e nazionale nel quadro del piano d'azione per l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali che sarà adottato al vertice sociale del 2021, con il pieno coinvolgimento delle parti sociali e delle organizzazioni della società civile pertinenti e con il contributo di finanziamenti pubblici sostenibili e del dispositivo per la ripresa e la resilienza.

Il Comitato richiama l'attenzione sull'approccio onnicomprensivo all'istruzione e alla formazione e sull'importanza di adottare tale approccio per l'attuazione delle recenti iniziative dell'UE in materia di istruzione (Spazio europeo dell'istruzione), IFP (raccomandazione sull'IFP), competenze (Un'agenda per le competenze per l'Europa), istruzione dei giovani (Un ponte verso il lavoro) e competenze digitali (Piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027), assicurando che esse contribuiscano alla parità di accesso all'istruzione e alla formazione di qualità, alla riqualificazione e al miglioramento delle competenze dei lavoratori per una transizione giusta nel mercato del lavoro, fornendo sostegno per aiutare gli adulti poco qualificati a trovare lavoro e ad acquisire competenze imprenditoriali, e aiutando le imprese a mettersi al passo con l'innovazione e con la competitività globali.

Il CESE sottolinea che l'attuazione del piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027 deve garantire un dialogo sociale e una consultazione efficaci con le parti interessate, il rispetto e l'applicazione dei diritti dei lavoratori nonché l'informazione, la consultazione e la partecipazione di quest'ultimi allo sviluppo delle competenze digitali e imprenditoriali, in particolare nell'ambito dell'IFP, dell'apprendimento degli adulti e della formazione dei lavoratori al fine di ridurre la carenza di competenze che le imprese si trovano ad affrontare. Con riferimento alla relazione della Corte dei conti europea, il CESE, al fine di raggiungere l'obiettivo della Commissione europea di aumentare la percentuale dei cittadini tra i 16 e i 74 anni con competenze digitali di base dal 56 % nel 2019 al 70 % nel 2025, chiede l'assegnazione di importi specifici all'interno dei futuri programmi dell'UE, la definizione di obiettivi e stadi intermedi, e la valutazione coerente delle competenze digitali in un ambiente digitale in costante e rapida evoluzione.

Il CESE invita gli Stati membri ad assicurare un sostegno efficace agli occupati e ai disoccupati che hanno difficoltà ad accedere a un'istruzione e a una formazione per adulti inclusive e di qualità, garantendo finanziamenti mirati per coloro che ne hanno bisogno, come i disoccupati, i lavoratori atipici e quelli poco qualificati, le persone con disabilità, i lavoratori anziani, gli anziani in generale e le persone appartenenti a categorie svantaggiate sotto il profilo socioeconomico, tenendo conto nel contempo della dimensione di genere.

Il CESE propone di combattere le crescenti disuguaglianze nelle scuole e nella società in generale attraverso efficaci politiche sociali ed educative congiunte a livello nazionale. Suggerisce di organizzare una riunione congiunta del Consiglio tra i ministri dell'Istruzione e degli Affari sociali al fine di trovare soluzioni per affrontare le disuguaglianze nell'istruzione e nell'accesso all'istruzione e alla formazione come conseguenza della crisi COVID-19.

Il CESE, pur accogliendo con favore gli obiettivi stabiliti dalla nuova risoluzione sullo Spazio europeo dell'istruzione, propone di adeguare periodicamente gli indicatori e i parametri di riferimento del SEI e di aggiungerne altri necessari (ad es. capacità e competenze verdi/apprendimento in materia di sviluppo sostenibile) sui quali i paesi possono facilmente riferire, al fine anche di garantire che le misure nazionali sostengano efficacemente gli studenti e i discenti svantaggiati sotto il profilo socioeconomico.

Il Comitato sottolinea che è fondamentale sviluppare le competenze sociali per tutti i discenti nell'ottica di un apprendimento permanente, garantire che tali competenze vengano insegnate fin dalla prima infanzia e lungo tutta l'istruzione degli adulti, e lottare per la tolleranza e la non discriminazione nell'istruzione e nella formazione per tutti i cittadini. Le competenze chiave - in particolare la sensibilità sociale, l'empatia, il dialogo interculturale, le competenze civiche e quelle sociali, le competenze imprenditoriali e l'imprenditorialità sociale - dovrebbero essere insegnate lungo tutto il processo di istruzione e formazione.

Il CESE invita gli Stati membri a utilizzare in modo efficiente e coerente il piano per la ripresa, Next Generation EU e altri fondi dell'UE, tra cui Erasmus, FSE+ e il Fondo per una transizione giusta, al fine di sostenere le politiche in materia di istruzione e formazione per una società più giusta, più coesa, più inclusiva, più sostenibile, più digitale e più resiliente.

Il CESE ritiene che il processo del semestre europeo debba continuare a incoraggiare i governi a garantire investimenti pubblici sostenibili con impegni a lungo termine per migliorare la qualità, l'equità, l'uguaglianza e l'inclusione sociale nelle scuole, rafforzare la parità di accesso al materiale digitale per tutti i discenti di ogni età e sostenere l'uso sicuro delle tecnologie digitali nelle scuole e negli istituti di istruzione.

Il CESE sottolinea che le conoscenze, le abilità e le competenze devono essere riconosciute e considerate valide, nel rispetto dei requisiti educativi e professionali di ciascuno Stato membro. Garantire la parità di accesso a qualifiche complete è fondamentale, pertanto il CESE invita ad attuare la raccomandazione del Consiglio sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale e la convenzione di Lisbona sul riconoscimento. Il Comitato ribadisce il proprio punto di vista secondo cui la formazione che porta a ottenere microcredenziali dovrebbe disporre di standard di qualità e di informazioni chiare sul valore della formazione, affinché possa essere efficacemente impiegata nel mercato del lavoro come formazione continua e possa essere aggiunta alle qualifiche complete. È importante non eccedere nella regolamentazione delle microcredenziali al fine di preservarne la flessibilità rispetto alle esigenze del mercato del lavoro.

Il CESE chiede l'attuazione dello Spazio europeo dell'istruzione a livello nazionale – a seguito di un efficace dialogo sociale con gli insegnanti – per migliorare la qualità ed elevare gli standard dell'insegnamento nell'era digitale, predisporre una formazione iniziale e uno sviluppo professionale continuo degli insegnanti di maggiore qualità e inclusivi, e garantire ai docenti condizioni di lavoro e retribuzioni dignitose al fine di migliorare l'attrattiva di tale professione per i candidati altamente qualificati.

Il CESE sottolinea la necessità di rispettare la libertà accademica, l'autonomia e la governance degli istituti di istruzione superiore in relazione al loro contributo all'apprendimento permanente, e di garantire investimenti pubblici adeguati nell'istruzione superiore e nella ricerca, nonché l'inclusività e la diversità delle reti universitarie in Europa e il rispetto delle competenze nazionali e istituzionali in materia di istruzione superiore. Il CESE chiede che le idee sulla cosiddetta "laurea europea" e sullo "statuto dell'università europea" vengano ulteriormente discusse con i governi e con le parti sociali e le organizzazioni della società civile pertinenti e che si sostenga lo sviluppo di offerte di istruzione e formazione professionale (IFP) di livello terziario.

Contesto

Il  parere rappresenta un contributo alle discussioni del Consiglio nell'ambito della presidenza portoghese (primo semestre 2021) sull'attuazione delle iniziative dell'UE in materia di istruzione, formazione e apprendimento permanente, in particolare lo Spazio europeo dell'istruzione, la nuova agenda per le competenze e il piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027.

La crescente disuguaglianza di reddito, la mobilità umana e l'invecchiamento della popolazione sono fattori sociali che influenzano le politiche di istruzione e formazione. In un momento in cui la società sta affrontando imperativi economici come la trasformazione digitale e l'economia circolare, il sostegno all'apprendimento degli individui potrebbe essere una delle soluzioni per una società più sostenibile, al fine di superare gli ostacoli e le sfide della trasformazione sociale ed economica e promuovere al contempo le abilità per imparare.

In occasione del vertice di Göteborg del 17 novembre 2017 per la firma del pilastro europeo dei diritti sociali, i leader degli Stati membri dell'UE hanno avviato le prime discussioni sul lancio del cosiddetto Spazio europeo dell'istruzione, cui sono seguite diverse nuove proposte in materia tra il 2018 e il 2020 che, nel febbraio 2021, hanno portato alla nuova risoluzione del Consiglio. L'iniziativa si riferisce al primo principio del pilastro sociale, in virtù del quale "ogni persona ha diritto a un'istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi, al fine di mantenere e acquisire competenze che consentano di partecipare pienamente alla società e di gestire con successo le transizioni nel mercato del lavoro", nonché ai diritti menzionati nel quarto principio, compreso il sostegno alla formazione e alla riqualificazione, in particolare l'accesso dei giovani alla formazione continua, all'apprendistato e al tirocinio.

Il 1° luglio 2020 la Commissione europea ha pubblicato il nuovo pacchetto di misure che comprende la comunicazione dal titolo Un'agenda per le competenze per l'Europa per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza, la proposta di raccomandazione del Consiglio relativa all'istruzione e formazione professionale (IFP), nonché la comunicazione e la proposta di raccomandazione del Consiglio dal titolo Sostegno all'occupazione giovanile: un ponte verso il lavoro per la prossima generazione. Tali documenti programmatici collegano l'apprendimento continuo, il miglioramento delle competenze e la riqualificazione professionale all'attuazione e realizzazione dello Spazio europeo dell'istruzione. Il CESE ha dato seguito a queste iniziative mediante l'adozione, nel 2020, dei pareri su una nuova agenda per le competenze, sul rafforzamento della garanzia per i giovani e sul tema Verso una strategia dell'UE per migliorare le abilità e le competenze verdi per tutti.

Nel proprio parere del 2019 sul tema Il "valore d'uso" è tornato: nuove prospettive e sfide per i prodotti e i servizi europei, il CESE ha espresso l'opinione secondo cui la fornitura di prodotti e servizi innovativi e altamente specializzati rispondenti alle esigenze dei clienti e ai requisiti di sostenibilità sociale e ambientale può diventare l'essenza e il fulcro della competitività europea moderna. Il Comitato raccomanda pertanto interventi strategici nei servizi di istruzione e formazione pertinenti.

Il 30 settembre 2020 la Commissione europea ha pubblicato una comunicazione sulla realizzazione dello spazio europeo dell'istruzione entro il 2025, incentrata su sei dimensioni: qualità, inclusione e parità di genere, transizioni verde e digitale, insegnanti e formatori, istruzione superiore e dimensione geopolitica. Il Consiglio Istruzione dell'UE del 30 novembre 2020 ha sottolineato l'importanza della competenza nazionale in materia di istruzione e del rispetto della diversità delle culture e dei sistemi di istruzione, e ha individuato alcune questioni in sospeso, come "il meccanismo di governance dello Spazio europeo dell'istruzione e la proposta di obiettivi a livello dell'Unione da raggiungere entro il 2030".

In aggiunta alle precedenti iniziative strategiche, la comunicazione della Commissione dal titolo Piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027 - Ripensare l'istruzione e la formazione per l'era digitale è stata seguita dalle conclusioni del Consiglio, che hanno sottolineato come l'istruzione digitale debba essere "incentrata sul discente e aiutare tutti gli individui e i cittadini a sviluppare la propria personalità e le proprie competenze con fiducia, libertà e responsabilità".

Osservazioni generali

La pandemia di COVID-19 ha sprofondato l'economia europea in una pesante recessione e ha fatto aumentare il tasso di disoccupazione a causa del rallentamento senza precedenti dell'economia e delle sfide cui sono poste di fronte le aziende alle prese con la crisi. Malgrado l'ampio ricorso a programmi di mantenimento dei posti di lavoro, sostenuti da strumenti sia europei che nazionali, le stime indicano che la disoccupazione nell'UE salirà dal 6,7 % del 2019 e 7,7 % del 2020 all'8,6 % nel 2021, per poi scendere leggermente all'8 % nel 2022 (Eurostat, 5 novembre 2020). L'elevato tasso di disoccupazione dovuto alla crisi COVID-19 va ad aggiungersi alla crescente domanda di competenze, di miglioramento delle stesse e di riqualificazione della forza lavoro europea per effetto della transizione digitale e verde dell'industria. Una politica europea efficace deve sostenere la crescita economica e una società resiliente.

La crisi COVID-19 ha accelerato inoltre la transizione digitale nell'istruzione, nel lavoro e nella vita quotidiana. Il parere del CESE su una nuova agenda per le competenze sottolinea che "tutti i cittadini europei dovrebbero infatti avere il diritto di accedere, nell'ambito di una transizione giusta, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi, anche alla luce dei cambiamenti demografici". E continua sottolineando "la necessità di affrontare il problema della povertà educativa, aggravatosi a causa delle ulteriori disuguaglianze nell'accesso all'istruzione e alla formazione per tutti createsi durante la crisi della COVID-19". Lo sviluppo delle conoscenze, delle abilità e delle competenze non deve soltanto venire incontro alle esigenze del mercato del lavoro e alle prospettive di una competitività totale basata sulla qualità, ma deve anche preparare i discenti a essere cittadini attivi e democratici, e contribuire a ridurre le disuguaglianze sociali ed educative. A tal fine, l'alfabetizzazione mediatica digitale, oltre a garantire il miglioramento delle competenze digitali dei cittadini dell'UE, è fondamentale per assicurare che essi siano in grado di navigare attraverso le complessità del mondo odierno.

È essenziale che le misure politiche a livello dell'UE e nazionale garantiscano che l'istruzione e la formazione costituiscano diritti umani e un bene pubblico e rispettino la diversità culturale dell'Europa, e che le politiche in materia di istruzione e formazione siano competenze nazionali. La politica a livello dell'UE e nazionale deve adottare azioni efficaci per attuare l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (ONU) e il Pilastro europeo dei diritti sociali al fine di assicurare un'istruzione e una formazione di buona qualità, efficace e inclusiva per tutti in ogni paese europeo, coinvolgendo tutti gli Stati membri, le parti sociali e le organizzazioni della società civile nel piano d'azione per l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali.

È fondamentale che lo Spazio europeo dell'istruzione implichi un approfondimento della cooperazione politica tra gli Stati membri dell'UE e continui a fungere da piattaforma sull'apprendimento per i ministeri, le parti sociali dell'istruzione e le altre parti interessate della società civile. Una governance efficace richiede politiche di istruzione e formazione coerenti da applicare a tutti i settori educativi, dall'istruzione della prima infanzia fino all'apprendimento degli adulti, compresa l'IFP per tutte le fasce d'età e la creazione di collegamenti tra le politiche dell'UE e quelle nazionali/regionali nell'ambito di partenariati efficaci tra ministeri, parti sociali e società civile, all'interno di gruppi politici tripartiti.

Il CESE fa riferimento al proprio parere sul tema Finanziamenti sostenibili per l'apprendimento permanente e lo sviluppo di competenze nel contesto della carenza di manodopera qualificata, sottolineando che investimenti pubblici sostenibili nell'istruzione e formazione e investimenti privati efficaci nell'istruzione e formazione professionale per tutte le età sono i presupposti per il successo delle misure politiche a favore dell'inclusione sociale ed economica dei discenti di tutte le età e del sostegno alle aziende. Pertanto, è importante che il piano per la ripresa, Next Generation EU e altri fondi dell'UE (ad es. FSE+ e il Fondo per una transizione giusta) siano impiegati in modo efficiente e coerente per sostenere le politiche di istruzione e formazione in relazione al semestre europeo.

Poiché diversi indicatori e parametri di riferimento del quadro strategico ET2020 non sono stati raggiunti, il CESE accoglie con favore che molti degli indicatori siano stati rafforzati nell'iniziativa sullo Spazio europeo dell'istruzione. Tuttavia, tali indicatori implicano sfide considerevoli e richiedono un impegno finanziario da parte dei governi. È inoltre essenziale chiarire i termini utilizzati come indicatori da ciascun paese e migliorare il parametro di riferimento relativo all'istruzione in materia di ambiente sostenibile.

La crisi COVID-19 ha evidenziato che le scuole sono essenziali affinché gli studenti possano sviluppare le loro competenze sociali. Occorre insegnare agli studenti come migliorare queste competenze lungo tutto l'arco della loro vita, attraverso l'abilità di "imparare a imparare" e la partecipazione attiva alla società, la conoscenza di culture e lingue diverse, la mobilità, l'arricchimento delle conoscenze artistiche ecc. Queste competenze sono particolarmente importanti perché la storia ha dimostrato più volte che le crisi economiche e finanziarie accentuano le tendenze alla radicalizzazione. Il CESE desidera pertanto sottolineare l'importanza di intraprendere azioni per rafforzare l'attuazione della Dichiarazione sulla promozione della cittadinanza e dei valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione attraverso l'istruzione (2015), applicandola ai discenti di tutte le età.

Per migliorare le abilità, le competenze e le condotte rispettose dell'ambiente ("verdi") di ogni cittadino in Europa, gli Stati membri dell'UE devono collegare le politiche ambientali alle politiche in materia di istruzione e creare strategie nazionali sulle abilità e competenze verdi. Il CESE osserva che a livello dell'UE si potrebbero sviluppare indicatori e parametri di riferimento sulle abilità e competenze verdi per quanto concerne la consapevolezza dei cambiamenti climatici, la responsabilità ambientale e lo sviluppo sostenibile, al fine di aiutare i paesi a inglobare le abilità e le competenze verdi che seguono un approccio di istruzione trasformativa nei programmi di studio fin dalla prima infanzia, anche per l'apprendimento degli adulti, nel quadro dell'apprendimento permanente.

Il CESE accoglie con favore il fatto che il piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027 si concentri sulla parità di accesso agli strumenti digitali, a Internet e allo sviluppo di competenze e abilità digitali, in particolare per le donne nelle professioni delle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) e della TI. Efficaci strategie a livello nazionale e aziendale in materia di competenze e digitalizzazione dovrebbero sostenere i lavoratori con l'offerta di una formazione pertinente e di alta qualità. È importante che anche le aziende ricevano un sostegno per garantire il miglioramento delle competenze e la riqualificazione dei lavoratori, in particolare nella digitalizzazione dei loro posti di lavoro. Ciò, tra l'altro, è in linea con la trasformazione verde dell'industria – in termini di prodotti e processi – che rappresenta al tempo stesso una necessità e un'opportunità per l'imprenditoria europea.

Il rispetto delle qualifiche complete è fondamentale. Per quanto riguarda la realizzazione del riconoscimento reciproco automatico entro il 2025, il CESE sottolinea che le conoscenze, le abilità e le competenze devono essere riconosciute e considerate valide, nel rispetto dei requisiti educativi e professionali di ciascuno Stato membro, e che occorre migliorare l'accesso degli studenti e dei discenti a informazioni aggiornate sulle procedure di riconoscimento. A tal fine, l'attuazione della raccomandazione del Consiglio sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale e della convenzione di Lisbona sul riconoscimento deve essere rafforzata per sostenere l'apprendimento permanente per tutti.

Il CESE accoglie con favore l'iniziativa del piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027 di creare una piattaforma europea di scambio di materiali e corsi digitali. È essenziale fornire informazioni complete sui corsi, affinché gli utenti sappiano se è previsto il rilascio di qualifiche complete o parziali oppure microcredenziali, da chi sono convalidati i corsi online e chi ne garantisce la qualità, se e come sono riconosciuti e come possono essere aggiunti alle qualifiche complete. Sarebbe importante elencare questi corsi nel portale Europass e valutare attentamente i diritti d'autore e di proprietà intellettuale sui materiali online, così come la qualità e la pertinenza dei corsi online in questione.

Gli insegnanti svolgono un ruolo centrale nel fornire un'istruzione e una formazione di qualità, eppure - secondo l'OCSE - meno di un insegnante su cinque ritiene che la propria professione sia apprezzata nella società, e gli insegnanti sono pagati in media l'11 % in meno di altri professionisti con un diploma di istruzione superiore. Lo Spazio europeo dell'istruzione deve fornire un sostegno efficace agli insegnanti, ai formatori e ad altro personale educativo per superare gli effetti negativi della crisi COVID-19.

L'inclusione e la diversità delle reti universitarie europee di istituzioni, studenti e docenti coinvolti devono essere sostenute in tutti i paesi del processo di Bologna, rispettando e preservando le competenze nazionali e istituzionali nell'istruzione superiore. (04/05/2021-ITL/ITNET)

Altri prodotti editoriali

Contatti

Contatti

Borsa italiana
Borsa italiana

© copyright 1996-2007 Italian Network
Edizioni Gesim SRL − Registrazione Tribunale di Roma n.87/96 − ItaliaLavoroTv iscrizione Tribunale di Roma n.147/07