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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - FOTOGRAFIA - E' UN ITALIANO - ANTONIO FACCILONGO - VINCITORE DEL WORLD PRESS PHOTO STORY OF THE YEAR CON HABIBI

(2021-04-15)

Sul podio dell’importante contest internazionale dedicato al fotogiornalismo, quest’anno ci sale anche un italiano: si tratta del romano Antonio Faccilongo, classe 1979, vincitore del World Press Photo Story of the Year con Habibi, una toccante serie fotografica che racconta di storie d’amore che hanno sullo sfondo uno dei conflitti più lunghi e complicati dell’epoca contemporanea, la guerra israelo-palestinese.

Le mogli dei prigionieri palestinesi si sono rivolte al contrabbando di sperma per concepire figli dai loro mariti che stanno scontando condanne a lungo termine nelle carceri israeliane. Circa 7.000 palestinesi sono detenuti, con quasi 1.000 condannati a 20 anni o più.

Negli ultimi 7 anni, secondo l'ospedale Razan di Nablus che fornisce trattamenti di fecondazione in vitro in Cisgiordania, sono nati circa 100 bambini. Questi trattamenti sono offerti gratuitamente a queste donne perché i loro mariti sono considerati dalla collettività come martiri viventi che hanno rinunciato alla loro libertà per la patria.

Le visite coniugali vengono negate ai prigionieri palestinesi che possono vedere i loro parenti stretti attraverso una finestra di vetro. Il contatto fisico è vietato, ad eccezione dei figli dei detenuti di età inferiore a 6 anni, a cui sono concessi 10 minuti alla fine di ogni visita per abbracciare i propri padri. Con la scusa di fare regali ai loro figli, i prigionieri mettono il loro sperma in tubi di penna vuoti e li nascondono all'interno di barrette di cioccolato. Questo è il metodo più comune tra i detenuti e l'unica speranza per le loro mogli di avere nuovi figli e crescere una famiglia.

Le vite di queste donne sono sospese nell'eterna attesa del ritorno dei loro cari. Inoltre, fanno la fecondazione in vitro anche per non cedere alla condizione di prigionia dei mariti e affrontare con coraggio le difficoltà della vita quotidiana allevando i figli da soli in una zona di guerra.

Questa zona troppo spesso viene mostrata solo come luogo di guerra e conflitto, piena di contrasti, soldati, azioni militari e armi. Habibi, in arabo significa "amore mio", cerca di mostrare l'impatto del conflitto sulle famiglie palestinesi analizzando le difficoltà incontrate nel preservare la loro dignità umana e cercando di capire la realtà nascosta dietro la guerra.

l libro HABIBI è stampato in un'edizione limitata di 500 copie. Copertina in cartoncino tagliato al laser, misura 17x 23 cm. e contiene 58 fotografie a colori, quattro inserti con immagini di prigionieri tratte da un video CCTV e un racconto personale del fotografo. Il libro è arricchito dalla poesia di Taha Muhammad Ali. Foto Antonio Faccilongo, photo editor Sarah Leen, book design Ramon Pez, introduzione Dr. Paridah Abd Samad, text editor David Stuart, post produzione Daniele Zedda e poesia “Revenge” di Taha Mohammad Ali. Pubblicato nel 2020 da FotoEvidence.  ISBN: 978-1732471160 (15/04/2021-ITL/ITNET)

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