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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - SVIZZERA - AD ASTRA" EREDITA' DEL PASSATO NELLA RIGOROSA CONTEMPORANEITA' DELLE OPERE DI LUIGI PERICLE A PALAZZO REALI DI LUGANO
(2021-04-07)
ll MASI - Museo d'arte della Svizzera Italiana - di Lugano presenta (18 Aprile - 05 Settembre 2021) la prima retrospettiva in Svizzera dedicata a Luigi Pericle (1916-2001), artista enigmatico le cui opere, riscoperte recentemente, sono oggetto di un importante progetto di conservazione, studio e valorizzazione grazie all’Associazione “Archivio Luigi Pericle”. Il progetto è stato elaborato in collaborazione con l’Archivio Luigi Pericle e il Museo Villa dei Cedri di Bellinzona ed è a cura di Carole Haensler in collaborazione con Laura Pomari.
A vent’anni dalla morte dell’artista, l’esposizione ripercorre il lavoro di ricerca artistica e spirituale di Pericle grazie a un’accurata selezione di dipinti, disegni, schizzi, documenti e scritti.
Fin da giovane si avvicina alla pittura, frequentando una scuola d’arte che però presto abbandona, in disaccordo con i metodi d’insegnamento. Già durante la giovinezza si occupa di filosofia antica e di religioni dell’Estremo Oriente, divenendo con gli anni un conoscitore del buddismo Zen, del mondo spirituale dell'antico Egitto e della teosofia. Dopo aver raggiunto la notorietà come pittore, Pericle si trasferisce ad Ascona con sua moglie: qui lavora in larga misura in solitudine, dedicando svariati studi al genius loci: l’eredità delle tradizioni spirituali del Monte Verità. Sul patrimonio artistico di Luigi Pericle, salvato dall’oblio grazie al caso, si incentra oggi un progetto di ricerca, restauro, conservazione e catalogazione, gestito dall’associazione no profit "Archivio Luigi Pericle" di Ascona.
L’esposizione del MASI a Palazzo Reali si articola in cinque sezioni, che delineano l’orizzonte spirituale e artistico di Luigi Pericle. Si riaccendono così i riflettori su un artista che certo studia il passato, ma è rigorosamente contemporaneo nella sua pittura, e nel suo vocabolario si dimostra all’altezza dell’astrazione lirica della seconda École de Paris e dell’arte informale. Molteplici sono le suggestioni di artisti quali Jean Dubuffet, Henri Michaux, Hans Hartung, Pierre Soulages, , Maria Helena Vieira da Silva, Julius Bissier e altri che si bilanciano in una sintesi artistica estremamente individuale; in particolare i disegni a china raggiungono un grado virtuosistico di profondità meditativa.
L’esposizione al MASI documenta inoltre il contesto spirituale dell’arte di Luigi Pericle, i suoi studi di calligrafia, astrologia, teosofia, filosofia Zen, ma anche del canone universale della storia dell’arte.
Le sue approfondite analisi trovano immediata attuazione nei dipinti e nelle chine esposti, e riconducono alle riflessioni, centrali nel lavoro dell’artista, su divenire e scorrere del tempo, forma e metamorfosi, materialità e spiritualità.
Il catalogo - trilingue (italiano, tedesco e inglese) è a cura di Carole Haensler, Direttrice di Bellinzona Musei e curatrice del Museo Villa dei Cedri, include un ’introduzione di Tobia Bezzola, Direttore del MASI, e saggi di Andrea e Greta Biasca - Caroni, Presidente e Direttrice dell’Archivio Luigi Pericle, Michele Tavola, Gallerie dell’Accademia, Venezia, e Andreas Kilcher, ETH Zürich, Presidente della Società Europea per lo Studio dell'esoterismo occidentale (ESSWE). ----------------------------------------------------
Luigi Pericle nasce a Basilea il 22 giugno 1916 con il nome di Pericle Luigi Giovannetti, è di origine italiana, Luigi Pericle ha partecipato a un capitolo importante dell’arte del secondo Novecento, esprimendosi attraverso un personale astrattismo informale e tecniche di lavorazione particolari. Nei primi anni Cinquanta si trasferisce con la moglie ad Ascona attirato dall’aura spirituale del Monte Verità. Dopo un percorso di successo a livello internazionale, in cui sfugge alle classificazioni e si rivela artista professionista tanto quanto illustratore di talento, alla fine del 1965 decide fermamente di uscire dal sistema dell’arte pur continuando a produrre e a studiare le civiltà del passato, le filosofie e le lingue orientali, l’esoterismo, l’astrologia e le medicine naturali, fonti inesauribili di ispirazione per la sua indagine creativa. Attraverso un’accurata selezione di documenti, dipinti e chine, la mostra ripercorre la ricerca artistica astratta di Pericle dagli anni 1960 agli anni 1980, evidenziando lo sviluppo del suo originale linguaggio espressivo. (07/04/2021-ITL/ITNET)
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