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SINDACATI ITALIANI NEL MONDO - GIOVANI - INDAGINE IPSOS : "NON SONO ATTRATTIVI PER I GIOVANI"

(2020-10-21)

    Un'indagine IPSOS sui Coripri intermedi, presentata nei giorni scorsi al CNEL (vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=63635 -  titolo:  DIRITTI DEI CITTADINI - STATO SOCIALE E CORPI INTERMEDI - IPSOS: PER 70% ITALIANI STRATEGICO RUOLO CORPI INTERMEDI . TREU (CNEL):"RUOLO E FUNZIONE TERZO SETTORE ESCE RAFFORZATO" traccia una sorta di scala gerarchica

Per quanto riguarda specificamente gli attori attivi nel mondo del lavoro non si registrano segnali molto
incoraggianti, soprattutto guardando al futuro.
Se “La grave crisi sanitaria ci ha fatto comprendere che la società non può fare a meno dei corpi intermedi, sindacati, associazioni di categoria, rappresentanza di interessi e soprattutto del Terzo settore, il cui ruolo e funzione escono rafforzati" per quanto riguarda gli ordini professionali, le Camere di commercio, gli organismi dell’autonomia scolastica sono poco noti al di fuori di chi ha con essi contatti diretti per lavoro.
Più di un terzo degli italiani si dichiara “socialmente attivo” (34,5%) iscritto, cioè, ad almeno un corpo intermedio tra associazioni, sindacati (le voci più frequenti), ordini professionali, movimenti, partiti o associazioni imprenditoriali. Ma la sussidiarietà è un concetto poco noto alla maggioranza degli italiani.

Tant'è che per  i sindacati i livelli di fiducia e di rilevanza percepita (presente e futura) sono modesti. Ed il quadro dei giudizi di merito non è molto migliore. I sindacati non sono attrattivi per i giovani "perché non li tutelano abbastanza (ma anche perché si sta perdendo la cultura della solidarietà sul luogo del lavoro). Così si avanzano dubbi sull’onestà dei sindacalisti e addirittura ci si spinge ad affermare che il sindacato abbia perso la sua funzione storica. È probabilmente un moto di insoddisfazione, perché comunque se il precariato rende più difficile il lavoro del sindacato si riconosce che al tempo stesso lo rende anche più importante, di fronte ai pericoli per i diritti dei lavoratori – considerati sacrosanti.
Il ruolo del sindacato è quindi, al contrario, oggi ancora più necessario, e il governo deve tenerne conto quando agisce in materia.

Sul versante datoriale, le associazioni sono anch’esse chiamate a maggior responsabilità ed equità, sia verso i loro associati sia verso la società nel suo complesso. Ecco quindi che il ruolo fondamentale delle associazioni è riconosciuto nella promozione della crescita economica, ma soprattutto di un modello di sviluppo più equo e sostenibile. Le associazioni sono invece troppo sbilanciate sulla tutela degli interessi delle grandi imprese, imprese che risultano d’altro canto a loro volta troppo orientate al profitto." (21/10/2020-ITL/ITNET)

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