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RICERCA SCIENTIFICA ITALIANA NEL MONDO - SPAZIO - ITALIA SIGLA ACCORDO MULTILATERALE DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PROGRAMMA LUNARE ARTEMIS

(2020-10-13)

  È stato siglato oggi il primo Accordo multilaterale di cooperazione internazionale del Programma lunare Artemis, che prevede l’invio della prima donna e il prossimo uomo sul nostro satellite nel 2024 per poi puntare all’esplorazione umana di Marte.

In una cerimonia da remoto l’Accordo firmato tra la NASA e i Paesi partner - Australia, Canada, Giappone, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, oltre all'Italia, rappresentata dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle politiche per lo spazio Riccardo Fraccaro,  ha stabilito una serie di principi guida che dovranno essere rispettati nel corso dell’esplorazione spaziale, per garantire la sicurezza e un comportamento responsabile.

Gli Artemis Accords mettono in atto e  implementano i principi stabiliti nel Trattato delle Nazioni Unite sullo spazio extra-atmosferico (OST) del 1967, che guidano le attività dei Paesi nell’esplorazione e nell’uso pacifico dello spazio extra-atmosferico. Le partnership internazionali giocheranno un ruolo chiave nel raggiungimento di tali obiettivi, puntando ad acquisire una presenza sostenibile e stabile sulla superficie della Luna entro la fine di questo decennio.

“Sono particolarmente felice di poter firmare, per conto dell’Italia, gli ARTEMIS Accords. Una firma storica perché apre un nuovo, entusiasmante capitolo nell’esplorazione spaziale, dopo 50 anni dal primo sbarco sulla Luna. Questo documento permetterà a noi e alle generazioni future un’esplorazione pacifica, sicura e sostenibile dello spazio con il fine di migliorare la vita sulla Terra”. Lo ha detto il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per lo spazio Riccardo Fraccaro durante la firma degli Artemis Accord stipulati con la Nasa, nella persona dell’amministratore Jim Bridenstine, e altri 6 Paesi (Australia, Canada, Giappone, Lussemburgo, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito).

Gli accordi, relativi al ritorno dell’uomo sulla Luna, fanno seguito all’intesa bilaterale tra Italia e Stati Uniti siglata il 25 settembre e definiscono nel dettaglio i principi e gli obiettivi della missione.

“L’Italia - ha aggiunto Fraccaro - ha costruito in circa 50 anni una solida e concreta collaborazione internazionale nel settore dell'esplorazione dello spazio. Con la firma di oggi ratifichiamo il comune impegno per il ritorno della presenza umana sulla Luna, stavolta in maniera stabile, ma anche per andare oltre, verso Marte. Grazie all’esperienza e alle tecnologie della nostra industria vogliamo fare la nostra parte perché tutto questo avvenga nel più breve tempo possibile”.

La firma del documento, ha detto ancora Fraccaro, “è un punto di partenza e non di arrivo, ci auguriamo che tanti altri Paesi si uniranno a noi nell’attuazione dei principi contenuti negli Artemis Accords. L’esplorazione dello spazio è una sfida che va affrontata insieme per il bene dell’umanità. Una sfida civile, commerciale e scientifica che richiede grande senso di responsabilità per assicurare una prospettiva di lungo termine alle attività spaziali. Tutti i programmi legati allo spazio devono avere come unico obiettivo quello di portare benefici all’intera umanità. È un impegno che assumiamo nei confronti delle nuove generazioni con la consapevolezza - ha concluso Fraccaro - che il nostro futuro può dipendere dallo sviluppo della conoscenza e dalla cooperazione pacifica, non solo sulla Terra ma anche nello spazio”.

“La firma odierna degli Artemis Accords  è il prossimo logico passo nel percorso per tornare sulla Luna per restare,” ha dichiarato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Giorgio Saccoccia. “Sottoscrivendo gli Artemis Accords, il Governo italiano aderisce a una serie di principi che accomunano paesi diversi a una visione condivisa e sostenibile per proiettare la presenza pacifica dell’umanità nello spazio. L'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), insieme alla NASA e alle altre agenzie partecipanti, è pronta adesso ad attuare gli accordi necessari per il successo delle attività previste dal programma Artemis”, ha aggiunto il presidente.

“Artemis sarà il programma internazionale di esplorazione spaziale umana più ampio e diversificato della storia, e gli Artemis Accords rappresentano il mezzo attraverso il quale stabilire questa singolare cooperazione globale,” ha dichiarato l’Amministratore di NASA, Jim Bridenstine. “Con la firma di oggi, ci uniamo ai nostri partner per esplorare la Luna e stabiliamo principi vitali che creeranno un futuro sicuro, pacifico e prospero nello spazio per il bene di tutta l'umanità".

Nello specifico, i principi degli Accordi sono i seguenti:

Scopi pacifici: la cooperazione internazionale di Artemis è intesa non solo a rafforzare l’esplorazione spaziale ma anche la cooperazione pacifica tra i paesi. Pertanto, il primo requisito da rispettare è che tutte le attività siano condotte per scopi pacifici in conformità con il Trattato OST;

Trasparenza: i firmatari degli accordi condurranno le attività in modo trasparente per evitare confusione e conflitti.

Interoperabilità: le nazioni che partecipano al programma Artemis si adopereranno per supportare sistemi interoperabili, per migliorare sicurezza e sostenibilità;

Assistenza di emergenza: fornire assistenza a chi ne ha bisogno è la pietra focale di qualsiasi programma spaziale civile e responsabile. Pertanto, gli accordi di Artemis rafforzano l’impegno di ciascun partner per quanto concerne l’assistenza agli astronauti in difficoltà;

Registrazione di oggetti spaziali: tutti i paesi firmatari dell’Accordo avranno o dovranno al più presto aderire alla Convenzione delle Nazioni Unite sulla registrazione degli oggetti lanciata nello spazio extra-atmosferico;

Rilascio di dati scientifici: questo principio enfatizza un impegno volto alla condivisione tempestiva, completa e aperta dei dati scientifici acquisiti, per garantire che il mondo  intero possa trarre vantaggio dal viaggio di esplorazione e scoperta di Artemis;

Proteggere il patrimonio: i firmatari degli Accordi si impegnano a preservare il patrimonio dello spazio extra-atmosferico, tutelare i siti storici e i manufatti sarà altrettanto importante nello spazio quanto lo è sulla Terra;

Risorse spaziali: l’estrazione e l’utilizzo delle risorse  spaziali è fondamentale per un’esplorazione sicura e sostenibile; queste attività dovranno essere condotte in conformità con il Trattato OST;

Prevenire conflitti: i partner degli Accordi si impegnano ad evitare interferenze nocive tenendo debitamente conto dei corrispondenti interessi degli altri paesi, come previsto dal Trattato OST ;

Detriti orbitali: preservare un ambiente sicuro e sostenibile nello spazio è fondamentale per le attività sia pubbliche che private. Pertanto, i partner di Artemis si impegneranno a pianificare lo smaltimento sicuro dei detriti spaziali.

Il contributo italiano al Programma Artemis, che sarà dettagliato con dei successivi Accordi Attuativi tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la NASA, riguarderà la fornitura di moduli abitativi per l'equipaggio e la fornitura di servizi di telecomunicazione.

Grandissima soddisfazione per la firma degli Artemis Accords, è stata espressa dal Sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, che ha sottolineato come l'accordo faccia seguito alla firma il 25 settembre scorso della dichiarazione congiunta sul rafforzamento della cooperazione bilaterale Italia-USA. "Si tratta di un documento di grandissimo rilievo per il futuro del settore spaziale italiano e consolida al nostro Paese il posto in prima fila nel nuovo programma d’esplorazione spaziale della NASA Artemis.

Intitolato alla dea greca della luna crescente, Artemide, sorella gemella di Apollo, il Programma Artemis punta a riportare entro il 2024 gli umani sulla Luna, nella prospettiva della successiva conquista di altri corpi celesti (a partire da Marte).

Italia e Stati Uniti hanno collaborato nel settore spaziale fin dal 1964, con il primo satellite italiano in orbita (San Marco 1), fino al primo astronauta italiano a visitare lo spazio, Franco Malerba, nel 1992. La collaborazione con gli USA è anche testimoniata dall’accordo bilaterale che ha permesso all’industria italiana di costruire oltre la metà del volume pressurizzato della Stazione Spaziale ISS, e ha reso possibili molte missioni di astronauti italiani.

Grandi le aspettative che l’adesione al programma Artemis porta al comparto spaziale italiano, che conta più di 200 aziende, 7.000 addetti e 10 distretti tecnologici nazionali, localizzati in Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania e Puglia, con un fatturato complessivo di 1,6 miliardi all’anno.

“La Space Diplomacy è per noi una priorità, un formidabile strumento per le relazioni tra Stati, con ricadute anche in campo politico e commerciale -  ha dichiarato il Sottosegretario Di Stefano - La nostra partecipazione al programma Artemis garantisce non solo il nostro posizionamento internazionale ma anche la partecipazione a questa avventura dell’industria nazionale. Un risultato reso possibile grazie a un solido coordinamento politico e diplomatico tanto in Italia quanto negli Stati Uniti, per il quale i funzionari e i diplomatici italiani hanno lavorato incessantemente, in stretto raccordo con Palazzo Chigi”.(13/10/2020-ITL/ITNET)

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