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DONNE - RECOVERY FUND - 40.000 ADESIONI ED OLTRE ALLA CAMPAGNA DE "IL GIUSTO MEZZO" DESTINAZIONE 50% A PRIORITA' DONNE E GIOVANI

(2020-10-12)

  Il Giusto Mezzo – il movimento spontaneo che si ispira alla campagna europea #HalfOfIt per destinare la metà del #nextGenerationEU alle donne – scende in piazza in occasione della discussione di Camera e Senato sulle priorità da definire per l’utilizzo del Recovery Fund.

Le promotrici del movimento che è anche una petizione saranno davanti al Pantheon martedì 13 ottobre alle 16.30 per rappresentare le richieste al Premier Conte - già 40mila le sottoscrizioni pervenute al sito www.ilgiustomezzo.it - e supportare i parlamentari e le parlamentari che intendono presentare pareri in linea con queste richieste.

Sui social media intanto scatta la campagna scandita dall’hashtag #NonèGiusto sostenuta dalle principali
influencer italiane – tra tutte, le blogger di MammadiMerda Sarah Malnerich e Francesca Fiore, Veronica
Benini alias Spora e Cristina Fogazzi alias Estetista Cinica – che chiederà alle donne di raccontare e condividere storie di ingiustizia quotidiana.

LE PREMESSE DE IL GIUSTO MEZZO
L’Italia attraversa una forte crisi economica a causa della pandemia che porterà il Paese a minore ricchezza e minore lavoro, per questo serve il contributo di tutti, potenziando il valore del lavoro delle donne. Se cresce il lavoro delle donne crescono il PIL ed il Paese. Le donne si diplomano e laureano di più degli uomini, ma lavorano di meno: il 50% delle donne non lavora, al Sud il 70%. Maternità e cura della famiglia in Italia sono quasi totalmente a carico delle donne e molto poco a carico del Paese. Natalità, maternità e famiglia sono però la ricchezza del Paese, oltre che urgente necessità: non possono rimanere solo un carico delle donne, ma vanno sostenute con politiche nazionali.

LE RICHIESTE DE IL GIUSTO MEZZO
1. Sostegno alle attività di cura attraverso il supporto all’infanzia (nidi e tempo pieno in tutto il territorio
nazionale non con bonus ma con offerta diffusa) e assistenza ai disabili e alla terza età
Su 1.8 Milioni, 75 bambini su 100 in Italia non hanno posto al nido (copertura 24,7 %, dato Istat 2018). I figli sono un bene comune e devono essere oggetto di cura del Paese. Nido per tutti significa tempo per lavorare.
Una persona in più che lavora = PIL che cresce. Non solo, oltre il 70% del lavoro di cura in Italia ricade sulle donne. Non solo quando si parla di figli, ma anche di familiari anziani o disabili. Per questo servono servizi territoriali diffusi, adeguati ed efficienti che non siano carico economico delle donne e delle famiglie ma che siano a carico dello Stato.

2. Parità sul lavoro
In Italia le donne possono guadagnare in meno fino al 40% in meno dei colleghi uomini con le stesse mansioni e lo stesso titolo di studio. Questo dato è dovuto a una combinazione di fattori: il costo-opportunità di un'azienda che assume una donna in età fertile è sempre più alto rispetto all’assunzione di un uomo, perché l’uomo non ha 5 mesi di maternità obbligatoria, ma solo 7 giorni; le donne sono pagate meno in quanto vittime di discriminazione. Per abbattere questa disparità servono due interventi: legge sulla parità salariale; congedo di paternità obbligatorio a tre mesi (e non 7 giorni); rimborso dei costi che pagano le imprese per la maternità e la paternità dei e delle dipendenti, e anche per le partite IVA: tutte le mamme e i papà sono uguali, dipendenti, autonomi e autonome.

3. Sostegno all’occupazione delle donne
Prima della crisi economica per il Covid19, in Italia lavoravano il 52,5% delle donne, e il 71,7% degli uomini. Oggi l’occupazione femminile è scesa al 48%. Sono ancora troppe poche le donne che lavorano, soprattutto al Sud, con conseguenze negative sulla loro indipendenza economica, sul loro livello di povertà, sulle loro pensioni e sulla produttività tutta del sistema economico. Servono incentivi per chi assume le donne e sostegno all’imprenditoria femminile.

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IL MOVIMENTO “IL GIUSTO MEZZO”
“Il Giusto Mezzo” (www.ilgiustomezzo.it) prende il testimone dell’iniziativa Half Of it promossa dall’europarlamentare tedesca Alexandra Geese - che già prima dell’estate ha inaugurato la stagione delle richieste per il Recovery Fund - e lo rielabora per affrontare le reali urgenze del Paese. I firmatari e le firmatarie dell’appello chiedono un cambio di paradigma con una lettera inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ovvero interventi programmatici e strategici in 3 ambiti chiave per il futuro:
servizi di cura della persona, occupazione femminile e disparità di genere.
Attraverso questo appello, che ha superato le 40 mila firme, ribadiscono che il loro interesse non è la questione femminile ma l’efficienza del sistema, degli investimenti che farà il nostro Paese, sia con le risorse straordinarie europee e del Recovery Fund, sia con quelle ordinarie, e il loro reale impatto sulle generazioni future.
Promotrici de Il Giusto Mezzo sono Alessia Centioni, Alexandra Geese, Chiara Gribaudo, Francesca Fiore, Costanza Hermanin, Sarah Malnerich, Valentina Parenti, Pina Picerno, Daniela Poggio, Lia Quartapelle, Azzurra Rinaldi, Mila Spicola, Cristina
Tagliabue. Le prime associazioni promotrici de IL GIUSTO MEZZO sono DateciVoce, GammaDonna, Le Contemporanee, Mammadimerda, Prime Donne, European Women Alliance e Noi Rete Donne.

È possibile firmare la petizione sul sito www.ilgiustomezzo.it dove è disponibile il testo integrale.
Per info: giustomezzo@gmail.com. (12/10/2020-ITL/ITNET)

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