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FINANZA - EUROPA - CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO - CESE "ESSENZIALE PER FUTURO SISTEMA BANCARIO FORTE E DIVERSIFICATO A LIVELLO REGIONALE E LOCALE"

(2020-09-10)

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) sottolinea che un sistema bancario forte e diversificato con banche territoriali e comunitarie è essenziale per il futuro dell'Europa e osserva che le banche europee svolgeranno un ruolo chiave nella ripresa economica post-Covid-19.

L'Unione bancaria dell'UE deve essere in linea con gli obiettivi di inclusione sociale e di sviluppo sostenibile necessari per garantire la futura competitività dell'Europa di fronte alle sfide globali. A tal fine, le regole bancarie dell'UE devono riconoscere e promuovere le specificità del suo sistema bancario diversificato, in particolare a livello regionale e locale.

Nel parere d'iniziativa elaborato da Giuseppe Guerini e adottato nella sessione plenaria di luglio, il CESE sostiene che l'obiettivo principale resta quello di garantire la sicurezza, la stabilità e la resilienza del sistema finanziario dell'UE e che le misure adottate dall'inizio della crisi finanziaria si sono rivelate necessarie ed efficaci e non dovrebbero pertanto essere compromesse. Tuttavia, pur riconoscendo i passi avanti compiuti dalla Commissione nel tenere conto degli enti bancari più piccoli nei propri interventi regolatori più recenti, il CESE osserva che sarebbe utile accrescere ulteriormente la proporzionalità delle regole bancarie rispetto alle caratteristiche dei loro destinatari, senza però sacrificare l'effettività della disciplina prudenziale.

Nel corso del dibattito Guerini non ha usato mezzi termini, dichiarando che "sebbene il sistema finanziario sia stato originariamente costruito per finanziare gli imprenditori e sostenere la crescita delle imprese e l'occupazione, ha finito per trascurare questo indirizzo fondamentale e oggi si assiste ad un sistema finanziario che alimenta in grande misura sé stesso. Dobbiamo cambiare le nostre priorità: abbiamo bisogno di un'unione bancaria con una dimensione verde e sociale, che sia sostenibile e inclusiva."

Il problema principale sta nel fatto che l'insieme di regole che determinano il comportamento del sistema finanziario internazionale ed europeo non è completo e spesso lascia le conseguenze del fallimento delle banche a carico dei piccoli investitori privati e dei cittadini in generale, attraverso meccanismi che utilizzano finanziamenti pubblici. Inoltre, l'impostazione normativa finora prevalente ha teso a costruire un sistema di regole uguali per tutti ("one size fits all") che non è riuscito a preservare alcune specificità dell'ecosistema bancario europeo.

In altre parole, le regole adottate negli ultimi anni a livello internazionale ed europeo non hanno sempre tenuto pienamente conto dei diversi modelli che contribuiscono alla diversità bancaria in Europa, generando un impatto significativo sulle banche più piccole e territoriali, che assumono spesso forma cooperativa. Il rischio è che il tessuto delle piccole banche territoriali, la cui funzione economica e sociale è innegabile, possa scomparire perché tale funzione non è stata adeguatamente colta dalle autorità di regolamentazione.

In tale contesto, il CESE sostiene il riconoscimento di un sistema bancario diversificato nell'UE e appoggia la recente decisione di rinviare l'attuazione di alcuni elementi ancora in sospeso dell'accordo di Basilea III. In particolare, il CESE raccomanda, quando sarà il momento, un recepimento della nuova disciplina sui requisiti di capitale che tenga adeguatamente conto della diversità di modelli di business bancari presenti in Europa.

Inoltre, il CESE invita a valorizzare il ruolo peculiare svolto dalle piccole banche territoriali e di comunità e dalle banche cooperative di maggiori dimensioni. Le prime costituiscono, in alcuni Stati membri come l'Italia e la Spagna, la principale, se non unica, fonte di accesso al credito per migliaia di cittadini e imprese, mentre le seconde, in paesi come la Germania, l'Austria, i Paesi Bassi e la Francia, possono contribuire ai rischi sistemici. Laddove necessario, si dovrà tenere debitamente conto di tale aspetto nella regolamentazione e nella vigilanza.

Le banche cooperative svolgono inoltre un ruolo importante nell'alimentare la democrazia economica, favorendo la partecipazione dei propri stakeholder, che non sono meri azionisti o clienti, ma soci che possono partecipare in base di voto capitario, agli indirizzi di governance, che infatti si orientano maggiormente verso lo stakeholders value (valore per i portatori di interessi) anziché verso lo shareholders value (valore per gli azionisti).

Pertanto, un sistema bancario diversificato, partecipato da una pluralità di portatori d'interesse e radicato nei territori e nelle comunità locali, è anche un'importante garanzia per il mantenimento di una responsabilità sociale condivisa e partecipata da cittadini, PMI e operatori economici singoli con una forte implicazione nell'economia reale.

Le banche europee, ivi comprese le banche territoriali e cooperative, svolgeranno un ruolo fondamentale per la ripresa economica dopo la crisi dovuta alla Covid-19: l'emergenza sanitaria potrà essere superata solo con livelli molto più elevati di debito pubblico e, per far arrivare le risorse là dove occorrono in tempo utile, l'intero sistema finanziario dovrà essere mobilitato. Ciò rientrerà in uno sforzo globale comune che coinvolgerà autorità pubbliche e soggetti privati, nel cui ambito le banche europee dovranno diventare "vettori degli interventi pubblici" per sostenere l'economia e l'occupazione.(10/09/2020-ITL/ITNET)



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