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RICERCA SCIENTIFICA ITALIANA NEL MONDO - BIOLOGIA/GENOMICA - BASSA STATURA ? IDENTIFICATO DA RICERCATORI ATENEI PAVIA/LEIDA E SAN RAFFAELE (MI) DETERMINANTE GENETICO BASSA STATURA DELL'UOMO

(2020-07-06)

L’accrescimento del bambino è il risultato dell’interazione di fattori genetici, nutrizionali, ormonali e ambientali che portano al completamento dello sviluppo staturo-ponderale e puberale. Il bambino cresce grazie al buon funzionamento del suo organismo e all’azione sinergica degli ormoni ipofisari, tra cui l’ormone della crescita (GH) che agisce sulle cartilagini di accrescimento tramite i fattori GH-dipendenti.

Una statura molto bassa e/o un rallentamento del ritmo accrescitivo possono essere la prima manifestazione di patologia cronica oppure endocrinologica e devono essere indagati tempestivamente da parte dell’Endocrinologo Pediatra per evitare un’ipostaturalità definitiva in età adulta.

I bambini con bassa statura idiopatica, in cui sia stato escluso un deficit ormonale o un’altra causa documentabile, non possono beneficiare di un trattamento a differenza di quelli con deficit di GH perché spesso inefficace. Le cause alla base di un mancato accrescimento in questi bambini non sono ancora completamente note. I soggetti Pigmei rappresentano la forma estrema di bassa statura non dovuta ad alcuno stato patologico. La comprensione dei meccanismi coinvolti nella crescita dei Pigmei potrebbe aiutare a comprendere meglio anche la patogenesi delle forme di bassa statura idiopatica e a trovare un trattamento specifico per correggere questa condizione

In un articolo pubblicato sul numero di giugno della prestigiosa rivista scientifica “Human Genetics”, ricercatori dell’Università di Pavia hanno identificato una variante genetica associata alla caratteristica della bassa statura di una popolazione di pigmei africani.

L’articolo, intitolato “Identification of novel genetic variant sassociated with short stature in a Baka Pygmies population”, è il risultato di un lavoro sperimentale durato diversi anni e iniziato nel febbraio 2006 con una spedizione antropologica coordinata dal Prof. Mauro Bozzola, Professore Ordinario di Pediatria dell’Università di Pavia, esperto in disturbi della crescita nei bambini.

Lo studio condotto su campioni di DNA da sangue periferico di Pigmei Baka e soggetti di controllo simpatrici della popolazione Bantu del Cameroun ha visto la partecipazione di un gruppo di ricerca dell`Ateneo pavese coordinato dal Dott. Sergio Comincini (Dipartimento di Biologia e Biotecnologie) in collaborazione con il Centro di Genomica Traslazionale e Bioinformatica dell’Ospedale San Raffaele di Milano, coordinato dal Dott. Dejan Lazarevic.

Le analisi genetiche, condotte con le moderne tecnologie di sequenziamento globale degli esomi (WES) e mediante analisi bioinformatiche, hanno identificato con un processo di gerarchizzazione 29 polimorfismi genetici a singolo nucleotide (SNP) significativamente associati con la bassa statura della popolazione pigmea analizzata. Tra questi, un polimorfismo localizzato nella regione regolativa del gene HYAL2 che codifica la proteina Hyaluronidase-2, mappa nella regione cromosomica 3p21.3 precedentemente associata al fenotipo della bassa statura umana.
Questa proteina, che controlla processi proliferativi, se privata in animali modello causa anomalie dello sviluppo scheletrico.

“Con questo lavoro – riportano gli autori Mauro Bozzola e Sergio Comincini– abbiamo evidenziato e caratterizzato funzionalmente una nuova variante genetica che presenta una frequenza allelica estremamente bassa in numerose popolazioni mondiali attuali. Fa eccezione la popolazione pigmea Baka esaminata, nella quale il polimorfismo in oggetto risulta particolarmente frequente e pertanto statisticamente associabile al loro fenotipo peculiare della bassa statura, solitamente inferiore al 150 cm. La statura  è sicuramente un carattere fenotipico complesso, regolato finemente da numerosi determinanti genetici. Tra questi il polimorfismo del gene HYAL2 identificato potrebbe esercitare un ruolo importante, visto che l`espressione del gene controlla processi di proliferazione, migrazione e differenziamento cellulare”.

Il progetto ha visto la partecipazione in prima linea di una struttura pavese (Dipartimento di Biologia e Biotecnologie), dell’ateneo di Leiden in Belgio e dell’Ospedale San Raffaele di Milano.
La ricerca è stata finanziata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e dalla Onlus “II bambino e il suo pediatra” (Galliate, Novara).

Articolo Open Source: https://doi.org/10.1007/s00439-020-02191-x. (06/07/2020-ITL/ITNET)

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