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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - COVID-19/ INFORTUNI - CANDELORO (INCA CGIL): "50.000 DENUNCE AL 15 GIUGNO PER CORONAVIRUS"

(2020-07-01)

“Le denunce registrate al 15 giugno, parlando di infortunio da coronavirus, sono quasi 50 mila lo ha sottolineato  Silvino Candeloro, del collegio di presidenza del patronato della Cgil nel corso di una intervista, che ha segnalato l'urgenza di far conoscere a tutti i lavoratori i propri diritti, anche perché i dati attuali sulla circolazione del virus, seppure notevolmente più bassi rispetto a quelli del lockdown, ci raccontano che di covid ci si ammala ancora. E si continua a morire. E non tutti sanno che contrarlo sul lavoro dà diritto alla denuncia all’Inail e a tutte le tutele connesse.

“Fondamentale, per noi e per la nostra opera di informazione – ci dice ancora Silvino Candeloro – è il supporto dei lavoratori contagiati, affinché ci aiutino a ricostruire i loro casi. Perché laddove alcuni di loro, come quelli della sanità, hanno una presunzione rispetto al riconoscimento dell’infortunio, per quanto riguarda tutti gli altri, soprattutto nel settore privato, non c’è la presunzione e quindi ci dobbiamo far carico noi di dimostrare che c’è una relazione tra il contagio e i problemi legati alla salute pregiudicata dal virus. "

Dunque, ha affermato l'esponente dell'INCA "e' fondamentale valutare i postumi" invitando i lavoratori a rivolgersi al patronato che, qualora ci sia una responsabilità del datore di lavoro, si farà carico di un risarcimento civilistico ".
Purtroppo sono in molti i lavoratori che accusando sintomi non diagnosticati come covid non hanno presentato alcuna denuncia all'INAIL. (01/07/2020- ITL/ITNET)

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