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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - LE METAFORE DEL COSMO DEL POLIEDRICO VISIONARIO TOMAS SARACENO INVITANO A CAMBIARE PUNTO DI VISTA SULLA REALTA' ATTRAVERSO "AREA" IN MOSTRA A PALAZZO PITTI A FIRENZE

(2020-05-26)

  Artista visionario e poliedrico, la cui ricerca creativa unisce arte, scienze naturali e sociali, Tomás Saraceno (Argentina, 1973 da genitori friulani) invita a cambiare punto di vista sulla realtà e a entrare in connessione con elementi non umani come polvere, ragni o piante che diventano protagonisti delle sue installazioni e metafore del cosmo.

Tomás Saraceno partecipa a Palazzo Strozzi - a Firenze riapre dal 1 giugno - al progetto IN CONTATTO con uno speciale videomessaggio esclusivo: la descrizione di una delle sue opere, Particular Matter(s) Jam Session, che diviene un invito a riflettere in modo nuovo su concetti come condivisione, consapevolezza e solidarietà.

“Il nostro movimento influenza la velocità con cui le particelle si muovono nell’aria. Riduciamo i nostri spostamenti per rallentare lo spostamento delle particelle e aiutare tutti a stare più al sicuro. In solidarietà di Palazzo Strozzi, l’Italia e il Mondo, muoviamoci in modo diverso per un futuro migliore”  afferma Tomás Saraceno nel  messaggio in cui spiega
"quest’opera si basa su un fascio di luce che illumina ciò che fluttua nell’aria. Ci sono milioni e milioni di particelle che si muovono e il loro movimento è influenzato da come ci muoviamo.
Se, per esempio, parlo molto vicino… o se muovo alcune particelle del mio maglione… potete vedere molte più particelle rilasciate nell’aria. Se invece parlo un po’ più distante queste particelle iniziano a muoversi più lentamente. Quello che ascoltereste a Palazzo Strozzi, quello che ascoltate adesso in questo video, è il suono che queste particelle producono quando si muovono. Ogni volta che mi muovo più velocemente sentirete il suono con frequenza maggiore. È questo “bip bip bip”… Se ci muoviamo più lentamente le particelle producono un suono diverso. Questo è un modo per sonorizzare il modo in cui ci muoviamo sulla Terra o il movimento delle particelle nell’aria. Questo significa che se in questo momento dobbiamo muoverci più lentamente, il suono sarebbe diverso e le particelle si muoverebbero più lentamente. Questo significa solidarietà per tutte le persone in Italia, in Europa e nel mondo. Speriamo di diventare consapevoli delle nostre azioni, di come l’aria si muove oggi e di quanto il nostro movimento possa influenzare le cose, e anche di come possiamo limitare il movimento di alcune delle particelle che oggi sono diventate così dannose per molte persone sul pianeta Terra.

In un percorso di opere immersive ed esperienze partecipative (video  tra il cortile e il Piano Nobile di Palazzo Pitti, la mostra Tomás Saraceno. Aria esalta il contesto storico e simbolico di Palazzo Strozzi e di Firenze attraverso un profondo e originale dialogo tra Rinascimento e contemporaneità: dall’uomo al centro del mondo, all’uomo come parte di un universo in cui ricercare una nuova armonia

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Nato a San Miguel de Tucumán (1973) Tomas Saraceno, dopo aver trascorso i primi anni della sua infanzia in Italia, torna in Argentina dove intraprende gli studi di architettura e arte. Nel 2001 si iscrive alla Städelshule di Francoforte, diretta all'epoca da Daniel Birnbaum (curatore della 53ª Biennale di Venezia) poi nel 2003 allo IUAV di Venezia.

Nel giro di pochi anni diventa uno degli artisti più richiesti nelle manifestazioni d'arte contemporanea di tutto il mondo partecipando con le sue installazioni alle Biennali di Venezia del 2001, 2003 e 2009 e alla Biennale di San Paolo del 2006. Le sue opere vengono esposte in decine di musei sparsi per il mondo.

Tra i temi affrontati dalla sua opera, messi in pratica anche nel processo di produzione del lavoro, la volontà di superare le barriere geografiche, comportamentali, sociali; l'utilizzo della tecnologia per la ricerca di modalità sostenibili per l'uomo e per il pianeta; il superamento dei confini tra le discipline; il modello collaborativo di ricerca e di produzione applicato a tutti i campi del sapere. Profondamente influenzata dall'architettura utopica degli anni '60, l'opera di Saraceno ruota attorno alla ricerca incessante di soluzioni tecniche, visive e progettuali per la creazione di strutture sospese e fluttuanti in grado di rendere possibili modalità di vita a basso impatto ambientale e ad alto potenziale di mobilità e interazione sociale.

Saraceno prende spunto da studi scientifici e artistici: dalle energie alternative all'etologia passando per la psicologia e l'ingegneria dei materiali per arrivare agli studi sociologici. In particolare, una struttura particolarmente utilizzata è la rete, come dimostrano installazioni quali Cloud Cities/ Air Port City (Biennale di San Paolo del 2006, Observatory/ Air Port City alla Hayward Gallery di Londra) o In Orbit, queste ultime a suggerire nuove possibili “utopie urbane” di moduli volanti abitabili e sostenibili. Le esperienze all'Hamburger Bahnhof, Berlino, nel 2011-2012 e al Metropolitan Museum of Art, New York, 2012-2013 evoluzioni di Cloud City ispirate alla Cupola Geodetica di Buckminster Fuller, composizionio modulari che si combinano tra loro. Nel 2009 Saraceno ha partecipato all’International Space Studies Program della NASA. grazie alle sue ricerche e alle soluzioni tecniche a cui è giunto durante gli anni del suo lavoro è riuscito a registrare veri e propri brevetti come quello per una nuova applicazione dell' “aerogel”, materiale leggerissimo e resistente.

La mostra riapre dal 1° giugno al 1° novembre 2020. Dal 28 maggio saranno online le nuove modalità di visita e la possibilità di prenotare il proprio biglietto. (26/05/2020-ITL/ITNET)

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