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LAVORO - 50.mo STATUTO LAVORATORI - PRES. CNEL TREU: "PATRIMONIO COMUNE. OGGI NON C'E' PIU' LA FABBRICA DI ALLORA. OCCORRE ATTUALIZZARE NORMATIVA RESTANDO FEDELI ALLO SPIRITO"

(2020-05-19)

  “Lo Statuto dei Lavoratori è la legge che ha fatto entrare i diritti costituzionali e il sindacato nelle fabbriche e ci ha accompagnato per cinquant’anni nel mondo del lavoro. È diventato patrimonio comune della nostra cultura. Adesso, però, i tempi sono cambiati, non c’è più la fabbrica di allora, c’è una frammentazione sia del lavoro che dell'impresa. Dobbiamo collaborare tutti insieme per un adeguamento della normativa che resti, però, sempre fedele allo spirito dello Statuto. A tal proposito, il CNEL vuole lanciare una riflessione a tutto campo mobilitando le organizzazioni sociali e gli esperti per costruire dei percorsi che attualizzino i principi della legge 300 in questo nuovo contesto”.

Ad affermarlo è il presidente del CNEL, Tiziano Treu, aprendo oggi il convegno su “Statuto dei Lavoratori e futuro delle relazioni di lavoro”, organizzato dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro in occasione del 50° anniversario della legge n. 300 del 20 maggio 1970 e al quale sono intervenuti anche i giuslavoristi Franco Liso (Sapienza Università di Roma), Mariella Magnani (Università di Pavia), Riccardo Del Punta (Università di Firenze), i consiglieri esperti del CNEL Silvia Ciucciovino (Università Roma Tre), Claudio Lucifora (Università Cattolica), Michele Faioli (Università Cattolica) e i vicepresidenti CNEL Elio Catania (Confindustria) e Gianna Fracassi (Cgil).

“Bisogna estendere i diritti anche oltre le forme del lavoro tradizionale. In primis, il diritto alla formazione che sarà il vero alimento dei lavoratori per reggere le sfide tecnologiche della fabbrica. Occorre immaginare i tipi di partecipazione da promuovere per aiutare i singoli e non lasciarli soli nelle imprese del futuro che possono essere incerte, complicate e che quindi vanno rese anch’esse più rispondenti alle persone”, ha aggiunto Treu.

Per Catania, “L'evoluzione dell'organizzazione aziendale secondo modelli sempre più dinamici e la necessità di condivisione dei destini dell'impresa tra lavoratori ed imprenditori indicano ora il nuovo percorso per definire diritti e doveri. Serve una visione condivisa che guardi al futuro, che parta dalla centralità del lavoro legato allo sviluppo e alla crescita delle imprese. Per cogliere le opportunità nell'interesse collettivo”.

“Il miglior modo di celebrare lo Statuto è mettere in campo una nuova stagione di diritti e di tutele universali per tutti”, ha concluso Fracassi. (19/05/2020-ITL/ITNET)
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