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SINDACATI PENSIONATI ITALIANI NEL MONDO - INCONTRO CON GOVERNO - AL CENTRO: RIVALUTAZIONE, 14.ma, TASSE, LEGGE QUADRO NON AUTOSUFFICIENZA - AGENDA INCONTRI

(2020-01-28)

  Si è aperto ieri il tavolo di confronto tra Governo e parti sociali per la definizione di un possibile intervento strutturale sul sistema pensionistico che superi lo scalone che si determinerà nel 2022, con la conclusione della sperimentazione triennale della cosiddetta quota cento, riportando a 67 anni l’età di pensionamento ed il tetto contributivo a 41 e 10 mesi per le donne, 42 e 10 mesi per gli uomini, (più l’aspettativa di vita).

Al tavolo erano presenti la ministra del Lavoro Catalfo, il presidente dell’INPS Tridico ed i rappresentati dei principali ministeri interessati (MEF e PA).

L’incontro si aperto con la proposta della ministra Catalfo di avviare l’istituzione di tre commissioni di lavoro tecniche sulla riforma generale (flessibilità in uscita), sulla separazione tra previdenza ed assistenza, sui lavori gravosi, lavori di cura, non autosufficienza e garanzia giovani, sulla previdenza complementare.

Le parti sociali sono state invitate a comunicare i nominativi dei tecnici che però potranno partecipare solo alle due ultime commissioni, riservando la partecipazione alla commissione sulla riforma generale solo ai tecnici dei vari ministeri coinvolti.

La ministra ha inoltre comunicato un calendario dei lavori che dovrà consentire la definizione delle prime proposte entro il mese di marzo, consentendo poi di arrivare a settembre con una quantificazione anche delle risorse finanziarie da inserire nella predisposizione del DEF:  il 3 febbraio si parlerà di pensioni di garanzia per i giovani, il 7 di pensioni in essere, il 10 di flessibilità e il 19 di previdenza complementare. Da definire la data sul tema della non autosufficienza.

Il Segretario Generale della UIL /UILP Barbagallo ha sottolineato: “Abbiamo stabilito un metodo di lavoro – ha proseguito il leader della Uil – che ci porterà a marzo a una prima verifica sull’andamento del confronto. Intanto, abbiamo posto una questione di metodo. È importante capire come sono composte e qual'è il mandato delle Commissioni, in particolare quella per l’individuazione dei lavori usuranti e gravosi.
Inoltre – ha fatto presente Barbagallo – c’è una questione di merito. Ape sociale strutturale, 41 anni di contributi a prescindere dall’età, la pensione per donne e giovani, il rilancio della previdenza complementare, il recupero dell’indicizzazione delle pensioni in essere, con un paniere Istat più adeguato e con una riduzione delle tasse sui pensionati, una legge sulla non autosufficienza: sono, questi, alcuni aspetti fondamentali da cui bisogna partire per un percorso che vada nella direzione giusta. Io – ha concluso Barbagallo – continuo a insistere sulla necessità di avere dal Governo testi scritti. Peraltro, per modificare la legge Fornero e per avere un sistema pensionistico più flessibile, servono risorse adeguate e noi ci batteremo per ottenerle”.

"Dopo mesi di mobilitazione e le due grandi manifestazioni nazionali a Roma dello scorso anno le tante questioni che riguardano da vicino la vita di 16 milioni di pensionati sono entrate a pieno titolo nel confronto tra governo e Sindacati che è partito al Ministero del Lavoro."ha dichiarato il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti, definendo
"L'incontro è stato positivo. Cominciamo un lavoro che non sarà breve ma che vogliamo ci porti a dei risultati importanti per le persone che rappresentiamo".

Si sofferma innanzitutto sul tema della flessibilita' la Segretaria Generale della CISL Anna Maria Furlan, che precisa  "abbiamo fatto proposte molto chiare, come quella di poter discutere della possibilità di andare in pensione dopo 41 anni di contributi indipendentemente dall'età". 
"Altra proposta - aggiunge -  è quella di "iniziare a discutere di flessibilità in uscita dopo i 62 anni senza ovviamente ripercussioni di conteggi delle pensioni che siano negativi per i lavoratori". Un altro tavolo tematico sarà sui giovani, "per creare una pensione di garanzia, vista la discontinuità dei loro lavori: avere futuri pensionati e pensionate povere non è accettabile". Ed altro tema caldo è dare risposte alle donne lavoratrici: "La nostra è un anno di contributi per ogni figlio, perché la maternità è un bene sociale". (28/01/2020-ITL/ITNET)

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