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ITALIANI ALL'ESTERO - GIORNATA MEMORIA - DAL CIRCOLO PD DI NEW YORK: "GERME INTOLLERANZA E XENOFOBIA E' ANCORA PRESENTE ED ANZI SEMBRA IN CRESCITA IN TANTI PAESI... TOCCA ALLE GENERAZIONI SUCCESSIVE PRENDERE IL TESTIMONE DELLA MEMORIA"

(2020-01-27)

Dal Partito Democratico di New York - Andrea Fiano "Giornata della Memoria 2020"

"27 gennaio. 75 anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. 20 anni dalla celebrazione della Giornata della Memoria, approvata dal parlamento italiano e poi via via da tutti i paesi europei e infine anche dall’Onu.

Auschwitz
Che senso e che valore ha oggi la Giornata della Memoria? Il valore e il senso di questa ricorrenza sono molteplici e non sono certo tutti rivolti al passato. Dobbiamo sicuramente ricordare che questo – ovvero lo sterminio sistematico di milioni di ebrei, la persecuzione di altre minoranze e opposizioni politiche - è stato, chiederci e studiare come sia potuto accadere, ma anche vigilare perché questo non accada più – anche in modi e forme diverse – in altre parti del mondo, e con altri popoli o gruppi. L’esercizio non è retorico, perché il germe dell’intolleranza e della xenofobia è ancora presente e anzi sembra in crescita in tanti paesi, Italia e Usa compresi. La cronache di tutti i giorni mostrano un pericoloso ritorno degli episodi di razzismo e di antisemitismo, anche violenti. E soprattutto perché la tolleranza, il ricordo e la memoria non sono solo delle e per le vittime e le loro famiglie. Sono per tutti perché ricordare anche significa vigilare per questo non si ripeta più, e tenere d’occhio la nostra società. Ma anche, e forse soprattutto, perché non si ricordano solo le vittime e i sopravvissuti, ma si pensa al presente, alla nostra società. La libertà e la democrazia non sono beni che dobbiamo dare necessariamente per scontati.

Da figlio di un sopravvissuto allo stesso campo di Auschwitz non ho “bisogno” di una data specifica per ricordare, o per chiedermi come questo sia potuto accadere. È uno dei temi centrali della mia vita. Il fatto è che ricordare, anche nei dettagli, attraverso le testimonianze e le analisi spinge a riflettere sulle società e i paesi che dalla democrazia sono passate alla dittatura, dalla xenofobia diventata discriminazione razziale e poi anticamera della persecuzione. Degli ebrei in quanto tali, per i quali il progetto nazista era quello dello sterminio, ma anche di altri. Perseguitati, e deportati, furono anche gli zingari, i testimoni di Geova, gli omosessuali e tanti oppositori politici. E anche in Italia, dove le deportazioni degli ebrei partirono da Roma nell'ottobre del ’43, le leggi razziali erano del ’38. E la macchina della deportazione si nutrì anche di collaboratori, di spie, di delatori, di chi consegnò i vicini di casa ai tedeschi per incassare una taglia. E di chi, sul versante opposto, aiutò gli amici e i vicini rischiando la vita. Dei “giusti”.

In Italia i sopravvissuti ebrei ai campi di sterminio ancora in vita sono meno di 15 su oltre 8.000 deportati, e altrettanti i deportati politici ancora fra noi che sono passati per i campi di concentramento. Il mese scorso è mancato a Roma Piero Terracina, compagno di prigionia di mio padre, progressista e uomo mito. Mio padre, che ha quasi 95 anni, ha perso la memoria.Tocca alle generazioni successive prendere il testimone della Memoria, ricordare e vigilare. Non è un compito facile. Ma, a giudicare dai tempi, un obbligo morale. Per la nostra società e per noi stessi." (27/01/2020-ITL/ITNET)

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