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FORMAZIONE - LAVORO - SCUOTTO (FONDIMPRESA): "LA FORMAZIONE CONTINUA DEVE ESSERE CONSIDERATA - COME LA FORMAZIONE PRIMARIA - DIRITTO INDIVIDUO E NON AIUTO ALLE AZIENDE".

(2020-01-24)

  "C’è un problema di riforma del sistema formativo, che deve consentire ai giovani di poter seguire percorsi che avvicinino agevolmente e rapidamente le loro conoscenze alle richieste di un mondo del lavoro in costante evoluzione.
Ma c’è anche l’esigenza di poter accelerare e incrementare il sistema della formazione continua, per riqualificare i lavoratori nella direzione indicata dall’innovazione. Che è culturale, sociale, organizzativa, oltre che tecnologica. Basti pensare, solo per limitarsi a un esempio, a come evolvano le stesse metodiche e modalità della prestazione lavorativa, sempre meno riconducibili al tradizionale microcosmo della ‘fabbrica’."

Fondimpresa, il più grande fondo interprofessionale italiano fondato da Confindustria e Cgil, Cisl e Uil, è fortemente impegnato su questo versante. "Ci rivolgiamo a una platea di circa 4.681.000 lavoratori, con 201.500 aziende iscritte di ogni settore e dimensione. Dal 2004 ad oggi abbiamo finanziato progetti formativi per oltre 2,5 miliardi di euro, in ambiti fondamentali quali l’innovazione, la sostenibilità ambientale, la sicurezza sul lavoro e la riqualificazione di lavoratori in cassa integrazione o sottoposti a procedure di mobilità." Ad affermarlo è lo stesso Presidente di Fondimpresa Bruno Scuotto

Sono risultati importanti, ma siamo consapevoli che, per adeguare la nostra azione alle esigenze poste dalla rivoluzione digitale, che trasforma spesso radicalmente gli assetti aziendali e soprattutto le relazioni di un’impresa con i fornitori, la rete distributiva, gli stessi consumatori, occorre imprimere un’accelerazione all’approvazione dei piani formativi.
Sia chiaro: è anche un problema di risorse disponibili. Chiediamo che lo Stato dimostri finalmente di considerare la formazione una priorità, conformando l’entità della spesa per l’education al ruolo strategico che essa rappresenta per il futuro competitivo del Paese.
Ma, accanto al problema della congruità delle risorse, c’è anche, spesso soprattutto, quello della loro spendibilità.

L’azione di Fondimpresa è rallentata notevolmente dall’inquadramento delle iniziative inerenti la formazione continua nella categoria degli aiuti di stato. Una configurazione che obbliga aziende, enti di formazione e la stessa Fondimpresa a un aggravio di procedure che, facendo slittare i tempi dell’approvazione dei piani, non può non incidere in maniera negativa sul funzionamento dell’intero sistema.
Allungare i tempi di approvazione di un piano formativo rischia di diminuirne l’efficacia e di comprometterne l’utilità per il lavoratore e per l’impresa.". (24/01/2020-ITL/ITNET)

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